Concetti Chiave
- Le fabbriche si modernizzarono grazie a innovazioni tecnologiche e riorganizzazione del sistema produttivo per massimizzare la produzione.
- Il taylorismo, sviluppato da Taylor, si basa sulla scomposizione del processo produttivo per assegnare mansioni specifiche agli operai.
- La gestione scientifica del lavoro organizzava la fabbrica per efficienza e legava i salari ai risultati ottenuti.
- Taylor prevedeva una riduzione dei costi della manodopera, un aumento dei salari e una crescita della produzione.
- La catena di montaggio, applicata da Ford, migliorò la velocità di produzione ma rese il lavoro più ripetitivo e spersonalizzato.
Innovazioni nelle fabbriche
Le fabbriche si rinnovarono non solo per l'utilizzazione delle grandi innovazioni tecnologiche, ma anche perché il sistema produttivo fu riorganizzato in modo da massimizzare la produzione. Il primo a occuparsi di questo tema fu l'ingegnere americano Taylor. Da lui prende il nome il taylorismo, o organizzazione scientifica del lavoro.
Principi del taylorismo
Secondo Taylor era necessario scomporre il più possibile il processo di produzione di un determinato oggetto.
Ciò permetteva di:
- affidare a ogni operaio una mansione da ripetere in tempi sempre uguali;
- organizzare la fabbrica secondo criteri di efficienza produttiva;
- legare i salari degli operai agli effettivi risultati ottenuti (lavoro a cottimo).
Applicazione del taylorismo da Ford
Il costo della manodopera sarebbe diminuito, i salari sarebbero aumentati e la produzione sarebbe cresciuta. La teoria di Taylor venne applicata per la prima volta su vasta scala da Ford nella sua nota fabbrica di automobili. La catena di montaggio ridusse enormemente i tempi di lavoro, ma lo rese spersonalizzato e ripetitivo.