Concetti Chiave
- Dopo l'unità d'Italia, il governo si concentrò sul miglioramento delle comunicazioni, ampliando significativamente la rete ferroviaria.
- Importanti opere infrastrutturali, come il prosciugamento del lago Fucino e la costruzione di un acquedotto in Puglia, migliorarono l'agricoltura e l'approvvigionamento idrico.
- L'industria italiana si modernizzò con l'introduzione dell'energia elettrica e la creazione di importanti complessi industriali, migliorando la competitività internazionale.
- Lo sviluppo industriale portò a un aumento degli scambi commerciali e dei traffici marittimi, con il porto di Genova diventato uno dei più attivi del Mediterraneo.
- Riforme sociali significative ridussero l'orario lavorativo, istituirono assicurazioni contro gli infortuni e crearono una cassa di previdenza.
Indice
L'unità d'Italia e le comunicazioni
Compiuta l’unità con l’annessione di Roma a seguito della breccia di Porta Pia del 1870, il governo italiano si pose un preciso obiettivo: fare dell’Italia, per tanti secolo divisa e soggetto all’occupazione straniera, una nazione progredita e potente tale da stare alla pari con le più grandi potenze europee.
Sviluppo delle infrastrutture ferroviarie
Uno dei compiti che il nuovo regno si propose di attuare con priorità fu il miglioramento delle comunicazioni. Se nell’Italia settentrionale ed in modo particolare in Piemonte, la situazione era buona, soprattutto grazie all’opera di Cavour, nel sud essa era disastrosa. Infatti la rete ferroviaria sia nella zona di Napoli che in Sicilia era molto ridotta e le poche strade carrozzabili mancavano di manutenzione e praticamente erano inservibili. Il compito di ampliare la rete ferroviaria fu affidata a tre società: la Mediterranea, l’Adriatica e la Sicula. Nel 1905, lo Stato prese il posto di queste tre società creando un’azienda autonoma, chiamata F.S. (Ferrovie dello Stato) In poco più di 30 anni la rete ferroviaria fu triplicata. In seguito ad accordi con alcuni stati europei limitrofi, fu iniziata anche la costruzione di alcune gallerie alpine che permettevano il collegamento con la rete ferroviaria dell’Europa settentrionale. Infatti nel 1871 fu inaugurata la galleria del Fréjus che collegava l’Italia con la Francia, nel 1882 quella del San Gottardo e nel 1906 quella del Sempione, entrambe colleganti l’Italia con la Francia.
Opere idrauliche e benefici agricoli
Un’importante opera idraulica fu anche il prosciugamento del lago Fucino in Abruzzo che rese coltivabili 16.500 ettari di terreno. In tale zona fino ad allora abbandonata a causa della malaria, cominciarono a sorgere numerose case coloniche.
Nel 1906 fu iniziata anche la costruzione di un acquredotto che dal fiume Sele in Campania avrebbe portato l’acqua nella Puglia, la regione meno ricca di risorse idriche. Da questa opera trassero beneficio gli abitanti di circa trecento comuni pugliesi, che poterono così usufruire dell’acqua potabile. Anche l’agricoltura ne fu notevolmente avvantaggiata perché molti terreni rimasti fino ad allora incolti per mancanza di irrigazione poterono diventare produttivi.
Modernizzazione dell'industria italiana
L’industria italiana mancava di macchinari moderni e soprattutto di personale specializzato e per sopperire a questa carenza si doveva ricorrere a prodotti d’importazione. Non appena raggiunta l’unità politica, l’Italia si preoccupò di portare l’industria allo stesso livello degli altri Stati europei. E alla scarsità di petrolio e di carbone si sopperì con l’impiego dell’energia elettrica. Infatti, a Milano sorse la prima centrale elettrica d’Europa ad opera della società Edison a cui, in breve tempo, ne seguirono altre. ‘impulso all’industria fu notevole. Alla fine del XIX secolo, l’Italia possedeva pertanto numerosi complessi industriali: Acciaierie di Terni, Breda, Dalmine, F.I.A.T., Pirelli. A questi, si aggiungevano le industrie tessili- cotone, lana e seta - (Busto Arsizio, Gallarate, Como, Bergamo), industrie alimentari (Napoli, Lombardia ed Emilia Romagna) e industrie chimiche (la Montecatini a Pisa e Carlo Erba a Milano).
Crescita del commercio e misure sociali
Lo sviluppo dell’industria ebbe come conseguenza l’incremento degli scambi commerciali con l’estero: i macchinari, i tessuti di seta, i prodotti farmaceutici, le automobili erano articoli oggetto di esportazione.
Anche i traffici marittimi ne risentirono positivamente: nei primi anni del XX secolo, l’Italia possedeva 700 navi a vapore (ormai le imbarcazioni a vela erano state sostituite con quelle a vapore) e il porto di Genova, insieme a quello di Marsiglia, era il più attivo di tutto il Mediterraneo.
Allo sviluppo industriale fecero riscontro delle importanti misure sociali, prese dal governo Crispi e Giolitti. Infatti, la giornata lavorativa di quattordici ore fu portata ad otto, fu concesso a tutti i lavoratori un giorno di riposo settimanale, furono istituite le assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro ed una Cassa di Previdenza per l’invalidità e la vecchiaia.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali iniziative del governo italiano per migliorare le comunicazioni dopo l'unità d'Italia?
- Quali opere idrauliche furono realizzate in Italia tra il 1870 e il 1914?
- Come si sviluppò l'industria italiana alla fine del XIX secolo?
- Quali furono le conseguenze sociali dello sviluppo industriale in Italia?
- Quali furono i principali settori industriali in Italia durante questo periodo?
Il governo italiano si concentrò sull'espansione della rete ferroviaria, affidando il compito a tre società e successivamente creando le Ferrovie dello Stato. Inoltre, furono costruite gallerie alpine per collegare l'Italia con l'Europa settentrionale.
Tra le opere idrauliche realizzate vi furono il prosciugamento del lago Fucino in Abruzzo e la costruzione di un acquedotto dal fiume Sele alla Puglia, migliorando l'agricoltura e l'accesso all'acqua potabile.
L'industria italiana si sviluppò grazie all'uso dell'energia elettrica e alla creazione di complessi industriali come le acciaierie di Terni e la F.I.A.T., con un incremento degli scambi commerciali e dei traffici marittimi.
Lo sviluppo industriale portò a importanti misure sociali, come la riduzione della giornata lavorativa a otto ore, il riposo settimanale, e l'istituzione di assicurazioni contro gli infortuni e una Cassa di Previdenza.
I principali settori industriali includevano le acciaierie, le industrie tessili, alimentari e chimiche, con aziende come Breda, Pirelli, Montecatini e Carlo Erba.