Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Paolo Veronese fu chiamato davanti all'Inquisizione per le figure irriverenti nella sua Ultima Cena, ma difese la libertà artistica.
  • Il Tribunale dell'Inquisizione richiese solo un cambio di titolo, trasformando l'opera in Il festino in casa Levi, eliminando l'aspetto sacrale.
  • L'opera è caratterizzata da una composizione cromatica intricata e un'architettura sontuosa, senza un'unità prospettica centrale.
  • I colori vivaci e la varietà cromatica esprimono un senso di movimento e un'atmosfera gioiosa, tipici dei lavori di Veronese.
  • Il dipinto contiene simboli complessi, come riferimenti eucaristici e critiche sociali, interpretati in modi diversi.

Indice

  1. Il processo a Paolo Veronese
  2. La sentenza e il nuovo titolo
  3. Descrizione del dipinto
  4. Tecnica e prospettiva
  5. Giustapposizione dei colori
  6. Simbolismo nel dipinto

Il processo a Paolo Veronese

Il 18 luglio 1573, Paolo Veronese dovette presentarsi di fronte al Tribunale dell’Inquisizione per aver dipinto in un’Ultima Cena oltre ai personaggi descritti nel Vangelo, un servo a cui esce il sangue dal naso, dei buffoni, degli ubriachi e tante altre volgarità e indecenze che la Chiesa considerava irriverenti. Il pittore si difese basandosi sulla sua presunta ignoranza dei fatti sacri e quindi dimostrando che esisteva un’assenza di dolo. In realtà, Veronese intendeva affermare l’autonomia dell’artista rispetto a ogni interferenza esterna e la sua assoluta libertà compositiva.

La sentenza e il nuovo titolo

La sentenza del Tribunale fu mite perché i giudici, anch’essi veneziani come Veronese, pur applicando le leggi del Concilio di Trento, in realtà capirono il valore della tela. Essi si limitarono a obbligare Veronese a cambiare titolo all’opera che, pertanto da Ultima Cena, assunse quello di Il festino in casa Levi. Levi era il ricco esattore delle tasse che, prima di assumere il nome di Matteo, che poi diventerà uno dei quattro Evangelisti, aveva organizzato un banchetto con numerosi invitati per festeggiare la chiamata di Cristo. In questo modo, togliendo aspetto sacrale, il Tribunale dell’Inquisizione accettò la presenza di tanti personaggi in un banchetto in onore di Gesù.

Descrizione del dipinto

Le figure sono numerose, ma ognuna di esse ha una ragione di essere per il rapporto anche cromatico che lo lega a quella accanto, creando così una concatenazione logica che interessa tutta l’enorme superficie dipinta (5,55 x 12,80 m) e in cui nessun particolare è senza significato.

La tela è esposta alla Galleria dell’Accademia, a Venezia.

Tecnica e prospettiva

Il banchetto si svolge sotto un porticato, di un palazzo in stile classico cinquecentesco, dall’architettura sontuosa; al di là del porticato, come se si trattasse di uno sfondo teatrale, si scorge una città, vista in prospettiva con i contorni dei palazzi che si stagliano contro il cielo, azzurro in corrispondenza dell’arcata centrale e più scuro in corrispondenza delle due laterali. Non esiste unità prospettica perché i punti di fuga sono diversi, in corrispondenza dei diversi punti di vista in cui potrebbe collocarsi l’osservatore. Questa tecnica contribuisce a dare alla tela un alto senso di movimento che si associa molto bene con la varietà cromatica e con l’atmosfera gioiosa e piena di entusiasmo che ci trasmette l’opera. Tutti i personaggi indossano abiti del XVI secolo e soltanto Gesù in centro indossa una veste rosa ricoperta da un mantello azzurro.

Giustapposizione dei colori

Una particolare importanza ha la giustapposizione dei colori: il verde, chiamato “veronese” del manto dell’uomo in primo piano con le braccia aperte con i risvolti di raso in tonalità più chiara, si oppone al rosso vermiglio e all’ermellino bianco dell’abito dell’uomo seduto di spalle accanto alla colonna di sinistra; il rosa cangiante della veste di seta di Gesù completato dal mantello azzurro, fa da “pendant” all’abito ocra con mantello anch’esso azzurro alla sua destra. Invece il personaggio seduto a sinistra è vestito di un rosso sgargiante con un mantello verde. Infine, abbiamo il giallo brillante dei servitori collocati in piedi dietro la tavola e dell’uomo a sinistra che scende le scale, a cui si aggiunge il contratto con i sedili scuri. Si tratta di caratteristiche cromatiche presenti in tutte le Cene dipinte da Veronese.

Simbolismo nel dipinto

Nel dipinto è possibile individuare alcuni simboli, a volte sottoposti a interpretazioni differenti: le figure sedute al lato opposto della tavola rispetto a Gesù, mostrano disinteresse nei confronti del Cristo e questo viene inteso come il fariseo e lo scriba ministri della vecchia legge e desiderosi soltanto di potere; nel gesto del padrone di casa in abito verde (forse un autoritratto di Veronese) che sembra indicare il pane e il vino assieme all'acqua appoggiati sulle balaustrate, viene visto un riferimento alle specie eucaristiche e all'acqua del battesimo. Infine il servo a sinistra, a cui sanguina il naso e i soldati tedeschi tutti presi a ingozzarsi o sono distanti da Gesù o stanno scendendo le scale: questo significa che per gli avidi e i sozzi non c’è spazio nel Regno dei Cieli.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il motivo per cui Paolo Veronese è stato convocato dal Tribunale dell'Inquisizione?
  2. Veronese è stato convocato per aver incluso nel suo dipinto "Ultima Cena" personaggi e scene considerate irriverenti dalla Chiesa, come un servo con il sangue dal naso, buffoni e ubriachi.

  3. Come si è difeso Veronese di fronte al Tribunale dell'Inquisizione?
  4. Veronese si è difeso dichiarando la sua ignoranza dei fatti sacri e affermando l'autonomia dell'artista e la libertà compositiva.

  5. Qual è stata la decisione del Tribunale riguardo al dipinto di Veronese?
  6. Il Tribunale ha deciso di non punire severamente Veronese, ma ha richiesto di cambiare il titolo dell'opera da "Ultima Cena" a "Il festino in casa Levi".

  7. Quali sono le caratteristiche principali della composizione e dell'uso del colore nel dipinto di Veronese?
  8. La composizione presenta una varietà cromatica con giustapposizioni di colori come il verde "veronese", il rosso vermiglio, e il rosa cangiante, creando un senso di movimento e un'atmosfera gioiosa.

  9. Quali simboli e interpretazioni sono presenti nel dipinto "Il festino in casa Levi"?
  10. Il dipinto include simboli come il disinteresse dei farisei e scribi verso Gesù, il riferimento alle specie eucaristiche, e la rappresentazione degli avidi e sozzi come esclusi dal Regno dei Cieli.

Domande e risposte

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