Concetti Chiave
- Il Giappone del dopoguerra si apre a nuove regole democratiche e cresce economicamente grazie alla collaborazione con gli Stati Uniti.
- La crescita giapponese è sostenuta da grandi complessi industriali-finanziari chiamati zaibatsu, attorno ai quali gravitano piccole e medie imprese.
- In India, Nehru guida il movimento dei paesi "non allineati" fino al 1964, mentre Indira Gandhi tenta una svolta autoritaria nel 1975, fermata dalle elezioni del 1977.
- La politica del "grande balzo in avanti" di Mao in Cina fallisce, portando a una crisi che culmina nella "rivoluzione culturale" del 1966.
- La "rivoluzione culturale" permette a Mao di riaffermare il controllo sul Partito comunista cinese, mobilitando i giovani contro la vecchia dirigenza.
Il Giappone del dopoguerra
Dalla fine della guerra il Giappone è sotto il controllo degli Stati Uniti e ad esso viene imposta una svolta che gli permette di lasciarsi alle spalle il passato, segnato dalla politica di regime, e di aprirsi a nuove regole democratiche. Così il Giappone del secondo dopoguerra è caratterizzato da una nuova vita politica e da straordinaria crescita economica, ottenuta proprio grazie allo stretto rapporto che instaura con gli Usa, alle cui industrie l'economia giapponese fornisce macchine, componenti, manufatti vari.
La crescita inoltre si basa sulla presenza di pochi grandissimi zalibatsu (complessi industriali-finanziari), intorno ai quali si forma un'articolata costellazione di piccole e medie aziende collegate a uno di questi grandi complessi.
La politica indiana post-indipendenza
In India, dal 1947 al 1964, il quadro politico è dominato da Jawaharlal Nehru è tra i promotori del fronte dei paesi "non allineati" (Conferenza di Bandung, 1955). Nel 1966 la guida del Partito del Congresso e del paese passa a Indira Gandhi. Nel 1971 l'esercito indiano sostiene la ribellione del Bangladesh contro il Pakistan occidentale, che si conclude con la proclamazione del nuovo Stato indipendente del Bangladesh. Nel 1975 Indira Gandhi tenta una svolta autoritaria, bloccata dall'esito delle elezioni del 1977. Vince il Janata Party: Indira Gandhi e il Partito del Congresso devono andare all'opposizione. In Cina , nel 1958, Mao Tse-tung vara la politica economica del "grande balzo in avanti", con l'obiettivo del raddoppio della produzione agricola e industriale. Im risultati è però disastroso. L'opposizione interna al Partito comunista cinese lo critica e cerca di emarginarlo. Mao lancia allora, nel 1966, la "rivoluzione culturale", ovvero invita le nuove generazioni a mettere in discussione i dirigenti del partito tutte le volte in cui il loro comportamento sia giudicato sbagliato e si afferma così come l'idolo di molti gruppi giovanili (le guardie rosse). Questa operazione gli consente di riprendere il controllo del partito.
Domande da interrogazione
- Quali sono stati i principali cambiamenti politici ed economici in Giappone dopo la Seconda Guerra Mondiale?
- Qual è stato il ruolo di Jawaharlal Nehru e Indira Gandhi nella politica indiana post-indipendenza?
- Quali sono stati gli effetti delle politiche di Mao Tse-tung in Cina?
Dopo la guerra, il Giappone è stato sotto il controllo degli Stati Uniti, che hanno imposto una svolta democratica. Questo ha portato a una nuova vita politica e a una straordinaria crescita economica, grazie anche alla collaborazione con le industrie statunitensi e alla presenza di grandi zalibatsu.
Jawaharlal Nehru ha dominato la scena politica indiana dal 1947 al 1964 e ha promosso il fronte dei paesi "non allineati". Indira Gandhi ha preso la guida nel 1966, sostenendo la ribellione del Bangladesh nel 1971, ma il suo tentativo di svolta autoritaria nel 1975 è stato bloccato dalle elezioni del 1977.
Mao Tse-tung ha lanciato il "grande balzo in avanti" nel 1958, che ha avuto risultati disastrosi. In risposta alle critiche interne, ha avviato la "rivoluzione culturale" nel 1966, mobilitando le nuove generazioni contro i dirigenti del partito, il che gli ha permesso di riprendere il controllo del partito.