Concetti Chiave
- L'opera "Cena in casa di Levi" di Veronese rappresenta l'Ultima Cena in un contesto cinquecentesco, mostrando una grande abilità nel colore e nella composizione.
- Veronese, noto per le sue "cene" monumentali, ha trasformato temi religiosi in scene festose e solari, anticipando lo stile Barocco.
- La scena artistica veneziana del XVI secolo era dominata da Veronese e Tintoretto, quest'ultimo conosciuto per il suo dinamismo drammatico e i forti contrasti di luce.
- Tintoretto ha creato opere adatte a rappresentare momenti celebrativi a Venezia, mantenendo un forte legame con la sua città natale.
- La "Crocifissione" di Tintoretto, commissionata dalla Scuola Grande di San Rocco, è un esempio della sua capacità di coinvolgere emotivamente il pubblico tramite la pittura.
Indice
Un banchetto rinascimentale
Sotto un grandioso loggiato rinascimentale si sta consumando uno sfarzoso banchetto . Decine di persone sono sedute al tavolo, mentre alle loro spalle camerieri affaccendati servono piatti e versano vino. Sulla folla dei commensali convergono due scalinate laterali, affollate anch’esse di persone, tra cui vediamo nani e soldati; inoltre da balconi e terrazze dei sontuosi palazzi in secondo piano altre persone sembrano affacciarsi per assistere all’avvenimento, come se fosse una festa in costume.
L'arte di Paolo Veronese
Questa vastissima tela raffigura l’episodio evangelico dell’Ultima cena. Si tratta di un tema religioso, ma ne scorgiamo a fatica la sacralità dell’Eucaristia e l’intimità dell’Ultima cena descritta nei Vangeli. Il pittore Paolo Caliari, detto il Veronese (1528-1588) ha audacemente trasferito, in un’ambientazione cinquecentesca a lui contemporanea, gli avvenimenti legati alla vita di Cristo. Gli stessi vestiti indossati dalla folla dei convitati sono copiati dagli abiti del ceto patrizio veneziano dell’epoca.
Il processo e la difesa
Proprio per aver interpretato con troppa libertà il tema sacro, l’artista venne sottoposto a processo da parte del Tribunale dell’Inquisizione, dovendo discolparsi dall’accusa di eresia. Veronese dichiarò a sua difesa, con apparente candore, di aver seguito la libertà creativa dell’artista. Dovendo rifare le parti considerate irriguardose, il pittore decise di mutare solo il titolo, che diventò Cena in casa di Levi, facendo riferimento a un episodio minore narrato dai Vangeli. L’artista in questa tela dimostrò una straordinaria abilità pittorica, soprattutto nell’uso vibrante del colore, tra cui spicca il celebre «verde veronese».
Veronese e Tintoretto a Venezia
Verso la metà del XVI secolo erano presenti sulla scena veneziana due artisti straordinari. Paolo Veronese, celebre per le monumentali «cene», sviluppò una pittura maestosa e monumentale, anticipatrice del Barocco. Tra i più richiesti pittori veneti del Rinascimento, Veronese fu ammirato per la capacità di rendere solare e festoso qualunque tema sacro, allegorico, politico. Venne incaricato da molte famiglie aristocratiche venete della decorazione delle loro residenze. I suoi affreschi erano caratterizzati da colori chiari e luminosi, dai quali venne totalmente abolito il nero. Jacopo Robusti detto Tintoretto(1518-1594) noto per il suo stile drammatico, fu protagonista con Tiziano e Veronese di questa stagione artistica. Nei suoi dipinti, segnati da forti contrasti di luce e popolati di personaggi dalla gestualità concitata, utilizzò un vigoroso dinamismo. Tintoretto diventò interprete di una pittura di Stato adatta a rappresentare i momenti celebrativi e ufficiali di Venezia. L’artista, che intrattenne un rapporto quasi esclusivo con la sua città natale, riempì le chiese e i palazzi delle sue opere.
La Crocifissione di Tintoretto
La Crocifissione, quadro di dimensioni gigantesche, fu dipinto da Tintoretto per la Scuola Grande di San Rocco, una confraternita di religiosi e laici con compiti assistenziali e ospedalieri. La vigorosa figura di Cristo diventa il perno della composizione, centro immobile della vorticosa attività che si sta svolgendo attorno a lui. Lo spazio della scena, non più definito dalla prospettiva tradizionale, si apre lungo diverse direttrici, costringendo l’occhio dello spettatore a sostare sui singoli episodi della narrazione. Facendosi interprete dei sentimenti più autentici della devozione popolare, Tintoretto fu tra i primi a fare della pittura, secondo i dettami della Chiesa, uno strumento per suscitare pietà e coinvolgere emotivamente il fedele.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale della tela "Cena in casa di Levi" di Paolo Veronese?
- Perché Paolo Veronese fu sottoposto a processo dall'Inquisizione?
- Quali sono le caratteristiche distintive della pittura di Paolo Veronese?
- Come si distingue lo stile pittorico di Tintoretto rispetto a quello di Veronese?
- Qual è l'importanza della "Crocifissione" di Tintoretto per la Scuola Grande di San Rocco?
Il tema principale della tela è l'episodio evangelico dell'Ultima cena, reinterpretato in un contesto rinascimentale veneziano, con un banchetto fastoso e personaggi vestiti con abiti del ceto patrizio dell'epoca.
Veronese fu processato dall'Inquisizione per aver interpretato con troppa libertà il tema sacro dell'Ultima cena, accusato di eresia per la sua rappresentazione poco ortodossa.
La pittura di Veronese è caratterizzata da una maestosità monumentale, l'uso vibrante del colore, in particolare il celebre «verde veronese», e la capacità di rendere solare e festoso qualunque tema.
Tintoretto è noto per il suo stile drammatico, con forti contrasti di luce e personaggi dalla gestualità concitata, utilizzando un vigoroso dinamismo, mentre Veronese è celebre per la sua pittura solare e festosa.
La "Crocifissione" di Tintoretto è un'opera di dimensioni gigantesche che diventa un perno della composizione, coinvolgendo emotivamente il fedele e suscitando pietà, secondo i dettami della Chiesa.