Concetti Chiave
- Durante il periodo post-Carta Atlantica, Francia e Inghilterra applicano il dominio coloniale in modi diversi, con l'Inghilterra che si ritira gradualmente e la Francia che resiste.
- Dopo la decolonizzazione, molti stati mantengono la lingua e le istituzioni dei colonizzatori, ma spesso queste diventano oppressive senza tradizioni liberali.
- La corruzione si diffonde rapidamente in Africa e Sudamerica poiché l'Occidente continua a dominare economicamente.
- In India, la lotta per l'indipendenza è guidata da Gandhi con proteste non violente, portando all'autonomia nel 1935 e all'indipendenza nel 1947.
- La divisione religiosa tra induisti e musulmani porta alla creazione del Pakistan e violenti scontri, culminati con l'assassinio di Gandhi nel 1948.
Indice
Principio di autodeterminazione
Nella Carta Atlantica del 1941 e nei principi dell’ONU era presente il principio di autodeterminazione dei popoli. Il dominio diretto in questo periodo è applicato diversamente dalle due potenze Francia e Inghilterra.
Colonialismo e resistenza
Quest’ultima sotto la spinta della rivolta dei colonizzati recede gradualmente dal suo potere cercando di mantenere un rapporto collaborativo con le colonie stesse.
La Francia invece tende a resistere, mantenendo saldo il dominio ed elargendo più diritti ai popoli (in Algeria però repressione violenta).Eredità del colonialismo
Gli stati che si liberano dal dominio coloniale manterranno la lingua, alcune istituzioni e abitudini del paese colonizzante; in molti casi però queste istituzioni saranno più oppressive, non concedendo democrazie, in quanto non hanno mai conosciuto gli aspetti liberali.
Corruzione post-coloniale
Un fenomeno che si manifesta fin da subito in Africa e in seguito in Sudamerica è la corruzione, perché l’Occidente si impone ancora economicamente.
Lotta per l'indipendenza indiana
In India dal 1915 c’era stata una grande lotta per l’Indipendenza, culminata nella fondazione del Partito del Congresso, guidato da Mahatma Gandhi, il quale ricorreva a manifestazioni pacifiche non violente.
Autonomia e indipendenza dell'India
Gli inglesi tentano sia repressioni armate sia mediazioni politiche, fino a quando anche in Inghilterra iniziano a simpatizzare per Gandhi, concedendo nel 1935 una grande autonomia all’India.
Nella Seconda Guerra Mondiale moltissimi indiani combattono al fianco degli inglesi e nel 1941 il capo del Partito del Congresso, Nehru, ottiene l’indipendenza dall’Inghilterra, con lo status di Dominion (indipendenza di fatto ma non di diritto).
Nel 1947 viene sancita l’indipendenza dell’India, chiamata Unione Indiana.
Divisione religiosa e politica
Gandhi aveva sempre lottato sia per l’indipendenza indiana, sia contro il sistema delle caste chiuse: a seconda del mestiere si crea una rigida gerarchia sociale.
In India però le due componenti religiose maggiori sono gli induisti e la minoranza musulmana, questi ultimi volevano uno stato proprio, portando così numerosi scontri, sino alla creazione del Pakistan diviso in Orientale ed Occidentale.
Gli scontri sono tali che Gandhi viene ucciso nel 1948 e Nehru diventerà capo del governo fino al 1964.
Domande da interrogazione
- Qual era il ruolo del principio di autodeterminazione dei popoli nella decolonizzazione?
- Come si è evoluta la lotta per l'indipendenza in India?
- Quali furono le conseguenze sociali e politiche dell'indipendenza indiana?
Il principio di autodeterminazione dei popoli, presente nella Carta Atlantica del 1941 e nei principi dell'ONU, ha influenzato il processo di decolonizzazione, con l'Inghilterra che ha gradualmente ceduto il potere alle colonie, mentre la Francia ha resistito mantenendo il dominio.
La lotta per l'indipendenza in India è iniziata nel 1915 con il Partito del Congresso guidato da Mahatma Gandhi, culminando nel 1947 con l'indipendenza dell'India, dopo un periodo di autonomia concessa nel 1935 e il supporto indiano agli inglesi durante la Seconda Guerra Mondiale.
Dopo l'indipendenza, l'India affrontò tensioni religiose tra induisti e musulmani, portando alla creazione del Pakistan. Gandhi, che lottava anche contro il sistema delle caste, fu assassinato nel 1948, e Nehru divenne capo del governo fino al 1964.