RitaeAlessio
Genius
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Concetti Chiave

  • Francesco Crispi, un tempo mazziniano, governò con una politica autoritaria e centralista, ma con alcune aperture progressiste come l'abolizione della pena di morte.
  • Crispi avviò una politica coloniale ambiziosa, ma la sconfitta ad Adua nel 1896 portò alla sua caduta e al termine della Sinistra storica.
  • Giolitti, succedendo a Crispi, affrontò proteste popolari, ma le sue dimissioni furono causate dallo scandalo della Banca Romana e dalla sua gestione dei Fasci siciliani.
  • La grave crisi economica del 1898 scatenò proteste violente, represse duramente dal generale Bava Beccaris, con conseguenti dimissioni di Di Rudinì.
  • L'assassinio del re Umberto I nel 1900 segnò l'inizio dell'età giolittiana, con Vittorio Emanuele II che affidò il governo a Zanardelli e Giolitti come ministro degli Interni.

Indice

  1. Crispi e la politica autoritaria
  2. Crisi economica e dimissioni
  3. Trattato con Menelik e crisi economica
  4. Assassinio di Umberto I e inizio età giolittiana

Crispi e la politica autoritaria

Fracesco Crispi, il successore di Depretis, governò l'Italia dal 1887 al 1896 (con l'eccezione del biennio 1891 - 93). Mazziniano e democratico in gioventù, dopo l'unità era passato nelle file dei monarchici. Sostenitore della necessità di uno Stato forte, avviò una politica autoritaria:

- L'apparato amministrativo venne riformato in senso centralista;

- la politica filotedesca e anntifrancese portò alla "guerra doganale" con la Francia;

Ci furuno anche aperture proghessiste: venne abolita la pena di morte e riconosciuta una limitata libertà di sciopero,ma contemporeanamente vennero diritti sindicale e accresciuti i poteri della polizia.

Crisi economica e dimissioni

Crispi cercò di rilanciare la politica colognare ma la maggioranza,data la crisi economica.

Era preoccupata dei costi dell' operazione.Così nel nel 1891 Crispi si dimise.La presidenza del consiglio passò prima a Di Rudinì poi a Giovanni Giolitti che dovette affrontare il nuovo popolare dei Fasci siciliani,aggregazione eterogenea di lavoratori che protestavano contro le pesanti tasse e contro i latifondisi.

Giolitti,accusato di debolezza per non aver adottato metodi repressivi nella gestione dei moti e di aver coperto lo scandalo della Banca Romana,alla fine del 1893 si dimise.

Tornato al potere, Crispi:

- represse duramente la protesta dei Fasci;

- rilanciò la politica coloniale puntando alla conquista dell' Etiopia (Abissinia), ma nel 1896 gli italiano furono sconfitti presso Adua. Travolto dalle critiche, Crispi di simise. Terminava l'età della Sinistra storica e si apriva un periodo di crisi politifca e istituzionale.

Trattato con Menelik e crisi economica

Il nuovo presidente del Consiglio, Di Rudinì, concluse con Menelik (l'imperatore d'Etiopia) un trattato con cui l'Italia rinunciava alle pretese all Etiopia e limitava il suo dominio all'Eritrea e alla Somalia.

Nel 1898 una grave crisi economica colpì l'Italia. A causa dell'aumento del prezzo del pane, ci fu un'ondata di proteste e a Milano il generale Bava Beccaris (poi decorato da Umberto I) ordinò di cannoneggiare la folla causando una strage. Molti dirigenti socialisti vennero arrestati, la libertà di stampa fu limitata. Data la situazione, Di Rudinì si dimise e fu sostituito dal generale Pelloux, il quale intedeva proseguire con la linea repressiva.

L'ostruzionismo dell'etrrema sinistra lo costrinse però a sciogliere le camere e a indire nuove elezioni, che videro avanzare i socialisti.

Assassinio di Umberto I e inizio età giolittiana

Il 29 luglio 1900 l'anarchico Bresci uccise il re Umberto I. Il nuovo re Vittorio Emanuele II affidò il governo a Zanardelli. Giovanni Giolitti divenne ministro degli Interni: iniziava così l'età giolittiana.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali politiche adottate da Francesco Crispi durante il suo governo?
  2. Francesco Crispi adottò una politica autoritaria con riforme centraliste, una politica estera filotedesca e antifrancese, e alcune aperture progressiste come l'abolizione della pena di morte e una limitata libertà di sciopero, ma aumentò anche i poteri della polizia.

  3. Quali furono le conseguenze della sconfitta italiana ad Adua nel 1896?
  4. La sconfitta italiana ad Adua portò a critiche travolgenti contro Crispi, che si dimise. Questo evento segnò la fine dell'età della Sinistra storica e l'inizio di un periodo di crisi politica e istituzionale in Italia.

  5. Come reagì il governo italiano alla crisi economica del 1898 e quali furono le sue conseguenze?
  6. Durante la crisi economica del 1898, il generale Bava Beccaris ordinò di cannoneggiare la folla a Milano, causando una strage. Molti dirigenti socialisti furono arrestati e la libertà di stampa fu limitata. Di Rudinì si dimise e fu sostituito dal generale Pelloux, che intendeva proseguire con una linea repressiva.

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