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Concetti Chiave

  • La Rivoluzione d'Ottobre in Russia portò all'abdicazione dello zar Nicola II e al ritiro della Russia dal conflitto mondiale, con un armistizio siglato da Lenin.
  • La disfatta di Caporetto fu un duro colpo per l'Italia, con l'offensiva austro-tedesca che spezzò il fronte italiano, causando ingenti perdite.
  • L'Italia, sotto la guida del generale Armando Diaz, reagì difendendo il fronte del Piave e mobilitando le risorse nazionali, creando un forte sentimento di unità nazionale.
  • L'ingresso degli Stati Uniti nella guerra al fianco dell'Intesa alterò gli equilibri, fornendo sostegno materiale e umano che contribuì alla svolta del conflitto.
  • Con la battaglia di Vittorio Veneto e l'armistizio di Villa Giusti, l'Impero Austro-Ungarico crollò, segnando la fine della guerra e l'inizio di nuove repubbliche in Germania e Austria.

Indice

  1. La rivoluzione russa e l'abbandono del conflitto
  2. La reazione italiana e la difesa del Piave
  3. L'intervento degli Stati Uniti e il debito europeo
  4. Le offensive finali e la resa austriaca
  5. La fine degli imperi centrali

La rivoluzione russa e l'abbandono del conflitto

Con il prolungarsi della guerra si crearono delle forti tensioni in Russia, dove in seguito ad una sommossa nel 1917 lo zar Nicola II abdicò. Salì al potere un governo rivoluzionario comunista, guidato dal capo dei bolscevichi, Lenin. La Rivoluzione, detta “d’ottobre” causò il ritiro dal conflitto. Lenin stipulò un armistizio nel 1917, trasformato in pace nel mese di marzo dell’anno successivo con l’Austria-Ungheria e la Germania.

Per l’Intesa fu un duro colpo l’abbandono del fronte da parte dei Russi, infatti più di 40 divisioni austro-ungariche si spostarono sul fronte occidentale. Il peso maggiore gravò sull'esercito italiano, che aveva condotto in primavera e in estate due offensive sul Carso e sugli altopiani. Tra 23 e 24 ottobre, gli austriaci con 7 divisioni tedesche spezzarono il fronte italiano a Caporetto, e ciò causò perdite gravissime di uomini e di mezzi.

La reazione italiana e la difesa del Piave

L’Italia reagì e al governo Boselli successe un nuovo “ministero dell’unità nazionale” presieduto da Vittorio Emanuele Orlando. Si mobilitarono tutte le forze di lavoro per colmare le perdite, mentre al fronte la difesa della linea del Piave venne affidata ai veterani e alle giovanissime reclute delle ultime leve (classe 1899). Quest’ultimi, guidati dal generale Armando Diaz , (che intanto aveva sostituito Luigi Cadorna) contrastarono ogni incursione e si preparano alla riscossa. La guerra, che aveva causato tante perdite, aveva portato allo sviluppo di una coscienza nazionale, tanto che anche i socialisti abbandonarono la linea anti-bellicista ed esortarono gli italiani a difendere la nazione contro gli invasori stranieri.

L'intervento degli Stati Uniti e il debito europeo

Dopo l’uscita di scena della Russia si verificò un evento che avrebbe influenzato non poco le sorti della guerra: l’intervento degli Stati Uniti a favore dell’Intesa. Il presidente americano Wilson, dichiarò guerra alla Germania in nome della libertà e del diritto dei popoli all'autogoverno e alla necessità di abbattere i regimi autoritari e al fine di creare i presupposti per una pace duratura. Nel giro di pochi mesi arrivarono in Europa enormi quantità di viveri, mezzi e uomini. Ciò determinò un ulteriore indebitamento dell’Europa nei confronti degli Stati Uniti.

