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Concetti Chiave

  • Nel 1919 nasce il Partito Popolare Italiano, fondato da Luigi Sturzo, con un'ispirazione cattolica ma di orientamento laico, aperto a tutti.
  • Il partito segue il principio di sussidiarietà, promuovendo la libertà dei privati di gestire servizi pubblici, intervenendo solo quando necessario.
  • Essendo interclassista, il Partito Popolare si rivolge a tutti i ceti sociali, ampliando enormemente la sua base elettorale.
  • Il partito si oppone al socialismo e al liberalismo, ricevendo principalmente il supporto dei contadini legati alla chiesa e mantenendosi distinto dalle gerarchie ecclesiastiche.
  • A Milano, sempre nel 1919, nasce il movimento dei fasci di combattimento di Mussolini, caratterizzato da antisocialismo e violenza, con un programma inizialmente di sinistra.

Indice

  1. Nascita del partito popolare italiano
  2. Principi del partito popolare
  3. Contrapposizione e diffusione del partito
  4. Nascita del movimento fascista

Nascita del partito popolare italiano

In Italia il 1919 è un anno che presenta moltissime novità: nascita di alcune formazioni politiche mai viste. La prima è il partito popolare italiano, formato da Luigi Sturzo, sacerdote agrigentino. Egli decide di formare un partito di ispirazione cattolica ma di orientamento laico: ad esso può partecipare chiunque, anche non cattolico; l’idea è quella di ispirarsi alla dottrina sociale della chiesa: serie di atti che espongono l’insegnamento della chiesa riguardo le questioni sociali.

Principi del partito popolare

Il primo punto qualificante di questo partito è il principio di sussidiarietà, contenuto nella dottrina della chiesa, dice che lo stato deve dare la libertà ai privati di occuparsi dei propri bisogni (es: scuole ed ospedali privati, ma che svolgono funzioni pubbliche) e intervenire solo laddove il privato, soprattutto se riunito in associazioni, non è in grado di provvedere a questo.

Altro punto è che il partito popolare italiano è interclassista (il socialista veniva votato dagli operai), cioè si rivolge a tutti i ceti sociali. Questo consente di avere una base elettorale gigantesca, di poter parlare a tutti.

Contrapposizione e diffusione del partito

Il partito popolare è contrario al socialismo e agli ideali liberali e allo statalismo socialista. I voti provenivano in massima parte dai contadini, che erano molto legati alle tradizioni e alla chiesa. Questo partito è distinto dalle gerarchie ecclesiastiche in ogni caso. Esse lo appoggiano perché ad un certo punto c’è il pericolo socialista.

Altra cosa importante di questo partito era che occupava uno spazio vuoto; non esisteva qualcosa che andasse incontro ai cattolici (99% della popolazione). È destinato ad essere un partito di massa, anche grazie ad una diffusione capillare (i cattolici sono ovunque).

Nascita del movimento fascista

Altra grande novità del 1919 è la nascita a Milano del movimento dei fasci di combattimento, guidato da Benito Mussolini. Esso è composto da un gruppo eterogeneo di personaggi, reduci (spesso delle file degli arditi), ceti medi e donne. Questo movimento ha un programma fondamentalmente di sinistra (voto alle donne ecc.); aggiunge metodi particolari: forte antisocialismo, aggressione verbale e violenza. Su tutto questo Mussolini cambierà totalmente negli anni successivi. I fascisti scendono in piazza e attaccano Piazza San Sepolcro. I fascisti erano un po’ un’antipolitica.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le caratteristiche principali del Partito Popolare Italiano fondato nel 1919?
  2. Il Partito Popolare Italiano, fondato da Luigi Sturzo, è un partito di ispirazione cattolica ma di orientamento laico, aperto a tutti i ceti sociali e basato sul principio di sussidiarietà. È interclassista e si oppone al socialismo e agli ideali liberali.

  3. Qual è il contesto sociale e politico che ha portato alla nascita del Partito Popolare Italiano?
  4. Il Partito Popolare Italiano è nato in un contesto in cui non esisteva un partito che rappresentasse i cattolici, che costituivano il 99% della popolazione. La sua nascita è stata anche una risposta al pericolo socialista, con il supporto delle gerarchie ecclesiastiche.

  5. Quali sono le caratteristiche del movimento dei fasci di combattimento fondato da Benito Mussolini nel 1919?
  6. Il movimento dei fasci di combattimento, fondato da Benito Mussolini, è composto da un gruppo eterogeneo di reduci, ceti medi e donne. Ha un programma di sinistra ma utilizza metodi di forte antisocialismo, aggressione verbale e violenza, rappresentando un'antipolitica.

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