Concetti Chiave
- Leon Battista Alberti, senza formazione architettonica, scrisse il "De re aedificatoria", un trattato architettonico rinascimentale che integra pittura e matematica.
- Alberti vede l'architettura come scienza basata su Utilitas, Firmitas e Venustas, aggiungendo concetti di Numerus, Finitio e Collocatio per la bellezza strutturale.
- Filarete, nel suo "Trattato di Architettura", descrive la città ideale di Sforzinda, evidenziando la pianificazione urbana rinascimentale.
- Pienza, riflesso dell'influenza di Alberti, rappresenta la prima città ideale rinascimentale, con riferimento a palazzi e piazze iconiche.
- La pianificazione urbana a Ferrara, con l'Addizione Erculea, mostra un'espansione strutturata e monumentale sotto il duca Ercole I d'Este.
Indice
Leon Battista Alberti e l'architettura
• Leon Battista Alberti, benchè non avesse formazione come architetto, rappresenta il nuovo tipo di intellettuale, cercò di reperire i principi della progettazione architettonica, e raccolse le sue conclusioni nel primo dei molti trattati di architettura del Rinascimento, il “De re aedificatoria”, del 1443, di 10 libri proprio come il trattato di Vitruvio. Considera l’architettura come una disciplina intellettuale, una scienza per la quale sono indispensabili la pittura e la matematica. Come Vitruvio, afferma che l’architettura consiste in Utilitas, Firmitas e Venustas, ma aggiunge anche che la bellezza di un edificio dipende da tre fattori: Numerus, Finitio e Collocatio (il numero, la proporzione e la collocazione); dall’unione di questi nasce la Concinnitas (un insieme armonico ben strutturato). La bellezza ha bisogno dell’ornamento, e l’ornamento per eccellenza è costituito dalle colonne, così inizia con lo spiegare i 5 ordini architettonici nel dettaglio. Divide gli edifici urbani in sacri (tribunale, cioè la basilica, dato che la giustizia emana da Dio) e civili. L’edificio più importante per Alberti era la chiesa.
Opere e influenze di Alberti
Le sue opere importanti sono poche, abbiamo ad esempio la facciata per il palazzo di Giovanni Rucellai, in cui applica per la prima volta all’architettura civile il sistema a pilastri degli edifici pubblici romani come il Colosseo. Trasformò la chiesa di S. Francesco in tempio classico in onore di Sigismondo, è il primo caso in cui viene applicato alla facciata d’ingresso di una chiesa cristiana l’arco trionfale classico ispirato all’arco di Augusto, e a quello di Costantino. La Chiesa di S. Sebastiano è la prima di una serie di chiese a cupola con pianta a croce greca, ma la più importante è S. Andrea dove le tradizionali navatelle delle chiese furono sostituite da una serie di cappelle laterali per permettere ai fedeli che si radunavano in chiesa una vista ininterrotta della tribuna a cupola. Inoltre in tutta la facciata si fondono riferimenti sia all’arco trionfale che al fronte d’ingresso di un tempio, in quanto ci sono 4 pilastri sormontati da un timpano.
Filarete e la città ideale
Anche Filarete si dedicò alla stesura di un trattato, il “Trattato di Architettura”, dedicato a Francesco Sforza, è composto come fosse un dialogo tra l’architetto stesso e il duca. Importante di questo trattato è la pianificazione di una città ideale, Sforzinda, che si sviluppa su una pianta a otto punte, inscrivibile in un cerchio, una città che non esiste ma che trova collegamenti con edifici realmente esistenti.
Pienza e l'influenza di Alberti
• L’influenza di Alberti è riconoscibile a Pienza, prima realizzazione di città ideale del Rinascimento, incentrata su una piazza che racchiude la cattedrale, il palazzo vescovile, palazzo Piccolomini e il palazzo comunale, costruiti tutti da Rossellino. Palazzo Piccolomini si ispira alle forme del palazzo Rucellai di Alberti.
Urbino e il Palazzo ducale
Pienza è richiamata da un dipinto architettonico raffigurante la piazza di una città ideale, attribuito alla scuola di Piero della Francesca, conservato nella Galleria Nazionale di Urbino e forse eseguito per il duca di Urbino, Federico di Montefeltro, che si concentra sulla creazione del Palazzo ducale del 1455, che rivela una propensione per la composizione spaziale, progettato dall’architetto Laurana. Dal cortile uno scalone monumentale conduce alle stanze dell’appartamento. Nella piccola Cappella del Perdono, con volta a botte, abside e decorazioni, il duca celebrava la sua duplice venerazione per la religione cristiana e pagana. Al primo piano si trova il suo Studiolo, da cui si passa nella loggia all’aperto.
Ferrara e l'Addizione Erculea
Uno dei tentativi più ampi per sviluppare una nuova città pianificata fu quello attuato dal 1492 a Ferrara per il duca Ercole I d’Este, secondo i progetti di Rossetto: noto come Addizione Erculea, questo ampliamento occupava una superficie doppia di quella della città medievale, circondato da mura, comprendeva 4 chiese e 8 palazzi, tra i quali il palazzo dei Diamanti, dal caratteristico bugnato.
Pienza: Palazzo Piccolomini
Urbino: Palazzo ducale
Ferrara: Addizione Erculea
Domande da interrogazione
- Qual è il contributo principale di Leon Battista Alberti all'architettura del Rinascimento?
- In che modo Filarete ha contribuito alla pianificazione urbana ideale?
- Quali sono le caratteristiche principali della città ideale di Pienza?
- Come si manifesta l'influenza di Alberti a Urbino?
- Qual è stato l'impatto dell'Addizione Erculea a Ferrara?
Alberti ha cercato di definire i principi della progettazione architettonica nel suo trattato "De re aedificatoria", dove considera l'architettura una disciplina intellettuale basata su Utilitas, Firmitas e Venustas, aggiungendo i concetti di Numerus, Finitio e Collocatio per la bellezza.
Filarete ha scritto il "Trattato di Architettura", in cui descrive la città ideale di Sforzinda, progettata su una pianta a otto punte inscrivibile in un cerchio, collegando concettualmente edifici esistenti.
Pienza è la prima realizzazione di città ideale del Rinascimento, con una piazza centrale che include la cattedrale, il palazzo vescovile, palazzo Piccolomini e il palazzo comunale, tutti costruiti da Rossellino e ispirati al palazzo Rucellai di Alberti.
A Urbino, l'influenza di Alberti si vede nel Palazzo Ducale, progettato da Laurana, che mostra una propensione per la composizione spaziale e include elementi come la Cappella del Perdono e lo Studiolo del duca.
L'Addizione Erculea, progettata da Rossetto per il duca Ercole I d’Este, ha raddoppiato la superficie della città medievale di Ferrara, includendo 4 chiese e 8 palazzi, tra cui il caratteristico palazzo dei Diamanti.