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Concetti Chiave

  • Il fascismo costruisce consenso promettendo ordine, stabilità e modernizzazione, ottenendo l'appoggio dell'alta finanza e della borghesia.
  • Le corporazioni fasciste uniscono lavoratori e datori di lavoro sotto controllo statale, impedendo rivendicazioni lavorative e favorendo le classi padronali.
  • La rivalutazione della lira a quota novanta provoca rallentamenti economici, calo delle esportazioni e aumento della disoccupazione.
  • In risposta alla crisi del 1929, il fascismo amplifica l'intervento statale creando istituti finanziari e sostenendo industrie in difficoltà.
  • L'autarchia fascista mira all'autosufficienza economica, riducendo la dipendenza dalle importazioni estere e promuovendo il dirigismo statale.

- il fascismo propone la costruzione di una nuova Italia fondata sulla garanzia dell’ordine, della stabilità, della modernizzazione del paese e di un ruolo di prestigio internazionale

- offre una prospettiva di benessere diffuso e di nuove relazioni sociali

- questo progetto rivoluzionario porta il fascismo ad ottenere ampie adesioni fra la popolazione

Indice

  1. Provvedimenti a favore della borghesia
  2. Politiche economiche protezionistiche

Provvedimenti a favore della borghesia

Il regime è appoggiato fortemente dall’alta finanza e dalla grande borghesia capitalistica, industriale e agraria; perciò Mussolini attua dei provvedimenti a loro favore:

- soffoca le rivendicazioni operaie abolendo il diritto di sciopero e del liberi sindacati, stabilita con il codice penale Rocco

- rimuove ogni traccia della festa dei lavoratori del 1° maggio , ogni manifestazione in questa data viene proibita

- viene introdotta la festa del lavoro, celebrata il 21 aprile ovvero l’anniversario della fondazione di Roma

- sono organi statali fascisti che uniscono i lavoratori e i datori di lavoro di ogni settore

- si fondano sul principio della collaborazione fra le classi sociali

- l’ordinamento fondato sulle corporazioni viene sancito con la pubblicazione della carta del lavoro dello stato fascista

- non sono libera espressione degli associati in quanto tutto viene deciso dall’alto e le questioni vengono risolte a beneficio delle classi padronali bloccando così ogni rivendicazione dei lavoratori

Politiche economiche protezionistiche

Dal 1925 il ministro delle finanze Giuseppe Volpi abbandona il liberismo economico per arrivare al protezionismo:

- inasprimento dei dazi sui cereali

- creazione di ostacoli all’investimento dei capitali esteri in Italia

- pesante aumento delle tariffe doganali

- instaurazione di divieti d’importazione limitando la dipendenza dall’estero

- viene rivalutata la lira e la si vuole riportare sul mercato dei cambi a quota novanta rispetto alla sterlina (ovvero 90 lire per una sterlina)

- la rivalutazione provoca un rallentamento della produzione, un calo delle esportazioni, minori guadagni e freni per lo sviluppo delle imprese industriali e per l’ammodernamento del settore agricolo ma anche l’aumento della disoccupazione e tagli ai salari

- provoca quindi un ristagno caratterizzato dalla riduzione delle importazioni e delle esportazioni

- la situazione di ristagno è quasi risolta all’inizio del 1929, poco prima della crisi del ‘29

- alla crisi del ’29, il fascismo rispose allargando l’intervento dello stato nell’economia, trasformandosi in stato imprenditore

- viene creato l’Istituto mobiliare italiano che concede fondi pubblici a favore di industrie che stanno per fallire

- viene creato l’Istituto per la ricostruzione industriale, grazie al quale lo stato acquista parte delle azioni di alcune grandi industrie siderurgiche, cantieristiche, navali e meccaniche e interviene anche nel sistema bancario, che diventò a partecipazione statale

- queste iniziative si ispirano al principio del dirigismo statale che si applica attraverso l’imposizione dell’autarchia che ha lo scopo di mettere lo stato nella condizione di produrre da solo tutto ciò che gli occorre, raggiungendo così l’autosufficienza economica con la capacità di soddisfare autonomamente le necessità della popolazione senza dipendere dalle importazioni dall’estero

Domande da interrogazione

  1. Quali erano gli obiettivi principali del fascismo per ottenere il consenso fra le masse?
  2. Il fascismo mirava a costruire una nuova Italia basata sull'ordine, la stabilità, la modernizzazione e un ruolo di prestigio internazionale, promettendo benessere diffuso e nuove relazioni sociali.

  3. Come funzionavano le corporazioni sotto il regime fascista?
  4. Le corporazioni erano organi statali che univano lavoratori e datori di lavoro, basate sulla collaborazione tra classi sociali, ma le decisioni erano prese dall'alto a beneficio delle classi padronali, bloccando le rivendicazioni dei lavoratori.

  5. Quali furono le conseguenze della rivalutazione della lira?
  6. La rivalutazione della lira portò a un rallentamento della produzione, calo delle esportazioni, minori guadagni, aumento della disoccupazione e tagli ai salari, causando un ristagno economico.

  7. Come rispose il fascismo alla crisi del 1929?
  8. Il fascismo rispose ampliando l'intervento statale nell'economia, creando istituti come l'Istituto mobiliare italiano e l'Istituto per la ricostruzione industriale, ispirandosi al dirigismo statale e promuovendo l'autarchia per raggiungere l'autosufficienza economica.

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