Concetti Chiave
- Deng Xiaoping emerge come leader cinese dopo la morte di Mao Tse-Tung, sconfiggendo la "banda dei quattro".
- Deng introduce riforme economiche radicali, liberalizzando le attività economiche e introducendo innovazioni tecnologiche.
- Nonostante la liberalizzazione economica, il sistema politico rimane a partito unico, con una forte repressione del dissenso.
- La protesta studentesca del 1989 a Piazza Tienanmen viene soppressa brutalmente, rafforzando il controllo del partito comunista.
- Nonostante le critiche iniziali, l'Occidente riprende rapidamente i rapporti economici con la Cina, favorendo la sua integrazione globale.
Indice
La successione di Mao
La trasformazione che ha avuto luogo nella Cina comunista negli ultimi 35 anni è stata spettacolare. Alla morte di Mao Tse-Tung, avvenuta nel 1976, si apre una breve e dura lotta per la sua successione, dalla quale emerge vincitore Deng Xiaoping. Già dirigente del Partito comunista cinese all'inizio degli anni 60, Deng è stato emarginato nel corso della rivoluzione culturale. Dopo la conclusione di quell'esperienza anche Deng, come molti altri dirigenti comunisti, viene riabilitato dallo stesso Mao, sino a diventare nel 1974, vice Primo Ministro. Alla morte di Mao, si apre uno scontro tra la cosiddetta "banda dei quattro", un gruppo di cui fa parte la moglie di Mao, Jiang Qing (1914-1991), considerata sostenitrice di un ritorno ai metodi della rivoluzione culturale, e Deng, che invece coltiva una linea politica molto diversa. Jiang Qing e gli altri sono arrestati mentre Deng si impone come il nuovo uomo forte della scena politica cinese.
Le riforme di Deng Xiaoping
Negli anni seguenti appare chiaro il significato della sua contrapposizione ai sostenitori di un ritorno alla rivoluzione culturale, Deng infatti introduce profonde riforme che liberalizzano radicalmente le attività economiche infatti vengono ammesse differenze salariali tra gli operai in misura della qualità delle loro prestazioni, lo stesso avviene con i manager delle aziende, che sono incoraggiati a introdurre sistemi tecnologicamente normativi, importati dai paesi più avanzati. Le aziende agricole attraversano una nuova fase di liberalizzazione, sia nelle proprietà sia nella gestione.
La repressione di Tienanmen
Alla fine degli anni 80 queste trasformazioni, e le notizie che arrivano dall'Unione Sovietica di Gorbačëv, fanno pensare a molti cinesi che sia arrivato il tempo di ottenere una piena democratizzazione del sistema politico in vigore in Cina. Questo tipo di orientamento viene espressa in modo piuttosto clamoroso da una grande protesta studentesca chi ha avuto luogo all'Università di Pechino nella primavera del 1989. La dirigenza del partito comunista cinese non ha alcuna incertezza nel tenere ferma la linea seguita fin allora, che coniuga liberalizzazione economica, da un lato, e conservazione del sistema politico a partito unico, dall'altro lato. Deng Xiaoping e il primo Ministro Li Peng (nato nel 1928) ordinano all'esercito di intervenire nella Piazza Tienanmen, dove si svolgono le manifestazioni studentesche; l'intervento ha luogo nel giugno del 1989 e stronca nel sangue le manifestazioni.
La stabilizzazione e l'economia
Per un attimo sembra che l'Occidente voglia reagire isolando la Cina per la scelta autoritaria compiuta. Ma negli anni seguenti il quadro interno cinese si stabilizza, con un'economia che continua a svilupparsi secondo regole di tipo capitalistico e con una struttura politica solitamente incentrata sul partito comunista, pronto a reprimere duramente ogni manifestazione di dissenso grazie al controllo integrale dell'esercito, rigorosamente fedele al regime. I paesi occidentali, le loro aziende, le loro imprese di import e export, dimenticano presto Tienanmen e ricominciano a intrecciare i fedeli legame di cooperazione e di scambio economico che portano la Cina al centro dei processi di globalizzazione.
Domande da interrogazione
- Quali sono state le principali riforme introdotte da Deng Xiaoping dopo la sua ascesa al potere?
- Come ha reagito la dirigenza cinese alle proteste studentesche del 1989?
- Qual è stata la reazione dell'Occidente dopo gli eventi di Piazza Tienanmen?
- Qual è stata la strategia politica del partito comunista cinese dopo le riforme economiche?
Deng Xiaoping ha introdotto riforme che hanno liberalizzato radicalmente le attività economiche, ammettendo differenze salariali basate sulla qualità delle prestazioni e incoraggiando l'adozione di sistemi tecnologici avanzati. Anche le aziende agricole hanno vissuto una fase di liberalizzazione nella proprietà e gestione.
La dirigenza cinese, guidata da Deng Xiaoping e il primo Ministro Li Peng, ha ordinato all'esercito di intervenire nella Piazza Tienanmen, reprimendo le manifestazioni studentesche nel sangue nel giugno del 1989.
Inizialmente, l'Occidente sembrava voler isolare la Cina per la sua scelta autoritaria, ma negli anni seguenti ha ripreso i legami di cooperazione e scambio economico, contribuendo alla centralità della Cina nei processi di globalizzazione.
La strategia del partito comunista cinese è stata quella di coniugare la liberalizzazione economica con la conservazione del sistema politico a partito unico, reprimendo duramente ogni manifestazione di dissenso grazie al controllo dell'esercito.