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Concetti Chiave

  • La delocalizzazione e globalizzazione della produzione industriale spingono le aziende occidentali ad aprire impianti in paesi con manodopera a basso costo.
  • Le fabbriche delocalizzate spesso producono parti di prodotti che possono essere assemblati in Occidente o venduti come prodotti finiti.
  • Le grandi aziende mondiali impiegano una minima parte della forza lavoro totale, affidandosi a contratti con piccole aziende globali.
  • Il settore dell'intermediazione commerciale vede la formazione di catene nazionali e internazionali, come Esselunga e McDonald's.
  • Le catene commerciali possono avere una diffusione nazionale o globale, influenzando la distribuzione e il commercio mondiale.

Indice

  1. Delocalizzazione e globalizzazione industriale
  2. Produzione e assemblaggio nei paesi del Terzo Mondo
  3. Intermediazione commerciale e catene globali

Delocalizzazione e globalizzazione industriale

Oggi un importante aspetto della nostra società è che la produzione industriale si delocalizza e si globalizza. Molte imprese occidentali trovano conveniente aprire impianti di produzione in parti del mondo come il Messico , l'America Latina, l'Asia, dove la forza lavoro costa pochissimo (anche perché a volte è una forza lavoro infantile) e dove esistono o quasi normative ambientali o sindacali che aggravino i costi di produzione.

Produzione e assemblaggio nei paesi del Terzo Mondo

Nelle fabbriche così delocalizzate si producono parti di prodotti che in qualche caso vengono assemblati in fabbriche collocate nei paesi occidentali; in qualche altro caso invece le aziende occidentali si limitano a commercializzare i prodotti, confezionati integralmente in paesi del Terzo Mondo secondo le procedure tecniche stabilite dalla casa madre. La delocalizzazione comporta un processo di globalizzazione integrale che non riguarda più soltanto gli scambi commerciali ma le stesse attività produttive. Aziende come Ibm, Ford, Volkswagen, Nestlé, Nike e molte altre ancora hanno pochi dipendenti che lavorano nel paese che nominalmente ospita i centri direzionali di quelle aziende e pochi dipendenti che in assoluto sono assunti direttamente da loro. Esse si avvalgono invece di contratti di fornitura di merci che vengono stipulati con piccole aziende disseminate praticamente in tutto il mondo. Nel 2000 le maggiori aziende mondiali (che sono circa 200) producono più del 30% delle merci che circolano sui mercati mondiali hanno alle loro dipendenze meno dello 0,5% della forza lavoro totale: infatti il resto della forza lavoro è impegnata in fabbriche medie o piccole che sono situate in India, in Thailandia, a Taiwan o da qualche altra parte ancora del Terzo mondo.

Intermediazione commerciale e catene globali

Nel settore dell'intermediazione commerciale sono in atto processi diversi, caratterizzati dalla formazione di catene commerciali o dei grandi magazzini collegati a un'unica azienda che ne detiene la proprietà o che concede il proprio marchio a negozi locali, a determinate condizioni. In linea generale le catene commerciali hanno un'estensione nazionale o coinvolgono aree territoriali abbastanza vicine (e così Esselunga ha un'importante rete commerciale in Italia, Tesco in Gran Bretagna, Walmart negli Stati Uniti, per non citare che alcune tra le più importanti catene commerciali); in altri casi la disseminazione è mondiale, come nel caso di McDonald's, catena di ristorazione rapida specializzata in panini con hamburger, presenti (in grado maggiore o minore) in gran parte del mondo.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i motivi principali per cui le imprese occidentali delocalizzano la produzione?
  2. Le imprese occidentali delocalizzano la produzione in paesi come il Messico, l'America Latina e l'Asia principalmente perché la forza lavoro costa meno e le normative ambientali o sindacali sono meno stringenti, riducendo così i costi di produzione.

  3. Come si manifesta il processo di globalizzazione nella produzione industriale?
  4. La globalizzazione nella produzione industriale si manifesta attraverso la delocalizzazione delle attività produttive, dove le aziende occidentali producono parti di prodotti in paesi del Terzo Mondo e poi li assemblano o li commercializzano nei paesi occidentali.

  5. Qual è l'impatto della delocalizzazione sulla forza lavoro globale?
  6. La delocalizzazione ha portato a una situazione in cui le maggiori aziende mondiali impiegano meno dello 0,5% della forza lavoro totale, mentre il resto è impiegato in fabbriche medie o piccole situate in paesi del Terzo Mondo come India, Thailandia e Taiwan.

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