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Concetti Chiave

  • Il regime fascista combinava repressione politica e tentativi di ottenere consenso attraverso ideologia totalitaria e mobilitazione di massa.
  • La repressione si estendeva a vari aspetti della società, inclusi dissidenti politici, lavoratori, e la morale cattolica, con un controllo significativo su scuola e cultura.
  • Il PNF raggiunse 2,5 milioni di iscritti sotto la leadership di Achille Starace, fungendo da strumento di propaganda e assistenza sociale.
  • La politica economica fascista inizialmente si concentrava su riduzione salariale e pressione fiscale, evolvendo verso un forte intervento statale negli anni '30.
  • L'intervento statale nell'economia portò alla creazione di enti come l'IMI e l'IRI, con un approccio protezionistico volto a sviluppare la produzione agricola e industriale.

Indice

  1. Caratteristiche del regime fascista
  2. Repressione e consenso
  3. Politica economica fascista
  4. Interventi economici e agricoltura

Caratteristiche del regime fascista

Per comprendere le caratteristiche e limiti del consenso goduto dal fascismo, bisogna considerare la natura antidemocratica, gerarchica e repressiva del regime.

Repressione e consenso

La repressione si abbatté su l’opposizione politica antifascista(leggi eccezionali del ’26), e la proroga del Tribunale speciale fu prorogata fino al 43. La repressione del dissenso non si limitò ai militanti politici dichiarati, ma su vari livelli: nella conflittualità operaia, disciplina sindacale, ‘’manifestazioni sedizione’,e della morale cattolica. Collegato alla repressione del dissenso fu il tentativo di coinvolgere le masse nella vita pubblica, organizzandole e mobilitandole per ottenere il consenso, i contenuti furono quelli del’ ideologia totalitaria ispirata al nazionalismo, al militarismo, gerarchia e all’esaltazione del duce. L’adesione al regime fu crescente, con Achille Starace, segretario da ’31-’39 il PNF raggiunse 2.5 milioni di iscritti, svolgendo una funzione, propagandistica, clientelare e assistenziale. Il controllo del regime si ebbe sul sistema scolastico,sull’organizzazione della cultura(minculpop);su studenti universitari, donne e bambini. L’ideologia fascista si basava sul mito della patria,con i modelli di efficientismo, gerarchia e obbedienza. Alla stessa ideologia va ricondotta la politica antiebraica del regime, sviluppata dal ’36 culminata con le leggi ‘per la difesa della razza’’ del ’38, che esclusero gli ebrei dalla scuola e dagli impieghi pubblici, vietando i matrimoni ‘misti’.

Politica economica fascista

Il ministro dell’economia De Stefani impostò una politica economica di riduzione salariale, forte pressione fiscale, diminuzione delle spese statali e larghi favori alle imprese(ILVA e banca di Roma salvati dall’intervento statale).

Interventi economici e agricoltura

Nel ’27 si avviò una recessione, causata dal crollo delle esportazioni, dalla caduta della domanda interna per consumi privati; ciò portò ad una svolta protezionistica che negli anni ’30 fu accompagnata da un massiccio intervento dello stato nell’economia. Nel ’31 si costituì l’IMI (istituto mobiliare italiano) ente pubblico che concentrò nelle sue mani la concessione di finanziamenti a medio e lungo termine alle imprese. Nel ’33 fu la volta dell’IRI(Istituto per la ricostruzione industriale) e nel ’36 la Banca d’Italia venne trasformata da una riforma in ente di diritto pubblico. Una scelta per sviluppare la produzione agricola fu compiuta e propagandata nel ’26 con la ‘battaglia del grano’, vero tentativo di estendere la superficie coltivata e proteggere la produzione nazionale con tariffe doganali sulle importazioni. Le politiche interventiste degli anni trenta ebbero aspetti innovativi e lo sviluppo economico dell’Italia, fu rilevante(dal ’34 al ’37) il Pil aumentò del 4,5%, al produzione industriale del 7,5%. Le condizioni economiche e il tenore di vita del Mezzogiorno peggiorarono drasticamente a causa del regime.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le caratteristiche principali del regime fascista in termini di repressione e consenso?
  2. Il regime fascista era antidemocratico, gerarchico e repressivo, colpendo l'opposizione politica e il dissenso su vari livelli. Cercava di coinvolgere le masse nella vita pubblica per ottenere consenso, basandosi su un'ideologia totalitaria.

  3. Come il regime fascista ha influenzato l'economia italiana?
  4. Il regime ha attuato politiche economiche di riduzione salariale e forte pressione fiscale, con interventi statali per salvare imprese. Negli anni '30, lo stato ha avuto un ruolo massiccio nell'economia, con la creazione di enti come l'IMI e l'IRI.

  5. Quali furono le politiche del regime fascista nei confronti degli ebrei?
  6. La politica antiebraica del regime culminò con le leggi del 1938, che esclusero gli ebrei dalla scuola e dagli impieghi pubblici e vietarono i matrimoni misti.

  7. Quali furono gli effetti delle politiche economiche fasciste sul Mezzogiorno?
  8. Le condizioni economiche e il tenore di vita del Mezzogiorno peggiorarono drasticamente a causa delle politiche del regime fascista.

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