Martii_95
Ominide
20 min. di lettura
Vota 3 / 5

Concetti Chiave

  • Giolitti's era, known as the "golden age," marked Italy's transformation into an industrial power, with significant economic growth and modernization.
  • The Giolittian government focused on northern industrial development, neglecting the south, which led to regional disparities and criticism from southern politicians.
  • Giolitti legalized unions and expanded voting rights, which increased political participation, but his alliances with socialists and Catholics were short-lived.
  • The Italo-Turkish War resulted in Italy's acquisition of Libya, driven by strategic and economic interests, despite its limited economic value compared to Tunisia.
  • International tensions, including alliances and territorial disputes, set the stage for World War I, with the Balkans serving as a catalyst for the conflict.

Indice

  1. L'ascesa di Giolitti
  2. Il periodo dorato
  3. Industrializzazione e disuguaglianze
  4. Le ferrovie e i sindacati
  5. Investimenti e emigrazione
  6. Riforma elettorale e monopolio
  7. Conflitto italo-turco
  8. Cause della prima guerra mondiale
  9. Motivi di attrito
  10. Crisi marocchine
  11. Guerre balcaniche
  12. Guerra russo-giapponese

L'ascesa di Giolitti

ETA’ GIOLITTIANA

Coincide con l’inizio del ‘900 che vede interrottamente al potere Giolitti. Forma il primo governo nel 1893, ma era già ministro dal 1901-1903.

Il primo ministro fu Zanandrelli, amico di Giolitti. Si formano così 3 governi Giolitti: dal 1903 al 1906 il secondo governo Giolitti; dal 1906 al 1909 il terzo governo Giolitti e dal 1911 al 1914 l’ultimo governo Giolitti. Il primo in assoluto fu alla fine del ‘800, più precisamente dal 1893 al 1894, dove Giolitti era primo ministro. Fu travolto dallo scandalo della banca romana e si diceva avesse ricevuto una tangente e fu condannato per corruzione, rischiando la sua carriera di politico. Giolitti si dimette quando fu accusato di corruzione e utilizza del tempo per dichiarare la sua innocenza. Fu un brutto colpo da parte dei nemici politici che hanno corrotto qualcuno per dichiarare il falso. Rientra in gioco tardi, nel ‘900, dimostrando la sua innocenza in sede giudiziaria e si rifà un nome combattendo Umberto I, che voleva infossare lo Statuto Albertino. Questo gli permetterà di arrivare a livelli alti in politica.

Il periodo dorato

Zanandrelli aveva quasi 90 anni e voleva trasformare l’Italia in un Italia moderna. Quest’età è considerata un’età d’oro con Giolitti con la vera libertà e democrazia. La gente si ricorda di quest’età come il “periodo dorato”. Lo Stato era laico e per tutta l’età i cattolici non si presentarono a votare. La legge sul divorzio era discussa, entrata definitivamente in vigore nel 1973-1974, perché congelata dalla guerra, per i cattolici in politica e Mussolini stringe amicizia con loro.

