Concetti Chiave
- La tela di Tiziano, dipinta tra il 1543 e il 1547, è esposta alla National Gallery di Londra e ha una storia di vendite che include Van Dyck e il duca di Northumberland.
- Il committente del dipinto era Gabriele Vendramin, un senatore e mecenate veneziano, raffigurato al centro del gruppo familiare in ginocchio.
- Il quadro rappresenta otto membri maschi della famiglia Vendramin, con una particolare attenzione alla figura di Andrea, il figlio di Gabriele, che mostra una devozione accentuata verso la reliquia.
- La tela celebra la devozione della famiglia Vendramin verso una reliquia della Croce di Cristo, custodita da un antenato, Andrea Vendramin, nel XIV secolo.
- I personaggi nel dipinto mostrano diverse reazioni emotive, rendendo la scena dinamica e vivace rispetto ad altri ritratti familiari dell'epoca.
La storia del dipinto
La tela, dipinta nel periodo 1543-1547, si trova esposta alla National Gallery di Londra. A proposito della data di esecuzione occorre precisare che Tiziano iniziò l’opera prima della partenza per Roma e che la lasciò nella bottega per tutta la durata della sua assenza. Probabilmente, fu terminata nel biennio, fra il ritorno a Venezia dal centro Italia e la precipitosa partenza dell’artista per Augusta.
Il quadro fu venduto all’asta nel 1636 e fu acquistato da Van Dick. Nel 1645, fu acquistato dal duca di Northumberland che ne restò proprietario fino al 1929, quando fu acquistato dalla London National Gallery.Il committente e la famiglia
La famiglia Vendramin era una delle famiglie patrizie più nobili di Venezia. Il committente fu l’anziano senatore Gabriele Vendramin, un grande mecenate e collezionista, che nella tela occupa il posto centrale del gruppo, in ginocchio, vestito con un manto scuro, foderato di pelliccia e con la mano sinistra appoggiata all’altare. Intorno a lui, sono raffigurati otto membri maschi della casata cioè il figlio Andrea con i suoi sette figli; uno di questi, Filippo, ha con sé un cagnolino. Perché questo ritratto votivo? Nel XIV secolo, un antenato, Andrea Vendramin ricopriva il ruolo di guardiano della Scuola di San Giovanni Evangelista ed aveva ricevuto in custodia una reliquia della Croce di Gesù Cristo.
Dettagli del dipinto
Con questa tela, i membri della famiglia Vendramin si confermano essere devoti della reliquia che è esposta su di un altare, fra oggetti liturgici (candelieri e anfora) dipinti con ricchezza di dettagli e con estrema maestria. I critici hanno posto una particolare attenzione alla figura di Andrea che indossa un ampio mantello rosso foderato di pelliccia. Fra tutti, è colui che mantiene un atteggiamento di maggior devozione; ha lo sguardo direttamente rivolto verso il reliquario e in ciò si distacca da tutti gli altri, come se Tiziano volesse alludere alla morte dell’uomo avvenuta nel 1547. Gli altri personaggi raffigurati nel dipinto hanno reazioni emotive diverse, a seconda dell’età e questo rende la scena meno monotona e ripetitiva come invece succede spesso nei quadri di famiglia.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del ritratto votivo della famiglia Vendramin?
- Chi è il committente del dipinto e come è rappresentato?
- Quali dettagli del dipinto hanno attirato l'attenzione dei critici?
Il ritratto votivo della famiglia Vendramin conferma la loro devozione alla reliquia della Croce di Gesù Cristo, custodita da un antenato nel XIV secolo, e rappresenta un omaggio alla loro fede e tradizione familiare.
Il committente del dipinto è l'anziano senatore Gabriele Vendramin, raffigurato al centro del gruppo, in ginocchio, con un manto scuro foderato di pelliccia e la mano sinistra appoggiata all'altare, simbolo della sua posizione di rilievo e devozione.
I critici hanno posto particolare attenzione alla figura di Andrea, che indossa un ampio mantello rosso foderato di pelliccia e mostra un atteggiamento di maggiore devozione, con lo sguardo rivolto verso il reliquario, distinguendosi dagli altri personaggi e alludendo alla sua morte nel 1547.