Concetti Chiave
- Mao Zedong eliminò il ceto intellettuale tra il 1966 e il 1976, mandando i dissidenti a lavorare nei campi.
- Deng Xiaoping implementò grandi riforme economiche senza mai diventare presidente, favorendo la crescita economica della Cina.
- La Cina è cresciuta economicamente ma non culturalmente, a causa della resistenza mediatica occidentale e della dipendenza dal carbone.
- La censura è un problema significativo, con restrizioni su libri, telegiornali, cinema, quotidiani e internet per mantenere l'ordine pubblico.
- Il governo cinese combina il capitalismo statalizzato con elementi culturali tradizionali, nonostante l'ateismo ufficiale del regime.
Indice
La rivoluzione culturale di Mao
Da 1966 a 1976, con la scusa di eliminare ceto intellettuale Mao fece piazza pulita della dissidenza, mandandoli a lavorare nei campi.
Riforme economiche e soft power
Potenza con grandi riforme di Deng Xiaoping, mai stato tuttavia presidente. Cambiamento tuttavia non accompagnato dallo sviluppo di soft power, ossia il potere culturale di una nazione al confronto delle altre, Cina è cresciuta dunque solo economicamente soprattutto per la resistenza mediatica occidentale (ambiente, essendo un paese di recente sviluppo si affida infatti quasi completamente al carbone). Il paese doveva riprendersi dal secolo dell’umiliazione, caratterizzato da:
- Guerre dell’Oppio
- Trattati Ineguali, libertà politico-economica degli invasori
Corruzione e censura in Cina
Corruzione a livello locale, i problemi non si risolvono perché le petizioni vengono inviati al potere centrale di Pechino, considerato non afflitto dalla corruzione.
Media e censura in Cina
Grande problema è la censura dei media: esiste per ragioni di ordine pubblico (limitazione dissenso funzionale a sopravvivenza, ha dovuto imporsi autodisciplina ferrea) e si esercita nei:
- Libri: censura lasca, libertà di espressione maggiore con competitività tra i vari autori. Hanno però lista di libri vietati, spesso di ordine sociale-politico.
- Telegiornali: CCTV (China Central TeleVision), ci sono anche Phoenix TV (sud-ovest) e Hunan TV (centro), spesso copiano format occidentali e li riadattano al loro pubblico, notizie mai trasmesse in diretta, devono infatti prima passare un controllo anche perché utilizzano spesso i sottotitoli per aiutare gli analfabeti.
- Cinema; largamente censurato, tanti film stranieri non vengono trasmessi oppure fortemente editati. Tutto nel limite di 100 film annuali con almeno scena girata lì, un personaggio cinese, e devono parlare della Cina in modo edificante.
- Quotidiani a stampa; i giornalisti possono riportare scandali avvenuti in province diverse dallo loro (“Notizie di consultazione” e “Quotidiano del popolo” ma esiste solo una agenzia stampa da cui provengono tutte le notizie).
- Internet; più difficile da domare (VPN, reti private virtuali che funzionano con abbonamenti, per sviare controlli dello Stato ma i cinesi non le possono usare), per parlare del 4 Giugno 1989, con la repressione ad opera dell’esercito di piazza Tienanmen.
- Social Media; lo stato sviluppa simili a quelli occidentali ma anni dopo (RenRen è Facebook, WeChat è Whatsapp, Baidu è Google, QQ-zone contiene recensioni di ogni tipo di prodotto).
Cultura e capitalismo in Cina
La cultura tradizionale cinese risale a secoli fa, il governo pur essendo comunista, dal lato economico fa capitalismo statalizzato e dal lato culturale mischia elementi di tradizioni non coerenti con ateismo ufficiale (struttura architettonica determina fortuna o sfortuna).
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze delle riforme di Deng Xiaoping in Cina?
- Come viene gestita la censura dei media in Cina?
- Quali sono le sfide affrontate dalla Cina in termini di corruzione e governance locale?
- In che modo la cultura tradizionale cinese si integra con le politiche attuali del governo?
Le riforme di Deng Xiaoping portarono a una crescita economica significativa, ma non furono accompagnate da uno sviluppo del soft power, ossia il potere culturale della Cina rispetto ad altre nazioni.
La censura dei media in Cina è presente per ragioni di ordine pubblico e si manifesta in vari settori come libri, telegiornali, cinema, quotidiani a stampa, internet e social media, con diverse modalità di controllo e restrizioni.
La corruzione a livello locale è un problema significativo, con le petizioni che vengono inviate al potere centrale di Pechino, considerato non corrotto, ma i problemi spesso rimangono irrisolti.
Nonostante il governo comunista, la Cina mescola elementi di tradizioni culturali con il capitalismo statalizzato, mantenendo pratiche che non sempre sono coerenti con l'ateismo ufficiale, come la credenza che la struttura architettonica possa determinare fortuna o sfortuna.