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Concetti Chiave

  • Tintoretto è noto per le sue grandi tele cariche di drammaticità, come nella Sala Grande e nella Crocifissione, dove utilizza vuoti intorno a Cristo e figure complesse.
  • Nell'Ultima Cena, Tintoretto enfatizza prospettive audaci e una luminosità eterea, rappresentata da angeli trasparenti.
  • Ne "Il ritrovamento del corpo di S. Marco", Tintoretto gioca con luci e ombre per creare profondità, mettendo in scena un indemoniato e il corpo cadaverico di San Marco.
  • Veronese celebra fasti e lusso, come nella decorazione delle case palladiane e in opere come "Giustiniana Giustiniani e la nutrice".
  • La "Cena in casa Levi" di Veronese, originariamente l'Ultima Cena, fu modificata dopo critiche dell'Inquisizione, diventando una scena festosa con vari personaggi e un nuovo titolo.

Indice

  1. Tintoretto e le grandi tele
  2. Veronese e il lusso

Tintoretto e le grandi tele

Tintoretto è l’artista delle grandi tele, per esempio realizza tutte quelle della Sala Grande. Egli punta sulla drammaticità. Nella crocifissione si nota per via del vuoto intorno a Cristo e perché le figure sono sempre più complesse ed attorcigliate.

Nell’ultima cena porta avanti il suo stile: prospettive sempre più tirate e grande importanza assegnata alla luminosità (angeli trasparenti). Nel ritrovamento del corpo di S. Marco c’è un gioco di luce sugli archi, ciò dà il senso di profondità. In primo piano c’è una sorta di indemoniato e il corpo di S. Marco con un biancore cadaverico. In secondo piano invece c’è la scena in cui il corpo viene ritrovato.

Veronese e il lusso

Veronese è interprete di fasti, gioia e lusso. Si può notare dalla decorazione che è stata realizzata all’interno delle case palladiane. Giustiniana Giustiniani e la nutrice è un’opera in cui è rappresentata la patrona di casa e la domestica, affacciate sul balcone con delle colonne tortili (che si vedono dal basso).

Una sua opera importante è la cena in casa Levi, opera commissionata dai domenicani per essere posta nel refettorio di S. Giorgio Maggiore. Veronese realizza una tela di 13 m, il tema è l’ultima cena, ma si sbizzarrisce: pone Cristo e S. Pietro al centro, che spezza l’agnello, simbolo del sacrificio di Cristo, nel resto è una festa, sono presenti cani, “todeschi” (tedeschi), arabi con turbanti, nani (in particolare il “nano buffone con il pappagallo”). Ma anche a Venezia il Tribunale dell’Inquisizione prende provvedimenti perché considerata un’opera blasfema, quindi viene sentenziato e gli è imposto di modificarla: egli in realtà aggiunge solo un velo per coprire il sangue che usciva dalla bocca di una persona, e poi decide di cambiare titolo all’opera: “cena in casa Levi”, perché Levi era un ebreo che si era convertito al cristianesimo.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le caratteristiche distintive delle opere di Tintoretto?
  2. Tintoretto è noto per le sue grandi tele, caratterizzate da drammaticità, prospettive tirate e un uso significativo della luminosità, come si vede nella crocifissione e nell'ultima cena.

  3. Come si manifesta il lusso nelle opere di Veronese?
  4. Veronese esprime il lusso attraverso decorazioni sontuose, come nelle case palladiane, e scene festose, come nella "Cena in casa Levi", che include dettagli ricchi e vari personaggi.

  5. Quali controversie ha suscitato l'opera "Cena in casa Levi" di Veronese?
  6. L'opera è stata considerata blasfema dal Tribunale dell'Inquisizione a Venezia, portando Veronese a modificarla leggermente e a cambiarne il titolo per evitare ulteriori problemi.

Domande e risposte