Industrializzazione e disuguaglianze

È un momento di crescita economia il 1905 e questo sarà molto positivo per la crescita globale. Sotto Giolitti l’Italia diventa un paese industrializzato e si passa dall’agricoltura alle industrie, diventando l’ultima delle potenze Europee, con l’impero britannico, Francia e Germania. L’industrializzazione avviene perché l’Italia ha bisogno di materie prime e bisogna cambiare tecnologie, ossia il nostro carbone ci impedisce di utilizzare le macchine a vapore. Allora viene introdotta l’energia elettrica con i mulini e si forma il triangolo Milano-Torino-Genova, con le rispettive regioni. Il carbone importato era utilizzato per la formazione di acciaio e l’energia elettrica per le macchine. Il nostro costo della mano d’opera è basso e ci permette di essere competitiva, ma drammatica, poiché i salari erano compressi. Giolitti però riesce a sfruttare gli operai dandogli però valore e i salari aumentano, non molto ma per rendere dignitosi gli operai, perché sapeva che una nazione non è ricca concentrandola, ma distribuendola tra la popolazione. Se l’operaio spende, il mercato s’espande e più la ricchezza si moltiplica. In Inghilterra la ricchezza era arrivata ad una parte del settore operaio e alcuni potevano permettersi la domestica. Però questo metodo lo ha applicato dove c’era l’industria cioè al nord-ovest e nel resto dell’Italia non ci ha nemmeno provato. Quest’età era divisa in due: il nord si sviluppava velocemente, mentre il sud era indietro. Lo sviluppo al sud era stato evitato per malizia perché Giolitti era di sinistra e questo è stato il limite storico per lui: non ha voluto e ha lavorato al contrario rispetto al nord. Salvemini, politico del sud, lo ha soprannominato “ uomo della malavita”. La satira dell’epoca lo disegnava con due profili differenti per le sue decisioni diverse tra nord e sud. Ha permesso agli operai del nord di migliorare la loro vita con lo stop dei prefetti in caso di manifestazioni o scioperi, intervenendo solo in caso di violenza. Giolitti da una parte disegnato come borghese e dall’altra come operaio perché guardava di buon occhio questa classe.

Le ferrovie e i sindacati

Il secondo governo Giolitti fu dal 1903 al 1906 e si apre con la questione delle ferrovie come questione politica da risolvere. La rete deve mantenersi e non può essere fatta a spezzoni anche per un’imminente necessità. Quando hanno incominciato a diminuire i bilanci lo Stato finanziava e si aprì una voragine economica. Le società non investivano per rinnovare i materiali e la scusa era la mancanza di un forte bilancio. Giolitti chiude la questione facendo acquistare allo Stato le ferrovie, unendo le tratte tranne Le Nord, che sono rimaste private perché non necessarie. Ci fu l’acquisto e l’immediato rinnovo della rete ferroviaria, che costò molto. Altra questione era che la rete non era collegata all’Europa. Questo era importante per l’importazione e l’esportazione e venne quindi avviato il progetto del traforo del Sempione. Legalizza i sindacati e fa si che gli iscritti dei sindacati si moltiplicano e apre anche i sindacati cattolici. Consente il dialogo tra lavoratori e il proletariato. Queste decisioni favoriranno la crescita di un pezzo d’Italia. Cercherà un’intesa coi socialisti con cui poi si allea creando un centro-sinistra. Si forma così un’alleanza per un breve periodo guidato da Filippo Turati da Canzo, moderato e socialista. Poi l’alleanza si spezzò e non si ricreò perché volevano una classe per diminuire l’economia. Accade che Turati rimane segretario del partito, ostaggio delle correnti di sinistra. La mancanza della parte democratica e socialisti porteranno al fascismo.

Investimenti e emigrazione

Il terzo governo Giolittiano si ha dal 1906 al 1909. Giolitti non agiva direttamente ma in seconda linea e pensa a cosa potrebbero investire i borghesi per far crescere l’industria. Abbassa il tasso d’interesse nazionale dal 5% al 3.5%. Chi comprava titoli aveva il 5%. Rendendo poco conveniente la compera dei titoli rischiando la banca rotta. La gente allora investe in borsa e anche le banche lo fanno, aumentando il capitale delle industrie. Questi sono anni di ristagno economico soprattutto per le potenze, invece l’Italia continuava a crescere in anni difficili poiché era uno Stato emergente. Il flusso degli emigrati aumenta. Nel resto della penisola la gente muore di fame e allora emigrano guadagnando dove si stabiliscono. La prima ondata era costituita da maschi che lasciano la famiglia in Italia e poi gli mandavano i soldi. Le banche del sud investono questi soldi al nord.

