aliceferrero95
Habilis
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Concetti Chiave

  • Prima della rivoluzione industriale, i lavoratori erano principalmente contadini, con ritmi di lavoro dettati dal sole e dalle stagioni.
  • L'industrializzazione portò condizioni di vita difficili e squallide per i proletari, con turni di lavoro di 15 ore in ambienti malsani.
  • Nelle miniere, i lavoratori affrontavano pericoli costanti in spazi angusti e scuri, con un rischio elevato di crolli.
  • Le abitazioni dei proletari erano spesso casette ammassate, creando ambienti bui e umidi; molti vivevano in cantine sovraffollate.
  • La vita sociale era limitata, con il principale svago dei lavoratori che consisteva nel bere nelle osterie la sera prima della domenica.

Indice

  1. Vita prima della rivoluzione industriale
  2. Condizioni di lavoro durante l'industrializzazione
  3. Vita quotidiana dei proletari

Vita prima della rivoluzione industriale

Prima che la rivoluzione industriale si diffondesse, le condizioni di vita dei lavoratori non erano facili. Essi erano in genere contadini e il lavoro della terra era molto duro, a volte drammatico, soprattutto quando le carestie rendevano vana la loro fatica. Tuttavia il ritmo del lavoro era scandito dal ciclo diurno del sole e dal succedersi delle stagioni. L’alba segnava l’inizio della giornata lavorativa e il tramonto il suo termine; il lavoro era sempre diverso, a seconda dei periodi dell’anno.

Condizioni di lavoro durante l'industrializzazione

Tutto ciò mutò radicalmente con l’industrializzazione. La vita dei proletari, come venivano chiamati gli operai, era difficile e squallida. La loro esistenza non era facile. L’orario lavorativo, anche per le donne e i bambini, era di 15 ore giornaliere: 15 ore da trascorrere tra i rumori assordanti delle macchine, negli ambienti malsani delle fabbriche di cotone, mantenuti umidi perché i fili non si rompessero. Ancora peggiori erano le condizioni nelle miniere di carbone dove i minatori lavoravano in cunicoli strettissimi e bui nel costante pericolo di crolli. I giorni festivi erano trascorsi perlopiù a letto, nel tentativo di smaltire la stanchezza, se non la febbre. La sera prima della domenica, l’unico svago dei proletari era trascorrere il tempo nelle osterie ad ubriacarsi.

Vita quotidiana dei proletari

Interminabili file di casette schiacciate tra loro erano destinate alla massa dei proletari. L’alta concentrazione di case e di altri tipi di strutture rendeva l’ambiente particolarmente buio, umido e malsano. Solo alcuni però vivevano in alloggi, altri vivevano in cantine. Lo storico francese Faucher scriveva che più di ventimila persone vivevano in cantine, che ospitavano dalle tre alle cinque persone. Le cantine non avevano nessuna comunicazione con l’interno delle case: si aprivano sulle strade e vi si accedeva per mezzo di una scala che serviva sia da porta sia da finestra. La luce del giorno arrivava un’ora dopo che per gli altri e la notte un’ora prima.

Domande da interrogazione

  1. Quali erano le condizioni di vita dei lavoratori prima della rivoluzione industriale?
  2. Prima della rivoluzione industriale, i lavoratori erano principalmente contadini e il loro lavoro era duro, ma seguiva il ciclo naturale del giorno e delle stagioni.

  3. Come sono cambiate le condizioni di vita dei lavoratori con l'industrializzazione?
  4. Con l'industrializzazione, la vita dei lavoratori, chiamati proletari, divenne difficile e squallida, con orari di lavoro di 15 ore giornaliere in ambienti malsani e pericolosi.

  5. Quali erano le condizioni abitative dei proletari durante l'industrializzazione?
  6. I proletari vivevano in casette affollate e malsane o in cantine buie e umide, spesso senza comunicazione con l'interno delle case, come descritto dallo storico Faucher.

Domande e risposte

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