Concetti Chiave
- L'epoca fascista inizia con una fase liberista, seguita da un intervento statale più diretto per contrastare l'inflazione e proteggere i ceti medi.
- La fase protezionistica include la rivalutazione della lira e l'istituzione delle corporazioni, che promuovono la collaborazione tra classi mantenendo la difesa della proprietà privata.
- Con la crisi di Wall Street del 1929, lo Stato diventa imprenditore, intervenendo nei settori in crisi e istituendo l'IRI per risanare le fabbriche.
- Nella fase autarchica, l'autosufficienza produttiva diventa la risposta al blocco commerciale imposto dalla Società delle Nazioni dopo la guerra in Etiopia.
- L'autarchia evolve in un'economia bellica, con l'industria italiana che accetta il dirigismo in cambio di profitti derivanti dall'espansione bellica.
1. Fase liberista;
2.
Intervento statale e protezionismo
Fase protezionistica: fase di più diretto intervento dello stato in materia economica per ragioni legate all'aumento dell'inflazione che rischiava di avere un riscontro negativo sui ceti medi. Il fascismo fece una serie di manovre per rivalutare la lira. Dal 27 la svolta protezionistica di comincia a definire come una svolta corporativa. Viene difesa la proprietà privata. Le corporazioni si fondano per il principio di collaborazione tra classi ma difendono la proprietà privata. Nel 29 scoppia la crisi di Wall Street che induce gli Stati a chiudersi in difesa del protezionismo.
Crisi e politiche sociali
Lo Stato diventa lo Stato imprenditore, interviene su settori in crisi. Istituisce l'IRI, prende le fabbriche, le risana e fa pagare ai cittadini. Darà vita a una politica sociale che gli servì per conquistarsi consensi popolari: istituisce la previdenza sociale, le mutue (forme di associazioni che davano un'assistenza sanitaria in base alla classe sociale, l'Omni (dedicata alle madri nubili e vedove). Istituisce l'acquedotto pugliese, bonifica tutte le aree paludose del paese, dà vita alla battaglia del grano aumentando del 50% le superfici coltivabili nel paese.
3.
Autarchia e dirigismo
Fase autarchica: questa fase ha inizio dopo la guerra in Etiopia, la prima guerra che Mussolini combatte nel 36. Dopo la conquista il Negus denuncia alla società delle nazioni questa occupazione militare, i modi in cui avvenne. Dopo la denuncia la società impose una sanzione all'Italia fascista: il blocco commerciale. La risposta fu l'autarchia cioè l'autosufficienza produttiva. La fase autarchica fu una fase di dirigismo anche nei confronti della popolazione che dovette limitare i consumi: venne istituita la giornata di raccolta. L'autarchia si mantenne fino all'ingresso dell'Italia in guerra: le industrie italiane fecero buon viso a cattivo gioco perché pensavano che tutto questo avrebbe protetto un enorme sviluppo e accettarono questo forte dirigismo in cambio di avere profitti derivanti dall'economia bellica. L'autarchia finisce in un'economia bellica che sembrava portare grandi benefici agli industriali.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali fasi economiche durante l'epoca fascista?
- Come reagì l'Italia fascista alla crisi di Wall Street del 1929?
- Cosa comportò la fase autarchica per l'economia italiana?
Durante l'epoca fascista, l'economia attraversò tre fasi principali: la fase liberista, la fase protezionistica e la fase autarchica. Ogni fase rappresentava un diverso approccio economico e politico, con interventi statali crescenti.
In risposta alla crisi di Wall Street del 1929, l'Italia fascista adottò una politica protezionistica, con lo Stato che intervenne direttamente nei settori in crisi, istituendo l'IRI per risanare le fabbriche e implementando politiche sociali per ottenere consensi popolari.
La fase autarchica, iniziata dopo la guerra in Etiopia, comportò l'autosufficienza produttiva e un forte dirigismo economico. La popolazione dovette limitare i consumi, e le industrie accettarono il dirigismo in cambio di profitti dall'economia bellica, fino all'ingresso dell'Italia in guerra.