Riforma elettorale e monopolio

L’ultimo governo Giolitti fu dal 1911 al 1914. Nel 1914 Giolitti si dimette perché sente aria di guerra. Per un anno siamo stati immuni alla guerra. La questione più importante che Giolitti affronta è la riforma della legge elettorale. Vuole trasformare l’Italia in uno stato moderno e vuole arrivare al suffragio universale, ma non può essere diverso tra loro: le donne non potevano votare. Votavano solo gli uomini e non tutti. Permette alle grandi masse di operai a votare. Giolitti estende diritto di voto a tutti e anche agli analfabeti. Nell’ottobre del 1913 si hanno le elezioni e il popolo vota. Leone XIII consente ai cattolici di votare, ma non di far politica. Si riforma un elettorato cattolico. Giolitti allora controlla i voti “cattolici” e firma un patto con Gentiloni che serviva per orientare i cattolici al voto. Giolitti si impegna a non promulgare leggi che offendano i cattolici, solo se essi lo avrebbero votato. Grazie a queste elezioni si forma un partito moderno di 52 deputati.

Giolitti, inoltre, crea un monopolio statale e nazionalizza le assicurazioni, che erano in mano a gente malavitosa e poco affidabile. Alla fine dell’800 e inizio del ‘900 la mafia americana si arricchisce con le assicurazioni facendo firmare le assicurazioni a persone che poi sarebbero state “uccise” e incassando il premio dal beneficiario, sempre mafioso. Questo successe anche in Italia.

Conflitto italo-turco

GUERRA O CONFLITTO ITALO-TURCO

La Libia faceva parte dell’impero ottomano oltre alla Turchia e l’Arabia. L’impero ottomano doveva governare un paese sottopopolato e quindi l’Italia vuole conquistarlo. La Libia era incastonata a destra dall’Inghilterra, che aveva conquistato l’Egitto, e a sinistra dalla Francia. Gli italiani allora la conquistarono ma non per sfruttarla economicamente, ma perché era vantaggioso per le imprese legate alla politica per gli appalti di costruzione di strade etc. Per le compagnie di navigazione era una tratta remunerativa con l’Italia per allargare i giri d’affari. Passò anche come scalo per l’Eritrea e poi per la Cina e l’India.

Alla fine dell’800 molti italiani in Tunisia, avviarono attività remunerative, formando una colonia popolosa e attiva. Dopo però Bismarck cede la Tunisia alla Francia. La politica di Bismarck era difensiva. Gli italiani vengono esclusi da tutti, poiché era un paese agricolo. Questo per noi fu un furto e quindi ci siamo ripresi la Libia, creandosi un pensiero popolare positivo, ma la Libia non era come la Tunisia. La Libia viene conquistata e i Turchi sconfitti. Provano a conquistare l’entroterra creando fortini nel deserto sfruttando le oasi, ma i guerrieri libici si battono per il loro deserto e la guerra cesserà con lo scoppio del fascismo. Alla vigilia della 2^ guerra mondiale Mussolini manda Mariani, un colonnello, in Libia per sistemare la faccenda. Fu anche protagonista di un attentato e fu investito da una granata e riempito di schegge. Una volta in Libia li impiccò tutti quanti perché nel corano l’impiccagione è la pena per i delinquenti e il cappio al collo impedisce alla loro anima di esalare. Nella 2^ Guerra mondiale però la Libia passa all’Inghilterra. Nel 1911 la Libia cade ai Turchi. Nel 1912 la guerra si svolge in mare colpendo i Turchi.

Gli italiani puntano sulle coste turche e la flotta italiana era appena stata ricostruita ed era molto forte a competizione coi francesi. La flotta turca fu affondata e quella italiana s’impossessa di rodi e delle isole vicine fino alla 2^ guerra mondiale nel 1943 che furono occupate dai nazisti.

A rodi c’era un importante comunità ebraica che fu poi portata nei lager. Nel 1950 l’amministrazione inglese scopre il petrolio e lo sfruttano economicamente. Dal 1912 al 1942 l’Italia non ha mai scoperto i giacimenti di petrolio sotto la Libia.

Cause della prima guerra mondiale

CAUSE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE.

