Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Charlotte Corday è ricordata per l'assassinio di Jean-Paul Marat, avvenuto per vendicare i Girondini, suoi alleati politici proscritti e giustiziati nel 1793.
  • Nonostante le sue origini nobili, Corday si avvicinò alle idee rivoluzionarie dei Girondini, influenzata dai filosofi illuministi come Rousseau.
  • Utilizzando uno stratagemma, riuscì a farsi ricevere da Marat nella sua casa, dove lo uccise con un coltello da cucina il 13 luglio 1793.
  • Dopo l'arresto, Corday si mostrò calma e fiera del suo gesto, sperando di essere ricordata positivamente dalla storia.
  • La sua esecuzione avvenne poco dopo, ma l'atto contribuì a intensificare il clima di tensione e paura a Parigi durante la Rivoluzione.

Indice

  1. Rivalità politiche nella Convenzione
  2. Charlotte Corday: vita e motivazioni
  3. L'assassinio di Marat
  4. Conseguenze e eredità di Charlotte Corday

Rivalità politiche nella Convenzione

La figura di Charlotte Corday si colloca nel primo periodo della Convenzione, caratterizzata dalle rivalità fra Girondini e Montagnardi. Se ai suoi inizi, la Convenzione contava una maggioranza girondina, i Montagnardi, nella primavera del 1793 arrivarono a 300 deputati. I Girondini mancavano di coesione a proposito del processo al re e delle disfatte militari e continuò a eliminare gli oppositori politici facendo arrestare Jean-Paul Marat, uno dei principali capi. Tuttavia, quest’ultimo fu liberato a furor di popolo e riaccompagnato alla Convenzione. Definitivamente messi in minoranza, i Girondini non furono in grado di impedire la rivolta parigini che decretò la loro caduta seguita da decreti di arresto e da prescrizioni.

Charlotte Corday: vita e motivazioni

Charlotte Corday nacque nel 1768 e morì ghigliottinata nel 1793, quindi all’età di 25 anni. Il suo nome è passato alla storia per aver ucciso Marat con lo scopo di vendicare i Girondini proscritti e giustiziati nel 1793. Era di origini nobili e fra i suoi antenati annoverava il drammaturgo Pierre Corneille. Dopo la morte della madre si trasferì a Caen dove visse nell’abbazia reale della Santa Trinità. Quando le comunità religione furono soppresse dalla rivoluzione, essa andò a vivere da una parente. Era il periodo in cui i Girondini proscritti il 2 giugno 1793 si erano rifugiati a Caen per organizzare i Normandia una rivolta contro la Convenzione. Charlotte aderì alle loro idee e monto interessata alle idee di Rousseau e dei filosi illuministi in generale, decise di vendicare gli eccessi e le violenze compiute dai rivoluzionari radicali contro i Girondini. Per portare a termine questa vendetta, essa decise di assassinare Marat, definito ”L’amico del popolo”, il più acceso avversario dei Girondini. Per questo motivo partì per Parigi dopo aver lasciato un documento scritto con cui spiegava ai Francesi la motivazione del gesto che stava per compiere.

L'assassinio di Marat

Il 13 luglio si presentò da Marat,ma per ben due volte l’uomo non la volle ricevere. La ragazza tento una terza volta, scrivendogli un biglietto in cui chiedeva di essere ricevuta con urgenza perché aveva da rivelargli alcuni segreti molto importanti e utili per la salvezza della Repubblica francese e soprattutto il nome di alcuni cospiratori. Con questo strattagemma fu finalmente ricevuta; l’uomo l’accolse, seduto nella vasca da bagno mentre stava scrivendo e contemporaneamente curava una malattia della pelle. Dopo poche parole, Charlotte lo pugnalò a morte con un coltello da cucina comprato poco prima per l’uso. Essa benché arrestata immediatamente, conservò una grande calma affermando di aver compiuto la sua missione e aggiungendo che altri avrebbero fatto il resto. Con grande sorpresa noto che i gendarmi la strapparono dalla folla inferocita che voleva linciarla: si sarebbe aspettata un ‘osanna’ e invece le toccò diventare oggetto di una sorta di linciaggio, scoprendo così, a sue spese, che il popolo amava sinceramente colui che aveva appena assassinato. Il Comitato di sicurezza generale le concesse il permesso di essere ritratta in cella da un pittore che aveva notato il giorno prima in aula. Molto fiera dell’assassinio commesso, si mise in posa per i posteri, sicura che la sua immagine sarebbe passata alla Storia. Fu imprigionata, giudicata 4 giorni dopo e avviata alla ghigliottina. Aveva 25 anni.

Conseguenze e eredità di Charlotte Corday

La morte di Marat accentuò il clima di paura che già regnava a Parigi e che contribuì ad aggravare la guerra civile. La figura di Charlotte Corday, tutt’oggi resta contornato da un alone di ambiguità e di mistero.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Charlotte Corday e quale fu il suo ruolo nella Rivoluzione Francese?
  2. Charlotte Corday era una giovane nobildonna che assassinò Jean-Paul Marat per vendicare i Girondini proscritti e giustiziati nel 1793.

  3. Quali furono le motivazioni di Charlotte Corday per uccidere Marat?
  4. Charlotte Corday voleva vendicare gli eccessi e le violenze dei rivoluzionari radicali contro i Girondini e credeva che uccidendo Marat avrebbe compiuto una missione giusta.

  5. Come riuscì Charlotte Corday ad avvicinarsi a Marat per compiere l'assassinio?
  6. Charlotte Corday riuscì ad avvicinarsi a Marat scrivendogli un biglietto in cui affermava di avere informazioni importanti per la salvezza della Repubblica, convincendolo così a riceverla.

  7. Quale fu la reazione del pubblico all'assassinio di Marat da parte di Charlotte Corday?
  8. Inaspettatamente, il pubblico reagì con ostilità verso Charlotte Corday, dimostrando che Marat era sinceramente amato dal popolo, contrariamente alle sue aspettative di essere acclamata.

  9. Quali furono le conseguenze dell'assassinio di Marat sulla situazione politica a Parigi?
  10. L'assassinio di Marat accentuò il clima di paura a Parigi e contribuì ad aggravare la guerra civile, aumentando le tensioni politiche del periodo.

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