Concetti Chiave
- La rivoluzione russa del 1917 porta alla caduta dello zar e all'ascesa dei Bolscevichi guidati da Lenin, che pone fine alla partecipazione russa nella Prima Guerra Mondiale con il trattato di Brest-Litovsk.
- Gli Stati Uniti entrano in guerra il 6 aprile 1917, influenzati dagli attacchi sottomarini tedeschi e dal telegramma Zimmermann, cambiando il loro approccio isolazionista per promuovere la democrazia globale.
- L'attacco austro-tedesco all'Italia il 24 ottobre 1917 a Caporetto si traduce in una grave disfatta italiana, ma la riorganizzazione delle truppe permette di stabilizzare il fronte sul fiume Piave.
- Il cambio di comando italiano da Cadorna a Diaz dopo Caporetto permette una migliore coordinazione e la difesa del territorio italiano con l'aiuto degli alleati, tra cui americani, inglesi e francesi.
- L'anno 1917 segna un cambiamento nella natura del conflitto, con la guerra che diventa più ideologica, incentrata sulla diffusione della democrazia e sulla lotta contro gli imperi autoritari.
Indice
Rivoluzione russa e Lenin
Il 1917 è l’anno di svolta del conflitto. Succedono 3 grandi eventi:
- Rivoluzione russa: in 2 momenti: a marzo e a ottobre (in realtà il 7 novembre per calendario nostro). Un gruppo di liberali, socialdemocratici e altri, in seguito ad una serie di manifestazioni contro lo zar, prende il potere e lo zar decade.
Nasce una nuova repubblica russa in cui il governo è assunto da questi moderati, i cadetti. La guerra prosegue al fianco dell’intesa. Siccome la rivoluzione è stata causata dal malcontento per il governo dello zar e per la carenza alimentare e di risorse delle truppe sul capo di battaglia, molti si rifiutano di combattere, pensando che la guerra sia finita. Essa in realtà continua al fianco dell’intesa. Nel gruppo emerge Lenin, capo dei Bolscevichi, gruppo staccatosi dal partito socialista. Egli viene esiliato in Svizzera dallo zar. Viene rapito dai tedeschi, i quali lo spediscono in Russia, con il fine di fare più danni possibile. Lenin utilizzava la promessa della fine della guerra come propaganda. Questo ad un popolo stanco suonava molto bene. Lenin sapeva di essere in minoranza, ma fa la rivoluzione, prende il palazzo d’inverno e pone fine alla guerra. Al governo vanno i soviet, con a capo Lenin. La Russia esce dal conflitto e gli stati dell’intesa non la prendono bene. La Russia libera i tedeschi dall’incombenza. Il 3 marzo 1918 viene fatto il trattato di Brest-Litovsk, in cui la Russia cede alla Germania la Polonia e i paesi baltici e l’Ucraina diventa indipendente.Entrata in guerra degli Stati Uniti
- Entrata in guerra degli Stati Uniti: Il 6 aprile 1917 gli Stati Uniti decidono di entrare in guerra a fianco dell’intesa. Prima erano isolazionismi (non interessati ad affari internazionali con a volontà di non essere disturbati da altri stati). Il presidente Wilson compie una rottura di questo pensiero. La causa è un attacco sottomarino che aveva colpito gli interessi dei commerci americani nell’atlantico. Le navi mercantili e civili americane venivano colpite dai sottomarini dei tedeschi. Ciò fa infuriare gli americani, che avvertono i tedeschi che, se avessero continuato questi attacchi, gli Stati Uniti gli avrebbero fatto la guerra. In un primo momento la guerra sottomarina cessa, per poi ricominciare poco dopo. I servizi segreti americani scoprono che i tedeschi avevano mandato un telegramma ai messicani, dove promettevano stati americani in Sud America al Messico, qualora avesse attaccato gli Stati Uniti. Questi ultimi, oltre agli interessi che hanno cominciano a pensare di essere il faro della libertà nel mondo. Pensano quindi di portare con la guerra il loro concetto di libertà (wilsonismo). Wilson dice che, essendo l’America un faro della democrazia, deve promuovere la democrazia e la libertà nel mondo, combattendo per questi ideali. L’unico impero autoritario che faceva parte dell’intesa era uscito. Questo segna una svolta nella politica estera americana, in particolare democratica. C’è una svolta anche per il modo di concepire la guerra: non diventa più europea, dinastica, ma ideologica. C’è una guerra di civiltà.
