Concetti Chiave
- Paolo Uccello, soprannominato così per la sua abilità nel dipingere uccelli, è una figura prominente del Rinascimento fiorentino.
- Appartenente alla seconda generazione del Rinascimento, le sue opere si concentrano sull'uso innovativo della prospettiva.
- La sua esperienza veneziana con i mosaici di San Marco influenzò profondamente il suo stile artistico.
- Uccello era ossessionato dalla prospettiva, tanto da sacrificare l'accuratezza cromatica e la salute per raggiungere una rappresentazione geometrica.
- Prima di dipingere, studiava e progettava accuratamente le sue opere, usando diverse prospettive e punti di vista.
Il soprannome di Paolo
Il soprannome “uccello” venne indicato da Giorgio Vasari per la sua abilità nel dipingere i volatili.
Paolo Uccello appartiene alla seconda generazione della corrente del Rinascimento, sempre solitamente fiorentini, insieme a:
1. Andrea del Castagno;
2. Beato Angelico;
3. Filippo Lippi;
4. Domenico Veneziano;
Sono solitamente artisti più giovani e formati dagli esponenti della prima generazione oppure coetanei ma che arrivarono a queste scoperte solo successivamente, Paolo Uccello si inserisce nella prima categoria.
L'esperienza veneziana e il ritorno
La sua prima esperienza lavorativa avvenne a Venezia con il ciclo di mosaici di San Marco, quando ritornò a Firenze la trovò completamente mutata e prova a recuperare ciò che si era perso, aggiornandosi, si appassiona quindi di prospettiva tanto da rovinarsi “carattere e salute” come disse Vasari.
L'ossessione per la prospettiva
Intuì infatti come la prospettiva fosse la fonte per creare realtà ma la usa in modo così eccessivo da allontanarsi dalla realtà, e focalizzandosi spesso anche sui colori dando alle cose uno schema cromatico che non rispecchia la tinta reale.
Prima di dipinge, Paolo uccello studiava e analizzava progettando i disegni geometrici secondo la prospettiva, utilizzando anzi diverse prospettive e punti di vista di un solo disegno.