L'evoluzione e l'impatto culturale della Barbie nel mondo dei giocattoli

In questo appunto viene descritta la Barbie, una bambola divenuta famosissima in tutto il mondo a partire dagli anni ‘60. Di seguito sono riportate tutta una serie di informazioni su cos’è una Barbie, quali sono state le influenze che ha avuto dopo la sua creazione, la competizione tra le Bratz e le Barbie e la sindrome di Barbie.

Cos'è una Barbie

La Barbie è una bambola di plastica, alta pressappoco 29 cm, che raffigura una donna adulta e fu ideata il 9 marzo 1959 da Mattel Inc., un'azienda di giocattoli della con sede nella California meridionale. La Barbie presenta un aspetto fisico molto longilineo, plasmato sul modello della bambola tedesca Bild Lilli, un regalo provocante per gli uomini basato su un personaggio dei cartoni animati apparso sul giornale tedesco nominato Bild Zeitung.
Sin da quando è stata creata, il corpo della bambola ha stimolato diverse polemiche. Nel 1958 le madri in uno studio di mercato prima dell'uscita della bambola, hanno criticato le Barbie per avere un corpo troppo perfetto. Nonostante ciò, la Barbie è stata pubblicizzata moltissimo anche in tv dalla Walt Disney's nel corso del programma Mickey Mouse Club nel 1955.
Poco dopo, nel 1961, seguendo il desiderio dei consumatori, è stato prodotto il fidanzato di Barbie conosciuto come Ken. Dopo tre anni, Mattel ideò la migliore amica di Barbie, Midge, e l’anno seguente anche la sua sorellina, Skipper. Per avere un pensiero più globale, nel 1968 Barbie iniziò a produrre anche bambole di colore, ma solo nel 1980 venne progettata anche una versione di Barbie afro-americana.
A partire dagli anni '70, la Barbie è stata criticata per l’esagerato materialismo, causato dall’accumulo di automobili, case e vestiti che possedeva ed anche per le proporzioni del corpo poco naturali. Diversamente dalle comuni bambole, la Barbie è dotata di accessori per la carriera lavorativa e di conseguenza la bambola è diventata un modello per l'autosufficienza finanziaria.
Adesso la bambola è diventata il simbolo del capitalismo consumistico ed è un marchio globale famoso tanto quanto Coca-Cola. Nel 2009 Mattel ha aperto uno store Barbie di sei piani a Shanghai, uno studio di design ed un'ampia offerta di prodotti relativi a Barbie. Nonostante il consenso quasi mondiale, la Barbie non ha mai ottenuto l'approvazione da parte del mondo musulmano. Infatti, nel 1995 l’Arabia Saudita ha fermato la vendita perché violava il codice di abbigliamento islamico. Solo in un secondo momento, delle bambole simili avente però il copricapo conosciuto come hijabs, sono state vendute anche alle ragazze musulmane.
La Barbie è diventata anche un oggetto da collezione molto diffuso. Coloro che le collezionano sono interessati sia alle vecchie Barbie che alle Barbie in edizione speciale che Mattel progetta per soddisfare la domanda. Nonostante le vendite di Barbie a partire dal 2000 non siano aumentate moltissimo, gli incassi sono abbastanza alti. Si stima che ogni secondo, vengono vendute due Barbie da qualche parte nel mondo.

Influenza della Barbie

La Barbie è diventata un'icona culturale e ha ricevuto riconoscimenti rari nel mondo dei giocattoli: ad esempio nel 2016 Il Musée des Arts Décoratifs di Parigi al Louvre ha tenuto una mostra su Barbie. Erano state esposte 700 bambole Barbie poste su due piani, ma anche opere di artisti contemporanei ispirate alle Barbie.
Nel 2013 nella città di Taiwan, è stato aperto il primo ristorante a tema Barbie chiamato "Barbie Café" sotto il gruppo Sinlaku. L'artista Andy Warhol ha nel 1986 creato un dipinto ispirandosi alla Barbie che è stato venduto all'asta da Christie's a Londra per circa 1,1 milioni di dollari. Successivamente nel 2015, la Fondazione Andy Warhol ha collaborato con Mattel per creare una Barbie di Andy Warhol.

Competizione tra Bratz e Barbie

Nel 2001 l’azienda MGA Entertainment ha lanciato la serie di bambole chiamate Bratz, in modo tale da fare concorrenza nel mercato delle Barbie. Nel 2004 è stato riscontrato che le bambole Bratz avevano un successo maggiore rispetto alle Barbie nel Regno Unito. L’anno seguente, i dati hanno mostrato che le vendite di bambole Barbie erano diminuite circa del 30% negli Stati Uniti e del 18% nel resto del mondo, causato dalla popolarità riscossa dalle Bratz.
Nel 2006, Mattel ha fatto causa a MGA Entertainment sostenendo che il creatore di Bratz stava lavorando per Mattel quando ha sviluppato l'idea per Bratz. Dopo diverse sentenze, è stato stabilito che Mattel avrebbe dovuto essere pagata per i danni subiti. Nel 2008, il giudice distrettuale degli Stati Uniti Stephen Larson ha vietato a MGA di vendere Bratz. Ha permesso all'azienda di continuare a vendere le bambole fino alla fine delle vacanze invernali.

Sindrome di Barbie

"Sindrome di Barbie" è un termine che è stato utilizzato per descrivere la voglia di avere un aspetto fisico e uno stile di vita come quello delle Barbie. Molto spesso questa sindrome viene associata maggiormente alle giovani donne, ma può colpire qualsiasi fascia d’età. Una persona avente la sindrome di Barbie tenta di imitare l'aspetto fisico della bambola, anche se la bambola presenta un aspetto fisico quasi innaturale. Questa sindrome viene conosciuta come una forma di disturbo di dismorfismo corporeo e può provocare diversi disturbi alimentari, nonché un'ossessione per la chirurgia estetica. Come è successo con alcune modelle come Valeria Lukyanova, la quale ha deciso di stravolgere il suo corpo per assomigliare ad una bambola Barbie. Per cercare di assomigliare alla bambola, la ragazza ha utilizzato delle protesi mammarie, lenti a contatto e del trucco in modo tale da assomigliarle il più possibile.
Ma esiste anche un “Ken umano”: si tratta di Rodrigo Alves che ha fatto svariati interventi chirurgici per assomigliare sempre di più alla controparte maschile di Barbie. Tra i vari interventi che ha subito ricordiamo quelli al naso, agli impianti addominali, ai glutei, ai capelli e al torace.