Concetti Chiave
- Il fascismo si presenta come l'unico movimento capace di interpretare il volere nazionale, raccogliendo l'eredità del Risorgimento.
- Esalta l'unità nazionale eliminando divisioni sociali e politiche, giustificando la violenza contro i socialisti per ristabilire la compattezza.
- Tra il 1919 e il 1922, la violenza fascista contro i socialisti ha causato migliaia di morti, configurandosi come una guerra civile.
- Nonostante la brutalità, il fascismo è apprezzato da parte della borghesia per la sua determinazione a mantenere l'ordine sociale.
- Mussolini utilizza una retorica sacrale per legare l'attivismo violento a ideali patriottici, consolidando il radicamento del movimento.
Indice
Il fascismo come movimento nazionale
Il fascismo non è solo da correlare alla formazione delle squadre d'azione fasciste e gruppi paramilitari ma attraverso gli organi di stampa, attraverso i comizi dei suoi dirigenti e primo fra tutti Mussolini, il fascismo si presenta come l'unico movimento che interpreta il volere della nazione, l'unico movimento che ahimè risultava capace di raccogliere l'eredità del discorso nazional-patriottico fondato nel Risorgimento.
Con ciò vuole essere una formazione che non dimentica i martiri della guerra nazionale. E non li dimentica perché in loro nome vuole ricostruire e rilanciare la grandezza della nazione.L'ideologia violenta del fascismo
Ma per fare la nazione grande, così ragionano Mussolini e i suoi, occorre sostanzialmente eliminare ogni possibile divisione sociale o politica che possa infrangere la compattezza nazionale. È in virtù di questo ragionamento che i dirigenti fascisti e gli stessi squadristi possono presentare coerentemente l'azione violenta delle squadre contro i socialisti come un modo per ristabilire l'unità e la compattezza della nazione, ed è in virtù di questo stesso assunti che i fascisti non fanno alcun mistero del loro disprezzo nei confronti delle istituzioni rappresentative e delle divisioni partitiche che, a loro parere, non fanno che fiaccare l'unità della nazione.
Il ragionamento si basa sull'assunto secondo il quale i fascisti sono gli unici depositari delle verità, ne consegue che tale verità può anche "essere ficcata a viva forza nella testa degli avversari dopo avergliela spaccata" come scrive uno squadrista nel 1920.
Il costo umano del fascismo
L'azione politica delle squadre d'azione impone alla società italiana un ulteriore prezzo di sangue, si stima che tra il 1919 e il 1922 nel corso di quella che è in effetti una guerra civile, siano morti tra i 2000 e i 3000 socialisti e 672 fascisti. Nonostante i lutti e le sofferenze che tale guerra civile comporta, una buona parte dell'opinione pubblica di estrazione medio e alto borghese apprezza molto il fascismo, infatti lo considera un movimento politico forte, deciso, capace di riportare e di rimettere i socialisti, gli operai, i braccianti al loro posto, ma lo considera anche un movimento ricco di idealità, di spiritualità, di passione nazional-pattrittico. Ed è proprio questa congiunzione tra attivismo violento e aspirazione ideale che, con una grande e spregiudicata abilità retorica, Mussolini celebra utilizzando un lessico sacrale profondamente radicato nella cultura politica dell'Italia del primo dopoguerra. In due occasioni diverse (commemorando dei caduti fascisti in un'azione squadristica avvenuta a Modena il 26 settembre del 1921 e parlando ai militanti fascisti radunati a Napoli il 24 ottobre del 1922) Mussolini dice che sono giovanni caduti per gli altri che rimangono e li connota come coloro che hanno contribuito a fare grande l'Italia. Questo insieme di elementi (brutale efficienza militare ma anche capacità di seduzione ideologica attraverso il ricorso alla retorica nazionale) fa del fascismo un movimento che ha subito un buon radicamento di massa.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo del fascismo nella società italiana del primo dopoguerra?
- Come giustificano i fascisti l'uso della violenza contro i socialisti?
- Qual è stata la reazione dell'opinione pubblica borghese al fascismo?
- In che modo Mussolini utilizza la retorica per consolidare il fascismo?
Il fascismo si presenta come l'unico movimento capace di interpretare il volere della nazione e di raccogliere l'eredità del discorso nazional-patriottico, cercando di eliminare le divisioni sociali e politiche per ricostruire la grandezza della nazione.
I fascisti giustificano l'uso della violenza come un modo per ristabilire l'unità e la compattezza della nazione, presentandosi come gli unici depositari della verità e disprezzando le istituzioni rappresentative e le divisioni partitiche.
Una buona parte dell'opinione pubblica di estrazione medio e alto borghese apprezza il fascismo, considerandolo un movimento politico forte e capace di rimettere i socialisti al loro posto, oltre a vederlo come ricco di idealità e passione nazional-patriottica.
Mussolini utilizza una retorica sacrale profondamente radicata nella cultura politica del primo dopoguerra, celebrando l'attivismo violento e l'aspirazione ideale del fascismo, connotando i caduti fascisti come eroi che hanno contribuito a fare grande l'Italia.