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Concetti Chiave

  • Herbert C. Hoover diventa presidente degli Stati Uniti nel marzo 1929, pochi mesi prima del crollo di Wall Street, credendo nell'espansione illimitata dell'economia.
  • Nonostante la crisi del '29 lo sorprenda, Hoover tenta di contrastarla autorizzando prestiti diretti a banche e aziende, ma le misure risultano insufficienti.
  • La decisione di Hoover di mantenere il bilancio statale in pareggio, tagliando spese pubbliche e aumentando le tasse, aggrava ulteriormente la crisi economica.
  • Fedeli al suo rigido liberalismo, Hoover rifiuta di concedere sussidi di disoccupazione, scatenando il malcontento popolare.
  • Nel 1932, disoccupati manifestano a Washington accampandosi in baraccopoli chiamate Hoovervilles, e Hoover risponde con l'intervento dell'esercito.

Indice

  1. L'ascesa di Hoover
  2. Le politiche economiche di Hoover
  3. La crisi e le Hoovervilles

L'ascesa di Hoover

Sette mesi prima del "martedì nero" di Wall Street, e quindi esattamente nel marzo del 1929, Herbert Clark Hoover (1874-1964) è diventato presidente degli Stati Uniti. È un repubblicano e crede moltissimo nelle capacità di illimitata espansione dell'economia statunitense. Nel 1928, durante la campagna elettorale per le presidenziali, si è perfino detto certo che mai, come in quel momento, l'umanità si è trovata vicina a sconfiggere definitivamente la povertà causata dalla crisi.

Le politiche economiche di Hoover

Non sorprende in effetti il fatto che la crisi del '29 lo colga impreparato. Ciò nonostante cerca di mettere in atto qualche iniziativa che possa controbilanciare l'evolversi della crisi. La più importante è l'autorizzazione di prestiti diretti che il governo federale concede a banche e aziende nella speranza che ciò possa ridare fiducia all'economia. Ma è una soluzione che non basta affatto. Anche perché Hoover oltre questo non vuole andare. Da un certo punto di vista, o meglio, aggrava perfino la situazione, perché è convinto che (crisi o meno) la sua amministrazione debba preoccuparsi di conservare in pareggio il bilancio dello Stato. Perciò, a fronte delle maggiori uscite ai prestiti, egli taglia altre spese pubbliche e aumenta la pressione fiscale. Ma questa è una manovra che dà il colpo finale all'economia statunitense, perché sottrarre ulteriori finanzieri a un'economia che in alcuni settori è quasi agonizzante.

La crisi e le Hoovervilles

La gente è disperata e chiede al governo di concedere dei sussidi di disoccupazione. Ma Hoover, anche in quanto fedele a una rigida ortodossia liberista, si rifiuta. Nel 1932 a Washington arrivano migliaia di disoccupati che chiedono un sussidio, accampandosi in baraccopoli chiamate significativamente Hoovervilles. Il presidente non trova di meglio che far intervenire l'esercito per allontanare e disperdere queste persone disperate.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le convinzioni economiche di Hoover durante la sua presidenza?
  2. Hoover credeva nell'espansione illimitata dell'economia statunitense e pensava che l'umanità fosse vicina a sconfiggere la povertà, come indicato durante la sua campagna elettorale del 1928.

  3. Quali misure economiche adottò Hoover per affrontare la crisi del 1929?
  4. Hoover autorizzò prestiti diretti a banche e aziende sperando di ridare fiducia all'economia, ma mantenne un bilancio in pareggio tagliando altre spese pubbliche e aumentando le tasse, aggravando così la situazione economica.

  5. Come reagì Hoover alle richieste di sussidi di disoccupazione durante la crisi?
  6. Hoover si rifiutò di concedere sussidi di disoccupazione, fedele alla sua ortodossia liberista, e ordinò l'intervento dell'esercito per disperdere i disoccupati accampati nelle Hoovervilles a Washington nel 1932.

Domande e risposte

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