Concetti Chiave
- Bloch esplora la concezione della regalità sacra, evidenziando la tradizione dei re come "unti dal Signore".
- Le monarchie germaniche del IV e V secolo vengono analizzate come origine della regalità sacra, in contrapposizione al dominio romano.
- La regalità germanica è vista come intrisa di carattere religioso, su cui la religione cristiana si inserì successivamente.
- Bloch sottolinea la mancanza di fonti primarie sulle popolazioni germaniche fino al VI secolo, rendendo la ricerca storica complessa.
- L'idea di nobilitas è interpretata da Bloch come una virtù sacra ereditata, con i re considerati discendenti divini.
Origini della regalità sacra
Bisogna risalire allora alle origini di tale concezione della regalità, per comprendere il momento di nascita della caratteristica della sacralità, cioè quando il re “è santo ed è unto dal Signore” (Sanctus enim et christus Domini est, Pietro di Blois). È da sottolineare la filiazione diretta e continua tra le antiche popolazioni franche-angle-sassoni dell’Alto Medioevo e la sovranità del XII secolo.
Tradizione germanica e regalità
Bloch, anche se oggi la sua analisi filologica delle fonti in questione è messa in discussione, si concentra sulle vecchie monarchie germaniche, cioè la tradizione politica dei popoli germanici che tra il IV e V secolo posero fine al dominio romano in Occidente.
Concezione storica e nobilitas
È un’ottica che contrappone nettamente i due ambiti di civiltà, che dà eccessiva unità ai popoli parlanti una lingua germanica, considerati come complesso unitario articolato in sottogruppi (un Volk in diversi Stämme). È una concezione storica riflesso della ricostruzione di alcuni autori romani del secolo I d.C., come Tacito, che partivano dalla visione greca di contrapposizione del mondo greco-romano ad un omogeneo mondo del “barbarico” . Secondo Bloch, si tratta di popolazioni poco conosciute dalla ricerca storica, soprattutto per la mancanza di fonti primarie fino al VI secolo, ma si tratterebbe di una regalità intrisa di carattere religioso, sulla quale si sarebbe poi inserita la religione cristiana. Ciò deriverebbe da una frase della Germania di Tacito, reges ex nobilitate, duces ex virtute sumunt: i comandanti militari romani vengono scelti per le loro capacità individuali, mentre i re barbari per motivi legati principalmente alla discendenza. Sta di fatto che nello stesso Alto Medioevo non esiste ancora una nobiltà basata su statuto giuridico, la preminenza sociale è legata alle proprie condizioni di nascita ma contemporaneamente anche alle proprie caratteristiche. Bloch interpreta tale frase del I secolo d.C. proiettandola oltre 500 anni dopo, inquadrando questa regalità in un certo senso nel concetto di nobilitas, re scelti solo da famiglie dotate ereditariamente di una virtù sacra, insita nella stirpe. I re sarebbero dunque stati considerati dai Germani come esseri divini, oppure direttamente discendenti dagli dei.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine della concezione della regalità sacra secondo Bloch?
- Come Bloch interpreta la frase di Tacito riguardo alla scelta dei re e dei comandanti?
- Qual è la visione di Bloch sulla nobiltà e la regalità nel contesto germanico?
Bloch attribuisce l'origine della regalità sacra alle antiche popolazioni franche-angle-sassoni dell'Alto Medioevo, evidenziando una continuità con la sovranità del XII secolo e un'influenza delle vecchie monarchie germaniche.
Bloch interpreta la frase di Tacito "reges ex nobilitate, duces ex virtute sumunt" come un'indicazione che i re barbari venivano scelti per motivi di discendenza, proiettando questa idea nel concetto di nobilitas, dove i re erano scelti da famiglie con virtù sacra ereditaria.
Bloch vede la nobiltà e la regalità nel contesto germanico come intrise di carattere religioso, con i re considerati esseri divini o discendenti dagli dei, in un'epoca in cui la preminenza sociale era legata sia alla nascita che alle caratteristiche personali.