Concetti Chiave
- Giolitti pursued a colonial policy to enhance Italy's international prestige and satisfy industrial and financial groups, focusing on Libya instead of Ethiopia.
- The Italian government, after accepting French dominance in Tunisia and Morocco, obtained the 'right of conquest' over Libya, leading to war with Turkey in 1911.
- The colonial adventure in Libya involved significant expenses and offered limited economic benefits, mainly profiting banks, shipping companies, and the military industry.
- In 1912, a new electoral law introduced male universal suffrage in Italy, allowing men over 30 to vote, with conditions for younger voters.
- Giolitti's alliance with Catholics through the Gentiloni Pact in 1913 helped secure a parliamentary majority by promising to defend the Church's interests.
Indice
Politica coloniale di Giolitti
Giolitti fece una politica coloniale per:
-aumentare il prestigio internazionale dell’Italia.
-assecondare i maggiori gruppi industriali e finanziari.
-accontentare l’opinione pubblica.
Conquista della Libia
Giolitti cambiò pero l’obbiettivo: non più l’Etiopia ma la libia.
Il governo italiano, accettando il dominio francese in Tunisia e Marocco, aveva ottenuto in cambio il ‘diritto di conquista’ della Libia. Nel 1911 l’Italia dichiarò guerra alla Turchia che dominava la Libia. La popolazione araba della Libia organizzò una forte resistenza e furono inviati in Libia altri militari. Non riuscendo a piegare la resistenza libica, l’Italia cambio tattica e attaccò la Turchia. I turchi firmarono nel 1912 il trattato di Losanna con il quale cedevano all’Italia il dominio sulla Libia.Conseguenze economiche e territoriali
L’avventura coloniale comportò notevoli spese e non aveva grandi ricchezza minerarie. ’Scatolone di sabbia’. Le banche che finanziarono i nuovi insediamenti italiani, gli armatori e l’industria militare ne trassero vantaggi economici. La sovranità dell’Italia sulla Libia rimase limitata per anni esclusivamente alla fascia costiera.
Riforma elettorale del 1912
Nel 1912 venne emanata una nuova legge elettorale che introduceva il suffragio universale maschile e vennero ammessi al voto i cittadini maschi che avessero compiuto 30 anni. Per accedere al voto a 21 anni era necessario i servizio militare o saper leggere e scrivere. Giolitti intendeva avvicinare alle istituzioni i 2 grandi movimenti di massa ovvero socialisti e cattolici. Ma per avere la meglio sui socialisti (che dominavano il mondo operaio) occorreva allearsi con i cattolici (che dominavano il mondo contadino).
Alleanza con i cattolici
Il non expedit (divieto sancito nel 1874 da Pio IX per tutti i cattolici di votare e essere votati nelle elezioni dello stato italiano) venne ammorbidito da Pio X. Dopo il rerum novarum i cattolici si erano impegnati nella società attraverso l’opera dei congressi, una federazione cui attività spaziava dall’assistenza caritativa. Erano sorti i sindacati cattolici e le cooperative bianche. Venne fondata l’azione cattolica. L’organizzazione che inquadrava il laicato cattolico sotto la guida del papa e dei vescovi. Nel 1913 vi fu il Patto Gentiloni. I cattolici promettevano di votare quei candidati liberali che avessero sottoscritto l’impegno di difendere la chiesa. Le elezione del 1913 Giolitti riuscì a ottenere ma maggioranza.
Dimissioni di Giolitti e tensioni sociali
La guerra in Libia aveva indebolito il governo guidato da Giolitti che preferì dare le dimissioni. Il suo successore fu Salandra. In Romagna e nelle Marche scoppiarono dei disordini per la presenza dei socialisti e vi fu la settimana rossa. Salandra inviò l’esercito a reprimerli. Vi era un clima di tensione.
Domande da interrogazione
- Quali furono le motivazioni dietro la conquista della Libia da parte dell'Italia?
- Quali furono le conseguenze economiche della conquista della Libia?
- Come influenzò Giolitti il suffragio universale maschile?
- Quali furono gli sviluppi politici tra Giolitti e i cattolici?
Giolitti perseguì una politica coloniale per aumentare il prestigio internazionale dell'Italia, assecondare i gruppi industriali e finanziari, e accontentare l'opinione pubblica.
L'avventura coloniale comportò notevoli spese e non portò grandi ricchezze minerarie, ma le banche, gli armatori e l'industria militare ne trassero vantaggi economici.
Nel 1912, Giolitti introdusse una nuova legge elettorale che permetteva il suffragio universale maschile, cercando di avvicinare socialisti e cattolici alle istituzioni.
Il non expedit fu ammorbidito da Pio X, e nel 1913 il Patto Gentiloni permise ai cattolici di sostenere candidati liberali che difendessero la chiesa, aiutando Giolitti a ottenere la maggioranza.