Concetti Chiave
- Le elezioni del 1919 segnarono una svolta politica in Italia con l'introduzione del sistema proporzionale, favorendo i partiti di massa come il Partito Socialista e il Partito Popolare.
- L'occupazione delle fabbriche nel 1920 rappresentò un'escalation delle proteste operaie, condotte dai sindacati rossi, in risposta al rifiuto degli industriali di migliorare le condizioni salariali.
- Giolitti, subentrato a Nitti nel 1920, riuscì a mediare tra operai e industriali, ottenendo aumenti salariali per i lavoratori e la fine dell'occupazione delle fabbriche, pur tra timori di rivolte sociali.
- Il Partito Socialista Italiano risultava diviso tra massimalisti e riformisti; la scissione avvenne nel Congresso di Livorno del 1921 con la nascita del Partito Comunista Italiano guidato da Gramsci.
- Il nuovo Partito Comunista Italiano si ispirò al modello sovietico, distaccandosi dai riformisti e adottando una visione rivoluzionaria più intransigente.
Indice
Elezioni del 1919 e sistema proporzionale
Nel novembre del 1919 si tennero delle elezioni che rivoluzionarono il quadro politico italiano. Innanzitutto venne utilizzato per la prima volta il sistema proporzionale che favoriva una maggiore democratizzazione della vita politica.
Ebbero la meglio i due grandi partiti di massa, meglio radicati e organizzati: il Partito socialista e il Partito popolare.
Occupazione delle fabbriche e scioperi
Dopo gli scioperi e l’occupazione delle terre, nel 1920 la protesta fece un ulteriore salto di qualità passando all’occupazione delle fabbriche.
Il sindacato dei metalmeccanici aveva chiesto agli industriali il rinnovo del contratto per ottenere aumenti salariali, ma ogni richiesta venne respinta; di conseguenza, i sindacati proclamarono uno sciopero bianco, cioè gli operai entravano in fabbrica ma non lavoravano, perciò gli industriali dichiararono la chiusura degli stabilimenti.
In agosto scattò infine l’occupazione delle fabbriche, guidata dai sindacati rossi, mentre i sindacati cattolici rimasero estranei alla protesta.
Giolitti e la mediazione tra CGL e industriali
Nel giugno 1920 fu chiamato Giolitti a sostituire il governo Nitti: riteneva che l’occupazione non avrebbe avuto alcun sbocco rivoluzionario e assunse un atteggiamento neutrale, realizzando un’opera di mediazione e riconciliazione tra CGL e industriali con cui gli operai ottennero aumenti salariali e in cambio sgomberarono le fabbriche. Tuttavia, continuò a diffondersi il timore di una sommossa sociale.
Divisioni interne al socialismo italiano
Nonostante la vittoria elettorale, il socialismo risultava diviso al suo interno: da una parte, i massimalisti presero a modello la Rivoluzione Russa del 1917, mentre i riformisti, come Turati e Treves, rifiutarono il metodo rivoluzionario.
Al Congresso di Livorno del gennaio 1921 esplosero contraddizioni, poiché Lenin stesso voleva applicati i “21 punti” e chiese di estromettere i riformisti. In tale contesto, Gramsci si staccò dal Partito socialista e fondò il Partito comunista in Italia, ispirato a quello sovietico e formato da “rivoluzionari professionali”.
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze delle elezioni del 1919 in Italia?
- Come reagirono i sindacati e gli industriali durante l'occupazione delle fabbriche nel 1920?
- Quali furono le divisioni interne al socialismo italiano dopo la vittoria elettorale?
Le elezioni del 1919, svoltesi con il sistema proporzionale, portarono a una maggiore democratizzazione della vita politica italiana e videro il successo dei due grandi partiti di massa: il Partito socialista e il Partito popolare.
I sindacati dei metalmeccanici, dopo il rifiuto degli industriali di rinnovare il contratto, proclamarono uno sciopero bianco, che portò alla chiusura degli stabilimenti e successivamente all'occupazione delle fabbriche, guidata dai sindacati rossi.
Il socialismo italiano era diviso tra massimalisti, che si ispiravano alla Rivoluzione Russa, e riformisti, come Turati e Treves, che rifiutavano il metodo rivoluzionario. Al Congresso di Livorno del 1921, queste divisioni portarono alla fondazione del Partito comunista da parte di Gramsci.