Concetti Chiave
- Il Partito comunista mirava a sacralizzare la propria esperienza politica decristianizzando la società sin dal 1918.
- Furono attuate politiche per separare lo Stato dalla Chiesa ortodossa e espropriare le sue proprietà.
- La Chiesa fu marginalizzata, con la chiusura di molti luoghi di culto e l'arresto di leader religiosi non conformi al regime.
- Dopo la morte di Lenin, si sviluppò un culto parareligioso attorno alla sua figura, culminato nella sua imbalsamazione ed esposizione pubblica.
- Il culto di Lenin rispondeva al bisogno di una dimensione metafisica, assente nel partito, comune invece alle religioni.
Indice
Sacralizzazione politica del Partito comunista
Fin da subito il Partito comunista ha cercato con grande determinazione una effettiva sacralizzazione rituale della propria esperienza politica. L'obbiettivo viene realizzata attraverso due dinamiche: da un lato con un'azione politica volta a decristianizzare, nei limiti del possibile, la società comunista.
Decristianizzazione e marginalizzazione della Chiesa
Questa azione viene avviata sin dal 1918 quando il governo bolscevico delibera la completa separazione dello Stato dalla Chiesa ortodossa e l'esproprio delle terre e degli immobili appartenuti alla Chiesa. Nel 1921 viene vietata l'insegnamento religioso nelle scuole e viene proibito la stampa e la diffusione di libri a tema religioso. La Chiesa ortodossa non scompare ma è ridotta a una condizione di assoluta marginalità anche perché molti luoghi di culto vengono chiusi e i capi religiosi che non si attengono alle norme stabilite dal regime comunista vengono arrestati.
Culto di Lenin e rituali commemorativi
Il deficit di spiritualità che ne deriva viene colmato da un singolare culto inventato dopo la morte di Lenin, considerato il padre della rivoluzione. La natura parareligiosa della memoria di Lenin viene costruita subito sin dal discorso commemorativo pronunciato da Stalin nella sessione inaugurale del II Congresso dei Soviet dell'Unione, che si tiene il 26 gennaio 1924. Stalin fondere la militarizzazione della politica con la sua sacralizzazione, affidata un rituale di giuramento ripetuto con ossessiva cadenza liturgica. Il Congresso dei soviet, dopo il discorso di Stalin, decide di pubblicare l'Opera Omnia di Lenin, di fissare un giorno speciale dedicato alla commemorazione del dirigente, di costruire un mausoleo che ne ospiti la salma, posto nella Piazza Rossa a Mosca, di erigere monumenti a lui dedicati in tutta l'Unione Sovietica e di cambiare il nome di Pietrogrado ribattezzandola Leningrado.
Imbalsamazione di Lenin e pellegrinaggio
Comunque la decisione più spettacolare di tutte è quella di imbalsamare la salma di Lenin e di esporla permanentemente nel mausoleo della Piazza Rossa perché i "fedeli" possano compiervi un pellegrinaggio e vedere ancora una volta il corpo del capo com'è stato dal vivo. Ci si chiede quale sia il senso profondo di questa scelta e del rituale del pellegrinaggio che ne deriva? Innanzitutto quello di offrire una risposta emotivamente forte a uno dei più gravi limiti del partito ovvero quello di non possedere una dimensione metafisica ciò che invece contraddistingue la maggior parte delle religioni e in modo particolare quella cristiana.
Domande da interrogazione
- Quali furono le azioni intraprese dal Partito comunista per decristianizzare la società?
- Come venne costruita la memoria di Lenin dopo la sua morte?
- Qual era il significato del pellegrinaggio al mausoleo di Lenin?
Il Partito comunista avviò la separazione dello Stato dalla Chiesa ortodossa, espropriò le terre e gli immobili della Chiesa, vietò l'insegnamento religioso nelle scuole e proibì la stampa e diffusione di libri religiosi.
La memoria di Lenin fu costruita attraverso un culto parareligioso, con la pubblicazione delle sue opere, la commemorazione annuale, la costruzione di un mausoleo e monumenti, e il cambio del nome di Pietrogrado in Leningrado.
Il pellegrinaggio al mausoleo di Lenin offriva una risposta emotiva alla mancanza di una dimensione metafisica nel partito, cercando di colmare il deficit di spiritualità con un rituale che richiamava elementi religiosi.