L’impero russo era enorme e non esistevano repubbliche baltiche e la Polonia, che era costituita da un pezzo di Germania, di Austria e di Russia. L’Austria-Ungheria aveva due capitali, due parlamenti e una salda unione dell’imperatore Francesco Ferdinando, re d’Ungheria ed imperatore dell’Austria. I Balcani meridionali erano formati dalla Romania che era molto ridotta e che dopo la prima guerra mondiale si prende la Transilvania. La Bulgaria aveva due sbocchi sul mare: a nord la Grecia e il Mar Nero. Era più grande di com’è adesso. I Greci e i Turchi non confinavano, ora si. La Romania è diventata più grande perché alleata coi “giusti”, ossia Francia. la Bulgaria era più piccola perché alleata coi sconfitti: Germania e Austria. La Grecia rimane più o meno quella di adesso. La Serbia vuole i terreni dell’Austria, per colpa loro scoppia la guerra. L’Italia a nord il confine si abbassa a Riva del Garda. Manca il Friuli Venezia Giulia che prenderemo dopo la prima guerra mondiale. L’Istria se l’è presa la Slovenia, ma si parlava italiano. L’occidente era simile ad ora. La Francia era più ridotta perché un pezzo della Germania. L’Inghilterra e l’Irlanda era un’intera colonia inglese.

Motivi di attrito

MOTIVI DI ATTRITO.

Rivendicazioni della Serbia sull’Austria. Voleva espandersi nella Jugoslavia. Gli austriaci volevano inglobare Montenegro e Serbia. La Serbia era agguerrita, l’Austria voleva costituire una terza forza e indurre Belgrado capitale sottomessa. Il confine occidentale della Germania era in discussione perché cosi aveva sottratto alla Francia 2 regioni e la Francia le rivoleva. E le crisi marocchine.

Nell’estate del 1914 c’era molta pressione. La rete di alleanze segrete che univano le nazioni in due blocchi contrapposti porta un conflitto regionale ad una guerra mondiale. Serbia alleata con la Russia, la Russia alla Gran Bretagna e la Francia alla Romania. Legata anche la Turchia. L’Italia non entra in guerra anche se alleata all’Austria e Germania col patto di Londra e si allea con la Gran Bretagna e Francia e combatte contro la Germania. Il Giappone era alleato alla Gran Bretagna contro i tedeschi colpendo la base in Cina e le isole del pacifico. La Germania è combattuta dall’Oceania e dalla Nuova Zelanda. Due alleanze: triplice alleanza e triplice intesa.

La triplice alleanza nasce negli anni 80 da Bismarck che vuole garantire alleati alla Germania. È un’alleanza difensiva e mai offensiva. L’Italia si tira fuori perché la Germania ha causato la guerra. La paura unisce i nemici tedeschi e la Francia s’impaurisce e nel 1904 si allea con la Gran Bretagna. Curiosamente l’intesa nasce in seguito alla vigilia di una guerra tra Francia ed Inghilterra. Nel 1907 l’intesa cordiale si completa con la Russia poiché era quella che proteggeva tutte le piccole nazioni slave. La Russia però ha bisogno di alleati. I tedeschi si avvicinando ai Balcani legandosi alla Bulgaria e stringono un’alleanza economica con l’impero ottomano. Alla vigilia del 1907 all’interno dell’impero ottomano si discuteva della ferrovia che avrebbe legato Bagdad ad Istanbul. Nel 1907 i Russi si alleano alla Francia e alla Gran Bretagna, nasce così la triplice intesa.

Crisi marocchine

CRISI MAROCCHINE

Il Marocco era un regno indipendente di antica origine e la Francia e la Spagna volevano conquistarlo. Dei Geologi scoprirono l’esistenza di fosfati e così cominciò ad attrarre le potenze. Nel 1905 la Francia si appresta a sbarcare in Marocco, ma l’imperatore Guglielmo 2^ anticipa tutto nel marzo dello stesso anno e si dichiara protettore del Marocco, prendendo le sue difese. In realtà gli interessava solo dar fastidio alla Francia. Si cerca di ricomporre la situazione con una conferenza dove parteciparono tutte le potenze europee. Quest’ultime danno ragione alla Francia e la Germania rimane isolata, infatti prende in considerazione il fatto che il Marocco sia uno stato sovrano. Nel 1911 la Francia si prepara nuovamente alla sbarco. Viene fatta un’altra conferenza di pace che ricompone definitivamente la situazione fra Francia e Germania. I francesi e gli spagnoli conquistarono il Marocco.

Guerre balcaniche

LE GUERRE BALCANICHE.

