Concetti Chiave
- La dittatura conservatrice in Argentina inizia nel 1930 con un colpo di Stato, interrompendo il regime rappresentativo degli anni Venti.
- Il governo del generale Pedro Ramírez, insediato nel 1943, vede Juan Domingo Perón come ministro del Lavoro, attuando politiche sociali innovative e guadagnandosi il favore delle masse operaie.
- Nel 1945, un tentativo di colpo di Stato sostenuto dagli Stati Uniti fallisce grazie a manifestazioni popolari guidate da Eva Duarte, che portano alla liberazione di Perón.
- Dopo il fallito colpo di Stato, il presidente Edelmiro Farrell indice elezioni libere nel 1946, che vedono il trionfo di Perón e l'inizio del suo esperimento politico nazional-sociale.
- Sotto la guida di Perón, l'Argentina adotta politiche di riforme sociali e un forte nazionalismo, opponendosi all'influenza egemonica degli Stati Uniti.
Il colpo di Stato del 1930
In Argentina negli anni Venti vige un regime rappresentativo, interrotto nel 1930 da un colpo di Stato che instaura una dittatura conservatrice. I governi che si susseguono non sono comunque in grado di arginare adeguatamente la crisi economica che ha colpito l'Argentina mentre continuano a mantenere rapporti di dipendenza diplomatica e, entro certi limiti, anche economica come gli Stati Uniti.
L'ascesa di Juan Domingo Perón
Nel 1943 un gruppo di ufficiali ostili all'egemonia statunitense attua un nuovo colpo di Stato, che rovescia il governo in carica. Va al potere un governo presieduto dal generale Pedro Ramírez (1884-1962), ministro del Lavoro e della Previdenza sociale è un colonnello, Juan Domingo Perón (1895-1974), che instaura un sistema di collaborazione diretta e privilegiata con la Confederación generale del trabajo (Confederazione generaledel Lavoro, Cgt), il principale sindacato argentino e avvia una politica sociale innovativa garantendo aumenti salariali agli operai, migliori condizioni di lavoro, istituti di arbitrato per la soluzione dei conflitti sindacali e protezioni adeguate per chi svolge attività sindacale nelle fabbriche, questa azione di governo lo rende subito estremamente popolare tra le masse operaie.
Il successo elettorale di Perón
Nel 1945 un tentativo di un nuovo colpo di Stato militare, apertamente appoggiato dall'ambasciatore statunitense, scioglie il governo in carica e imprigiona Perón, ma imponenti manifestazioni organizzate dalla Cgte guidate da Eva Duarte (1919-1952), un'attrice radiofonica con la quale Perón si sposerà nel dicembre dello stesso anno, inducono i rivoltosi a liberare Perón e a desistere dal tentativo insurrezionale. Il presidente in carica ovvero Edelmiro Farrell indice allora nuove libere elezioni presidenziali, che si tengono nel 1946 e che vedono il grande successo di Perón. Negli anni successivi egli può continuare con il suo esprimento politico nazional-sociale, basato cioè su una politica di riforme sociali, su un controllo delle opposizioni politiche che a volte va oltre i limiti della legalità e su un forte atteggiamento nazionalista, molto polemico contro le pretese egemoniche degli Stati Uniti.
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze del colpo di Stato del 1943 in Argentina?
- Come reagì la popolazione argentina al tentativo di colpo di Stato del 1945?
- Quali furono le caratteristiche principali del governo di Perón dopo le elezioni del 1946?
Il colpo di Stato del 1943 portò al potere un governo presieduto dal generale Pedro Ramírez, con Juan Domingo Perón come ministro del Lavoro e della Previdenza sociale. Perón instaurò un sistema di collaborazione con la Confederación General del Trabajo e avviò una politica sociale innovativa, aumentando la sua popolarità tra le masse operaie.
La popolazione argentina, guidata dalla Confederación General del Trabajo e da Eva Duarte, organizzò imponenti manifestazioni che portarono alla liberazione di Perón e al fallimento del tentativo insurrezionale, costringendo il governo a indire nuove elezioni presidenziali.
Dopo le elezioni del 1946, Perón continuò con un esperimento politico nazional-sociale, caratterizzato da riforme sociali, controllo delle opposizioni politiche, e un forte nazionalismo, spesso in contrasto con le pretese egemoniche degli Stati Uniti.