Concetti Chiave
- Mussolini fu inizialmente riluttante a entrare nella Seconda Guerra mondiale, ma fu persuaso dall'avanzata di Hitler.
- Per l'Italia, la guerra fu caratterizzata da gravi sconfitte e perdite umane fin dall'inizio.
- Dal 1943, la situazione militare italiana peggiorò con truppe disorganizzate e un equipaggiamento insufficiente.
- In Africa, gli italiani subirono pesanti perdite e dovettero cedere numerosi territori agli alleati britannici.
- La guerra assunse una nuova dimensione nel 1941, quando Hitler attaccò l'Unione Sovietica, alterando le alleanze.
Indice
L'ingresso dell'Italia nella guerra
Mussolini, a lungo restio a confermare il proprio ingresso nella seconda Guerra mondiale, fu infine persuaso a prendere parte al conflitto dall’avanzata apparentemente inarrestabile del suo alleato più carismatico e promettente: Hitler. Tuttavia, se per la Germania la guerra sembrava una vera chance di affermare il proprio dominio incontrastato, per l’Italia fu, sin dall’inizio, foriera di gravi sconfitte e ingenti perdite umane.
Crisi e intervento tedesco
La situazione precipitò a partire dalla seconda metà del 1943. Mentre in Italia il capo di stato maggiore Badoglio rassegnava le proprie dimissioni, dal fronte giungevano notizie poco rassicuranti: truppe disorganizzate, equipaggiamento carente e scarsa disciplina. La popolarità del duce entrò in crisi e solo l’intervento tedesco nell’aprile del 1941 permise all’Italia di conquistare Grecia e Jugoslavia.
Sconfitte in Africa
Le cose non vanno meglio in Africa, dove nel dicembre del 1940 i britannici occupano la costa orientale della Libia, detta Cirenaica, e infliggono agli italiani la perdita di 140000 uomini. Hitler invia dei rinforzi, riuscendo in pochi mesi a garantire la vittoria agli alleati italiani.
Ma nell’aprile del 1941 i britannici, che controllano il canale di Suez, conquistano Addis Abeba, la capitale dell’impero coloniale mussoliniano. Di lì a poco l’Italia perderà l’intera Africa orientale, cioè Eritrea, Etiopia e Somalia.
Conflitto con l'Unione Sovietica
Nel frattempo, nell’estate del 1941 Hitler violò il patto di non aggressione del 1939, dichiarando guerra alla Russia. Il conflitto entrò in una nuova fase: non più nazzisti e comunisti contro democratici, bensì comunisti e democratici contro nazzisti.
L’attacco tedesco all’Unione sovietica trovava fondamento in diverse ragioni: in primo luogo la contrapposizione ideologica e la superiorità razziale; secondo, la necessità per i tedeschi di conquistare territori ad Est; terzo, la volontà di Hitler di mettere le mani sui cereali, sul ferro e sul petrolio russi.
Domande da interrogazione
- Quali furono le motivazioni che spinsero Mussolini a entrare nella seconda Guerra mondiale?
- Come si evolse la situazione militare italiana in Africa durante la guerra?
- Quali furono le ragioni dell'attacco tedesco all'Unione Sovietica nel 1941?
Mussolini fu persuaso a entrare nella guerra dall'avanzata di Hitler, considerato un alleato carismatico e promettente, nonostante le gravi sconfitte e perdite umane che l'Italia avrebbe subito.
In Africa, l'Italia subì pesanti sconfitte, perdendo 140000 uomini contro i britannici che occuparono la Cirenaica. Nonostante i rinforzi tedeschi, l'Italia perse l'intera Africa orientale, inclusa Addis Abeba.
L'attacco tedesco all'Unione Sovietica fu motivato dalla contrapposizione ideologica, la necessità di conquistare territori ad Est, e il desiderio di Hitler di ottenere risorse come cereali, ferro e petrolio russi.