Concetti Chiave
- Al-Qaeda was founded by Abdullah Azzam in 1988 to unite radical Islamic groups, with Osama Bin Laden taking leadership after Azzam's assassination in 1989.
- Bin Laden emphasized global jihad against perceived enemies like the US and Israel, simplifying Azzam's teachings and criticizing secular Islamic states' ties to the West.
- Al-Qaeda popularized the concept of martyrdom, initially a Shiite tradition, and adapted it for Sunni militant groups like Hamas and Chechen rebels.
- Martyrdom, seen as a moral high ground against technologically superior enemies, became a tool for both male and female militants in radical Islamic movements.
- Al-Qaeda's actions aimed to provoke Western disdain towards Islam as a whole, potentially increasing radical recruitment by highlighting perceived Western hostility.
Indice
La nascita di al-Qaeda
E' molto probabile che fu nel 1988 che Abdullah Azzam fonda al-Qaeda (la base), un'organizzazione che ha il compito di federare e unificare i vari gruppi islamici radicali dispersi nel mondo musulmano.
La leadership di Bin Laden
Quando nel 1989 Azzam viene ucciso in un attentato dinamitardo compiuto da sconosciuti, Osama Bin Laden ne prende il posto come leader di al-Qaeda. Bin Laden non ha le qualità intellettuali di Azzam ma ha migliori capacità organizzative; in più semplifica le lezioni di Azzam, avviando una predicazione che insiste sulla necessità di una lotta senza quartiere contro gli Stati Uniti, contro Israele, contro l'Occidente e contro tutti gli altri nemici dell'Islam (per esempio contro l'India, colpevole di opprimere i musulmani del Kashmir). Secondo Bin Laden, il jihàd islamico globale è necessario perché è in corso una sorta di congiura mondiale contro l'Islam, a capo della quale stanno gli Stati Uniti: in questa prospettiva il jihàd diventa non solo un dovere spirituale ma l'unico serio strumento possibile per la pura e semplice sopravvivenza dell'Islam. E i suoi seguaci polemizzano duramente contro le élite politiche e religiose degli Stati laici dell'area islamica: ne condannano soprattutto la dipendenza dall'Occidente. Ma diversamente da precedenti movimenti radicali che non hanno esitato ad aggredire e uccidere musulmani ritenuti traditori come per esempio hanno fatto i radicali egiziani con Sadat, al-Qaeda si rifiuta di spargere sangue mussulmana, una mossa che vale al movimento un largo apprezzamento nel mondo islamico.
Il concetto di martirio
Viceversa al-Qaeda ha un ruolo chiave nella diffusione generalizzata dell'idea di martirio come momento culminante del Jihad. Fino agli anni 90 l'idea di martirio, e in particolare di morte volontaria in battaglia appartiene solo alla tradizione sciita che considera il martirio come un'esperienza religiosa particolarmente significativa poiché ricorda l'originaria persecuzione subita dai discendenti di Maometto, fondatori dello sciismo, a opera di clan religiosi rivali: il massacro di Karbala, una battaglia tra clan rivali combattuta nel 680, durante la quale viene ucciso al-Husayn, figlio di Ali, è uno dei miti identitari fondamentali dello sciismo. Emblema della sofferenza, il martirio rappresenta per lo sciismo qualcosa di simile a ciò che la passione di Cristo significa per i cristiani: infatti riconcilia il credente con le ingiustizie del mondo offrendo al tempo stesso anche una promessa di redenzione.
L'influenza di Hezbollah
Non sorprende che sia proprio un gruppo radicale scii, Hezbollah (Partito di Dio), attivo nel Libano meridionale sin dagli anni Ottanta contro le truppe israeliane, a sperimentare per primo la tecnica dell'attentato compiuta da un militante imbottito di esplosivo che si fa esplodere pur di far morire quanti più nemici infedeli è possibile. Bin Laden raccoglie e rilancia questa esperienza basandosi anche sull'insegnamento fornito da Azzam, come lui anche Bin Laden si preoccupa bene di chiarire che il martirio non è un suicidio (proibito dall'Islam), ma una gloriosa morte in battaglia.
La diffusione del martirio
Negli anni 90 la dottrina e la tecnica del martirio si affermano: sono accolte prima dai sunniti palestinesi di Hamas, che cominciano a organizzare operazioni di martirio contro la popolazione civile israeliana (terroristi imbottiti di bombe che si lasciano esplodere in luoghi affollati da civili, nemici) e poi anche dai sunniti ceceni in lotta contro l'esercito russo. Il significato particolarmente pregnante del gesto, da una prospettiva mussulmana, sta nel mostrare che i musulmani pur talora inferiori tecnologicamente hanno una moralità e una volontà che gli occidentali, innamorati della vita e degli agi, non hanno. Inoltre altro elemento di particolare novità, visto il prestigio del martirio per i musulmani radicali, anche le donne che militano nel movimento compiono l'esperienza del martirio, cosa che è loro permessa perché la tradizione islamica sin dai tempi di Maometto, contempla un certo numero di donne combattenti per ragioni di fede.
La reazione dell'Occidente
Tutti questi strumenti di lotta (azioni terroristiche suicide contro i civili, cui partecipano donne e spesso anche ragazzi) suscitano orrore e disgusto in Occidente, scavando un fossato psicologico profondo nei confronti dell'Islam. Ma questo è un risultato desiderato da organizzazioni come al-Qaeda, poiché i suoi membri ritengono che produca un effetto per loro positivo: gli osservatori occidentali (ovvero tv, giornali) tendono a identificare l'Islam radicale con tutto il mondo islamico così che la critica sdegnata nei confronti dei terroristi radicali diventa una critica distruttiva dell'Islam in quanto tale; però se succede questo, così ragionava Bin Laden, al-Qaeda potrà più facilmente fare proseliti, perché a tutti i musulmani apparirà chiaro l'insuperabile disprezzo che anima l'Occidente nei confronti dell'Islam nel suo complesso.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il ruolo di Abdullah Azzam nella fondazione di al-Qaeda?
- Come ha influenzato Osama Bin Laden la direzione di al-Qaeda dopo la morte di Azzam?
- In che modo al-Qaeda ha contribuito alla diffusione dell'idea di martirio?
- Qual è la percezione occidentale delle azioni terroristiche di al-Qaeda e quale effetto spera di ottenere l'organizzazione?
- Qual è il significato del martirio per i musulmani radicali e come viene giustificato?
Abdullah Azzam ha fondato al-Qaeda nel 1988 con l'obiettivo di unificare i gruppi islamici radicali nel mondo musulmano.
Osama Bin Laden ha assunto la leadership di al-Qaeda nel 1989, semplificando le lezioni di Azzam e promuovendo una lotta contro gli Stati Uniti e l'Occidente.
Al-Qaeda ha giocato un ruolo chiave nella diffusione dell'idea di martirio come parte del Jihad, ispirandosi alla tradizione sciita e promuovendo attacchi suicidi.
Le azioni terroristiche di al-Qaeda suscitano orrore in Occidente, ma l'organizzazione spera che ciò rafforzi la percezione di un disprezzo occidentale verso l'Islam, facilitando il reclutamento.
Per i musulmani radicali, il martirio è una gloriosa morte in battaglia, non un suicidio, e dimostra una superiorità morale rispetto agli occidentali.