Concetti Chiave
- Durante l'età giolittiana, l'Italia vide una crescita economica significativa, con un aumento del reddito nazionale e pro-capite, e una maggiore partecipazione industriale.
- Lo sviluppo economico fu disomogeneo, con una crescita concentrata in alcune aree, mentre altre regioni rimasero meno sviluppate, un dualismo che persiste tuttora.
- Il protezionismo, introdotto con la tariffa doganale del 1887, favorì l'industria siderurgica e tessile, ma fu criticato dai liberisti che sostenevano il libero scambio.
- Le politiche protezionistiche comportarono costi elevati per i consumatori italiani e non ridussero la dipendenza dall'importazione di materie prime come il carbone.
- Il settore agricolo meridionale non beneficiò delle tariffe doganali, che disincentivarono l'innovazione e mantennero intatti i metodi di produzione tradizionali.
Indice
Crescita economica e industrializzazione
Nonostante le vicende politiche ci fu comunque la crescita economica, fino al 1907, si forma una base industriale, e l'agricoltura perde la posizione di preminenza.
Segni della rivoluzione:
- aumento del reddito nazionale
- aumento del reddito pro-capite
- maggiore partecipazione delle industrie alla formazione del prodotto lordo privato
- incremento del risparmio
- crescita della città
Sviluppo squilibrato e dualismo
Lo sviluppo squilibrato: non ci fu infatti una distribuzione uniforme su tutto il territorio nazionale, solo in alcune aree.
Questo dualismo persiste ancora.Dibattito sul protezionismo
Il dibattito sul protezionismo:
1887 tariffa doganale della sinistra determinò lo sviluppo economico.
Il piano industriale (protezione doganale) favoriva il settore siderurgico (commessa statale) e tessile
Il piano agricolo: la forte produzione doganale a favore di tutti i produttori di cereali.
Critiche alla tariffa doganale
La tariffa doganale era oggetto di una critica serrate da parte dei liberisti, favorevoli alla politica del libero scambio.
Intervento del governo e conseguenze
Discussione sul contenuto specifico all'intervento del governo:
1) quote altissime al settore siderurgico che per le circostanze ambientali e le carenze strutturali non era all'altezza della concorrenza.
No al mercato internazionale.
Frequenti elargizioni in denaro pubblico.
Consumatori italiani pagavano i prodotti di più rispetto al quelli della concorrenza.
Non diminuire la dipendenza italiana per l'acciaio perché era forte importatrice di carbone.
2) dazio sul grano:
-Agricoltura meridionale in letargo.
-No miglioramento dei metodi di produzione.
-No trasformazione dei rapporti sociali arcaici che dipendevano da quei metodi.
-La tariffa doganale toglieva incentivi alle costose e migliorie perché garantiva margine di profitto alle pratiche tradizionali.
-Penalizzava gli scambi con l'estero di prodotti agricoli pregiati.
- il Nord non si era arricchito sottraendo risorse al sud, ma nelle regioni del nord alla base dello sviluppo era costituito dalla più avanzata condizione dell'agricoltura: rigoglio delle attività economiche e civile: sviluppo industriale.
Domande da interrogazione
- Quali furono i segni della rivoluzione economica e industriale fino al 1907?
- Quali furono le critiche principali alla tariffa doganale del 1887?
- Quali furono le conseguenze dell'intervento del governo nel settore industriale e agricolo?
I segni della rivoluzione economica e industriale includevano l'aumento del reddito nazionale e pro-capite, una maggiore partecipazione delle industrie alla formazione del prodotto lordo privato, l'incremento del risparmio e la crescita delle città.
Le critiche principali alla tariffa doganale del 1887 provenivano dai liberisti, che erano favorevoli al libero scambio. Essi criticavano le alte quote al settore siderurgico e il dazio sul grano, che penalizzavano i consumatori italiani e non miglioravano i metodi di produzione agricola.
L'intervento del governo portò a frequenti elargizioni in denaro pubblico e a prezzi più alti per i consumatori italiani. Inoltre, non migliorò la dipendenza italiana dall'acciaio e non incentivò miglioramenti nei metodi di produzione agricola, mantenendo rapporti sociali arcaici.