Concetti Chiave
- La crisi del '29 spinge diversi governi a svalutare le monete per rilanciare l'economia attraverso le esportazioni.
- La svalutazione della sterlina nel 1931 segna un punto critico, minando il gold exchange standard basato su riserve auree e sterline.
- La reazione comune dei governi è aumentare le tariffe doganali, vanificando l'effetto della svalutazione e causando il crollo del commercio internazionale.
- L'impatto della crisi è devastante, con un drammatico aumento dei suicidi e diffusa disperazione tra la popolazione.
- Le risposte politiche variano: in alcuni paesi la crisi spinge a rinnovare la democrazia, mentre in altri porta alla sua distruzione.
Indice
La svalutazione della sterlina
Come prima risposta per fronteggiare la crisi del '29 diversi governi adottano la soluzione di svalutare le monete. Fa sensazione la svalutazione della sterlina, decisa dal governo britannico nel 1931: la sterlina fin allora è stata considerata la moneta più stabile, tanto che dalla metà degli anni Venti il sistema monetario internazionale ha cominciato a basarsi su quello che si chiama il gold exchange standard, ovvero sul principio secondo il quale le banche centrali di altri paesi possono regolare l'emissione di cartamoneta sulla base della disponibilità di riserve auree e di riserve in sterline inglesi. Ma ora neanche la sterlina regge ai colpi della crisi.
Effetti della svalutazione monetaria
A che cosa serve la svalutazione monetaria? Praticamente serve a far costare meno i prodotti del paese che ha svalutato, quando essi vengono esportati all'estero. I governi sperano in questo modo di rilanciare la propria economia stimolando le esportazioni e scaricando così su altri paesi le proprie difficoltà. Ma il gioco è troppo semplice è troppo scoperto, ed è anche molto facile da fronteggiare: tutti i governi infatti reagiscono alzando le tariffe doganali e quindi annullando l'impatto delle monete di svalutazione monetaria. Risultato finale che si verifica è che il commercio internazionale crolla in un modo mai visto prima (si passa da 68 miliardi di dollari di merci scambiate nel 1929 ai 24 del 1933).
Conseguenze sociali della crisi
L'impatto economico, psicologico, sociale della crisi è devastante. Il numero di suicidi ha un'impennata sconvolgente: persone che il giorno prima avevano una buona condizione economica, un lavoro, una bella famiglia, il giorno dopo si ritrovano sulla strada, senza un soldo in tasca (molte volte anche ad elemosinare). La paura, la rabbia, l'inquietudine si diffondono come non mai. L'opinione pubblica vuole che i politici diano risposte, che provvedano ai loro bisogni, che scovino "colpevoli" di questa catastrofe. Un numero crescente di persone, specie quelle direttamente colpite dalla crisi, ha necessità si ricevere un qualche sostegno materiale, mentre tutti (anche quelli che hanno conservato il lavoro e salvato i risparmi), hanno un disperato bisogno di essere rassicurati. Le risposte che i vari sistemi politici danno a queste domande sono molto diverse: in alcuni paesi la grande crisi sollecita un rinnovamento dei sistemi democratici, in altri paesi ne provoca la distruzione.
Domande da interrogazione
- Qual è stata la reazione dei governi alla crisi economica del 1929?
- Qual è stato l'impatto sociale della crisi del '29?
- Come hanno reagito i diversi sistemi politici alla crisi?
I governi hanno inizialmente risposto svalutando le loro monete per stimolare le esportazioni, ma questa strategia è stata contrastata dall'aumento delle tariffe doganali, portando a un crollo del commercio internazionale.
La crisi ha avuto un impatto devastante, con un aumento dei suicidi e una diffusa paura e rabbia tra la popolazione, che ha richiesto risposte e sostegno dai politici.
Le risposte sono state varie: in alcuni paesi la crisi ha portato a un rinnovamento dei sistemi democratici, mentre in altri ha causato la loro distruzione.