I Balcani erano un punto debole dell’Europa e quindi non poteva che scoppiare un conflitto. La prima guerra balcanica (1911-1913) è la più violenta. La seconda, invece, dura solo l’estate del 1913. L’obbiettivo era quello di spartire le terre ancora appartenenti ai turchi. Serbia-Bulgaria-Montenegro-Grecia si alleano per combattere gli ottomani e vincono. A beneficiare di questa guerra balcanica furono i bulgari. Nella 2^ guerra balcanica tutti vanno contro la Bulgaria sconfiggendola. Verso nord-est si espandono i greci, la Serbia prende una parte di terra e la Turchia anche. Da qui incomincia ciò che porterà poi alla prima guerra mondiale.

Altro problema sono i Saziani che conquistati dai tedeschi, si sentivano ancora francesi e volevano rivendicare la loro identità.

Guerra russo-giapponese

GUERRA RUSSA-GIAPPONE

L’oggetto di contesa era la Manciuria, regione della Cina. Il Giappone era la prima nazione non di cultura europea a trasformarsi in un paese economicamente e militarmente evoluto. Usava la dinamite mentre la Russia la polvere da sparo nera. Questo costa alle due flotte russe l’affondamento. Il giappone dimostra di essere superiore dal punto di vista economico. La Russia non era ancora economicamente sviluppata, era agricola. Inoltre le truppe russe avevano anche difficoltà di rifornimento. Nel 1905 la gente incomincia a morire di fame, situazione che causerà 20 mila morti durante la 2^ guerra mondiale. L’inverno russo mette spesso a rischio i raccolti e quindi uno sforzo economico determina carestie.

Il 22 gennaio 1905 c’è la strage dei cittadini russi. Protesta della borghesia e il 27 grazie a Nicolò 2^ viene costruito il primo parlamento russo, che sarà sempre in conflitto con lo zar. Nasceranno delle organizzazioni rivoluzionarie chiamate Soviet, costituite da cittadini che porteranno i comunisti al potere.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono i principali governi di Giolitti e quali furono le loro caratteristiche distintive?
  2. Giolitti formò diversi governi: il secondo governo dal 1903 al 1906, il terzo dal 1906 al 1909, e l'ultimo dal 1911 al 1914. Durante questi periodi, Giolitti si concentrò sull'industrializzazione, la modernizzazione delle infrastrutture come le ferrovie, e l'espansione dei diritti dei lavoratori e del suffragio.

  3. Come ha contribuito Giolitti all'industrializzazione dell'Italia?
  4. Giolitti ha promosso l'industrializzazione introducendo l'energia elettrica e sviluppando il triangolo industriale Milano-Torino-Genova. Ha anche abbassato i tassi d'interesse per incentivare gli investimenti e ha migliorato le condizioni dei lavoratori aumentando i salari.

  5. Quali furono le cause principali della Prima Guerra Mondiale secondo il testo?
  6. Le cause principali includevano le rivendicazioni territoriali della Serbia sull'Austria, le tensioni nei Balcani, le crisi marocchine, e le alleanze segrete che dividevano le nazioni in blocchi contrapposti, portando a un conflitto regionale che si trasformò in una guerra mondiale.

  7. Quali furono le conseguenze della guerra italo-turca per l'Italia?
  8. La guerra italo-turca portò alla conquista della Libia da parte dell'Italia, che non fu sfruttata economicamente ma divenne un vantaggio per le imprese legate alla politica. La guerra rafforzò anche la posizione dell'Italia nel Mediterraneo.

  9. Come si svilupparono le alleanze internazionali prima della Prima Guerra Mondiale?
  10. Le alleanze si svilupparono con la Triplice Alleanza tra Germania, Austria e Italia, e la Triplice Intesa tra Francia, Gran Bretagna e Russia. Queste alleanze furono influenzate da rivalità territoriali e politiche, contribuendo alla tensione che portò alla guerra.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community

Le colonie latine

Mauro_105 di Mauro_105

URGENTE (321112)

Lud_ di Lud_

domandina

Samantha Petrosino di Samantha Petrosino