Concetti Chiave
- Nel luglio del 1943, il re Vittorio Emanuele III decise di abbandonare l'alleanza con la Germania, nonostante Mussolini fosse contrario.
- Mussolini fu arrestato il 25 luglio 1943, con il re che trasferì il potere a Badoglio, segnando la fine del regime fascista.
- L'armistizio con gli angloamericani fu firmato il 3 settembre 1943 a Cassibile, ma reso pubblico solo l'8 settembre durante lo sbarco a Salerno.
- L'annuncio tardivo dell'armistizio lasciò i militari italiani disorientati, trasformando i nazisti da alleati a nemici improvvisamente.
- Roma fu lasciata in mano ai tedeschi quando il re, Badoglio e la corte fuggirono, creando confusione tra le truppe italiane.
Indice
Il cambio di alleanza
Visto che gli anglo americani erano sbarcati in Sicilia e ormai nel Luglio del '43 era ben chiaro il cambiamento nella conduzione della guerra, il re Vittorio Emanuele III insistette con Mussolini per abbandonare l'alleato tedesco e cambiare alleanza. Mussolini però si dichiarò fedele a Hitler, pertanto negli ambienti di corte, il re maturò una strategia tesa a scaricare tutta la responsabilità della guerra e dell'alleanza con Hitler su Mussolini per salvare la monarchia dei Savoia. Questo piano fu appoggiato anche da alcuni gerarchi del Gran Consiglio del fascismo, che organizzarono una seduta, nella notte tra il 24 e il 25 Luglio del 1943. In questa seduta appunto i gerarchi richiesero le dimissioni di Mussolini. Mussolini però non ritenne la cosa molto grave perché il Gran Consiglio del fascismo aveva solo un potere consultivo, quindi non era un organo in grado di deliberare.
L'arresto di Mussolini
Mussolini era convinto della fedeltà del re. Per questo motivo, la mattina seguente, si recò dal re per raccontare l'esito della seduta del Gran Consiglio. Il re però, aveva già parlato con i carabinieri che erano pronti per arrestare Mussolini, il re fece arrestare Mussolini e il governo passò a Badoglio, che tra l'altro era uno dei militari, che durante il periodo fascista, aveva combattuto in Etiopia ed era ricercato già come criminale di guerra, ma in quel momento rappresentava una via di uscita per il sovrano. Per cui abbiamo la fine del regime fascista il 25 luglio del 1943 (in piena querra mondiale). In Italia la popolazione iniziò ad esultare, perché la caduta del fascismo equivaleva alla fine della guerra, invece non era affatto cosi, perché il re non aveva intenzione di uscire dalla guerra. Immediatamente Badoglio fece un comunicato dove si specificava che comunque l'Italia continuava la guerra accanto ai nazisti e che qualsiasi disordine a livello sociale sarebbe punito anche con la morte, quindi il nuovo governo era un governo autoritario, esattamente come il governo fascista.
L'armistizio e le sue conseguenze
Il 3 settembre il governo italiano incontrò gli angloamericani a Cassibile in Sicilia e fu firmato un armistizio. L'idea era esattamente quella di scaricare le colpe dell'alleanza con Hitler su Mussolini, ma anche iniziare a stringere accordi con gli angloamericani per cambiare alleato. Questa era la strategia. Gli angloamericani imposero però al governo italiano di rendere pubblico l’armistizio, solo nel momento in cui gli anglo americani stessi fossero sbarcati a Salerno, cioè nell'Italia continentale. L'8 settembre è una data particolarmente significativa perché lo sbarco avvenne proprio I'8 settembre e l'armistizio fu reso noto il giorno stesso. Ma sino a quel momento in Italia nessuno sapeva di questi accordi, quindi gli italiani continuavano a combattere accanto all'esercito tedesco e durante questo periodo, dallo sbarco in Sicilia (luglio) fino all'8 settembre, l'Italia si era riempita di soldati tedeschi, perché chiaramente Hitler aveva mandato in Italia le proprie truppe per poter bloccare lo sbarco degli anglo americani per salvare l'Italia dall'invasione degli angloamericani. Quando fu reso noto l'armistizio, né i militari, né la popolazione italiana, sapevano di questo armistizio, il quale diceva che dovevano cessare le ostilità nei confronti delle forze angloamericane, che in quel momento diventavano dunque il nuovo alleato. Automaticamente, i nazisti (che fino a quel momento erano gli alleati
dell'Italia, diventano i nemici.
La fuga del re e il caos
Roma era inoltre nelle mani dei tedeschi, questo perché nella notte tra l'8 e il 9 settembre, Badoglio, il re e la corte fuggirono da Roma, lasciando Roma nelle mani dei tedeschi. Fuggirono a Pescara, presero un traghetto e sbarcarono a Brindisi. L'ultimo ordine che fu dato ai soldati italiani prima di questa comunicazione via radio, fu di uscire dalla città, fare delle marce cantando delle canzoni militari; un ordine assurdo. (Roma fu lasciata volutamente nelle mani dei nazisti). Quindi si venne a creare una
situazione paradossale dove nel sud Italia, la Sicilia era stata già liberata, anche Napoli, i tedeschi dalla Puglia se ne andarono spontaneamente poco prima che arrivasse il sovrano, non si sa perché. La situazione fu talmente paradossale che gli uomini dell'esercito italiano non sapevano cosa fare: alcuni si resero conto che la situazione era cambiata, non perché avevano sentito l'annuncio, ma semplicemente perché furono assaliti dalle truppe naziste che loro credevano essere alleate.
Domande da interrogazione
- Qual era la strategia del re Vittorio Emanuele III riguardo l'alleanza con la Germania?
- Cosa accadde a Mussolini dopo la seduta del Gran Consiglio del fascismo?
- Qual era la posizione del nuovo governo di Badoglio riguardo la guerra?
- Quando e come fu reso pubblico l'armistizio con gli angloamericani?
- Quale fu la reazione delle truppe italiane all'annuncio dell'armistizio?
Il re Vittorio Emanuele III voleva abbandonare l'alleato tedesco e cambiare alleanza, scaricando la responsabilità della guerra su Mussolini per salvare la monarchia dei Savoia.
Mussolini fu arrestato per ordine del re Vittorio Emanuele III, e il governo passò a Badoglio, segnando la fine del regime fascista il 25 luglio 1943.
Il governo di Badoglio continuò la guerra accanto ai nazisti e mantenne un regime autoritario, simile a quello fascista, punendo severamente qualsiasi disordine sociale.
L'armistizio fu reso pubblico l'8 settembre, lo stesso giorno dello sbarco angloamericano a Salerno, come imposto dagli alleati.
Le truppe italiane furono colte di sorpresa e si trovarono in una situazione paradossale, attaccate dai nazisti che fino a quel momento erano stati alleati.