Concetti Chiave
- La Repubblica di Weimar affrontò difficoltà economiche e politiche, superando una grave crisi nel 1923 grazie al piano Dawes.
- La crisi del 1929 interruppe la stabilità economica della Germania, provocando fallimenti bancari e aumento della disoccupazione.
- Nel 1930, il governo tedesco guidato da Bruning adottò misure di austerità per mantenere la stabilità finanziaria, ma ciò non fermò l'ascesa dei partiti estremisti.
- Le tensioni politiche sfociarono in violenze tra diverse fazioni, con i nazionalsocialisti che guadagnarono consensi nelle elezioni del 1932.
- Nonostante le proposte di compromesso politico, Hitler fu infine nominato cancelliere il 30 gennaio 1933, segnando un punto di svolta nella politica tedesca.
Indice
La crisi economica della Repubblica di Weimar
In Germania la Repubblica di Weimar, instaurata alla fine della prima guerra mondiale, dovette misurarsi con diverse difficoltà. Nel 1923 ci fu il crollo del valore del marco, la spirale inflazionistica straordinaria, che portò a una grave crisi, superata poi col piano Dawes.
Tra il 1924 e il 1929 ci fu un periodo di stabilizzazione politica e di ripresa economica.
La grande crisi del 1929 fece crollare questo periodo di stabilità, perché la Germania era strettamente collegata agli Stati Uniti, per quanto riguarda i finanziamenti e la ripresa economica (questa crisi provocò crolli di banche, fallimenti a catena, chiusura di fabbriche e disoccupazione).
Nasce un nuovo governo esecutivo, preseduto da Bruning, appoggiato dal presidente Hindenburg e dai militari.
Bruning decise di seguire una linea di austerità, con l’obiettivo di difendere il valore del marco e la stabilità del bilancio, senza espandere la spesa pubblica per sostenere i disoccupati in crescita.
L'ascesa dei partiti estremisti
Alle elezioni nel 1930, sotto la spinta di un malcontento crescente crebbero i voti a favore dei partiti estremisti (i comunisti, i nazional-socialisti di Adolf Hitler), senza però raggiungere la formazione di una solida maggioranza.
Questo terremoto elettorale contribuì a diffondere i timori di un’insolvibilità tedesca riguardo i debiti di guerra (la WW1 è finita da poco) e a far ritirare i capitali esteri investiti in Germania.
1931, Bruning dichiara che la Germania non riesce a pagare le riparazioni di guerra.
1932, Conferenza internazionale a Losanna, dove si prese atto dell’insolvibilità della Germania.
La violenza politica e l'ascesa di Hitler
In un clima sempre più esasperato, la contrapposizione politica assunse un carattere violento, segnato da ripetuti scontri armati tra le forze di diversi partiti:
- la Reichsbanner socialdemocratica;
- il Rotfront comunista;
- le formazioni nazional-socialistiche, divise in SA (reparti d’assalto capitanati da Rohm) e SS (squadre di difesa, guardie del corpo di Hitler e capeggiate da Himmler).
Marzo 1932, Elezioni vengono vinte per pochi voti da Hindenburg, con un nuovo governo.
Luglio 1932, Vengono rifatte le elezioni, dove i nazisti riuscirono a imporsi come il partito più votato.
A questo punto il precedente capo del governo, in accordo con Hindenburg, propose la carica di vicecancelliere a Hitler. La proposta venne respinta e dopo la costituzione di un nuovo governo esecutivo, ancora più fragile, il 30 Gennaio 1933 Hitler fu nominato cancelliere.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali difficoltà affrontate dalla Repubblica di Weimar?
- Come reagì il governo di Bruning alla crisi economica?
- Quali furono le conseguenze politiche delle elezioni del 1930 in Germania?
La Repubblica di Weimar dovette affrontare il crollo del valore del marco nel 1923, una spirale inflazionistica straordinaria e la grande crisi del 1929, che portò a fallimenti bancari e disoccupazione.
Bruning adottò una linea di austerità per difendere il valore del marco e la stabilità del bilancio, evitando di espandere la spesa pubblica nonostante l'aumento della disoccupazione.
Le elezioni del 1930 videro un aumento dei voti per i partiti estremisti, contribuendo a diffondere timori sull'insolvibilità tedesca e portando al ritiro dei capitali esteri investiti in Germania.