Le offensive finali e la resa austriaca

Nella primavera del 1918, Austria e Germania riunite le ultime riserve di mezzi e uomini, si prepararono per sferrare l’attacco decisivo. I tedeschi attaccarono gli anglo-francesi, facendoli arretrare fino alla Marna ( battaglia del Kaiser) ma il comandante francese Ferdinand Foch sferrò una potente controffensiva ( seconda battaglia della Marna), anche con l’aiuto dei contingenti giunti da oltreoceano, e costrinse i tedeschi ad un lento ma inesorabile movimento di ritirata che sarebbe continuato fino alla resa. Intanto nel mese di giugno l’Austria attaccava sul Piave, senza successo.

L’esercito austriaco si manteneva abbastanza compatto e saldo, ma all'interno dell’impero asburgico c’erano forti tensioni dovute al malcontento popolare. La situazione peggiorò quando Turchia e Bulgaria, ormai esauste, chiesero la pace. Il generale Armando Diaz il 24 ottobre, giorno dell’anniversario della disfatta di Caporetto, diede inizio ad un’offensiva che determinò (nel giro di pochi giorni) lo sfondamento del fronte austriaco a Vittorio Veneto e la ritirata del nemico. Ciò segnò la fine della guerra, perché le truppe alleate entrarono a Trento e la flotta alleata sbarcò a Trieste. Il 3 novembre 1918 a Padova l’Austria firmò l’armistizio e il giorno successivo il generale Diaz proclamò la vittoria.

La fine degli imperi centrali

L’11 novembre 1918 anche la Germania, mentre veniva proclamata la repubblica a seguito dell’abdicazione del Kaiser ( il Kaiser Guglielmo II fu in carica dal 15 giugno 1888 al 9 novembre 1918), chiese la sospensione delle ostilità. Il nuovo governo provvisorio era presieduto dal socialdemocratico Friedrich Ebert. Il 12 novembre l’Austria proclamò la repubblica, dopo la rinuncia ufficiale da parte di Carlo I d’Asburgo , che scappò dal paese. Il 13 l’Ungheria divenne una repubblica indipendente. Cessarono così di esistere i due imperi che occupavano il cuore dell’Europa, il primo (II Reich tedesco) durato meno di 50 anni, il secondo (impero d’Asburgo) dopo sette secoli.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le conseguenze della Rivoluzione d'ottobre in Russia?
  2. La Rivoluzione d'ottobre portò al ritiro della Russia dalla guerra, con la firma di un armistizio da parte di Lenin nel 1917, trasformato in pace nel marzo dell'anno successivo con Austria-Ungheria e Germania.

  3. Come reagì l'Italia alla disfatta di Caporetto?
  4. L'Italia reagì con un nuovo governo di unità nazionale guidato da Vittorio Emanuele Orlando, mobilitando tutte le forze di lavoro e affidando la difesa del fronte del Piave ai veterani e alle giovani reclute, sotto la guida del generale Armando Diaz.

  5. Quale fu l'impatto dell'intervento degli Stati Uniti nella guerra?
  6. L'intervento degli Stati Uniti a favore dell'Intesa portò enormi quantità di viveri, mezzi e uomini in Europa, influenzando le sorti della guerra e causando un ulteriore indebitamento dell'Europa nei confronti degli Stati Uniti.

  7. Cosa accadde durante la battaglia di Vittorio Veneto?
  8. Il 24 ottobre, il generale Armando Diaz lanciò un'offensiva che sfondò il fronte austriaco a Vittorio Veneto, portando alla ritirata del nemico e segnando la fine della guerra con l'armistizio firmato il 3 novembre 1918.

  9. Quali furono le conseguenze della fine della guerra per Germania e Austria?
  10. Alla fine della guerra, l'11 novembre 1918, la Germania proclamò la repubblica dopo l'abdicazione del Kaiser, mentre il 12 novembre l'Austria proclamò la repubblica, seguita dall'Ungheria il 13 novembre, segnando la fine dei due imperi centrali europei.

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