Attacco a Caporetto e difesa italiana
- Attacco dei tedeschi e degli austriaci all’Italia: il 24 ottobre 1917. I tedeschi, avendo potuto liberare molte truppe nel fronte russo, pensano di compiere un attacco che deve rompere il fronte italiano in un punto per dilagare le truppe fino alla Pianura Padana. Viene organizzato un attacco a Caporetto, che si trova oggi in Slovenia. Il servizio d’informazioni del nostro paese, poco efficiente, sa che i tedeschi stanno organizzando quest’offensiva. Non sanno però la data precisa. Parte l’ordine della Cadorna di rinforzare le truppe in quel settore; questo messaggio non viene data molta importanza, in particolare dal generale Badoglio. L’attacco è una disfatta; i tedeschi entrano nel territorio italiano. Tra morti feriti e prigionieri, cadono 400.000 uomini. C’è anche una disperata fuga dei civili e l’esercito si sfalda, pensando che la guerra sia finita. Gli italiani riescono però a ritirarsi, riorganizzare l’esercito sulla linea del fiume Piave. Questa riorganizzazione è stata possibile perché l’offensiva rallenta a causa degli austriaci, molto affamati; essi trovano depositi di cibo e si fermano a mangiare, rallentando l’avanzata. La battaglia del Piave avviene di lì a pochi giorni. In maniera disperata gli italiani riescono a difendersi e la linea si attesta lì sul fiume. La sconfitta di Caporetto ha messo a repentaglio l’esistenza dello stesso stato. C’è stata una grande risposta dell’Italia (guidata da Diaz, che sostituisce Cadorna), che non ha permesso ai tedeschi di arrivare a Venezia. Cadorna era cattolico, quindi odiato da molti politici romani e da moltissimi massoni. Viene cacciato e sostituito da Armando Diaz, che andava invece d’accordo con la politica romana. Affluiscono anche rinforzi da paesi alleati; vengono inviati sul Piave anche americani, inglesi e francesi. Tra questi c’è anche Enerst Hemingway, che scrive il libro “Addio alle armi”.
Domande da interrogazione
- Quali furono i principali eventi del 1917 che segnarono una svolta nel conflitto?
- Come influenzò la Rivoluzione russa il corso della guerra?
- Perché gli Stati Uniti decisero di entrare in guerra nel 1917?
- Quali furono le conseguenze dell'attacco a Caporetto per l'Italia?
- Quale ruolo ebbe la politica estera americana nel conflitto dopo il 1917?
Nel 1917 si verificarono tre eventi cruciali: la Rivoluzione russa, l'entrata in guerra degli Stati Uniti e l'attacco dei tedeschi e degli austriaci all'Italia.
La Rivoluzione russa portò alla caduta dello zar e all'uscita della Russia dal conflitto, con la firma del trattato di Brest-Litovsk, che liberò le truppe tedesche per altri fronti.
Gli Stati Uniti entrarono in guerra a causa degli attacchi sottomarini tedeschi contro le navi americane e per promuovere la democrazia e la libertà nel mondo, secondo il pensiero di Wilson.
L'attacco a Caporetto fu una disfatta per l'Italia, con gravi perdite e una ritirata fino al Piave, ma portò a una riorganizzazione e difesa efficace sotto la guida di Armando Diaz.
Dopo il 1917, la politica estera americana si orientò verso la promozione della democrazia e della libertà, segnando una svolta ideologica e partecipando attivamente al conflitto.