Concetti Chiave
- Tiziano crea la Pala Pesaro per la stessa chiesa della Pala dell'Assunta, incorporando i committenti, la famiglia Pesaro, in una sacra conversazione.
- Due grandi colonne si slanciano dal basso alla sommità, superando i limiti della cornice, creando un effetto di vastità.
- Il Polittico Averololai, commissionato per una chiesa bresciana, mostra l'abilità di Tiziano nel unire i cinque pannelli in un'opera coesa.
- A Brescia, c'è un forte legame con la tradizione, ma Tiziano introduce innovazioni, cercando un confronto con Michelangelo.
- Il cuore del dipinto è Cristo risorto, ispirato al Laocoonte, di cui Tiziano possedeva un modello, mostrando la sua capacità di adattare influenze artistiche.
Indice
La pala Pesaro e i committenti
Pochi anni dopo la Pala dell'Assunta, Tiziano realizza per la stessa chiesa, la cosiddetta Pala Pesaro. L'impostazione è quella di una sacra conversazione ma con l'aggiunta dei committenti che si rivolgono in preghiera alla Madonna e sono appunto gli esponenti della famiglia Pesaro, che era molto potente.
Due enormi colonne si slanciano dal basso alla sommità del dipinto, sviluppandosi oltre i limiti della cornice.
Il polittico Averololai e Brescia
Tiziano realizza il POlittico Averololai per una chiesa bresciana, che è l’attuale collocazione dell’opera. Ciò è decisamente raro. La creazione del polittico,ovvero una tipologia di pala d’altare a scomparti, è piuttosto antiquata e fu sicuramente una richiesta esplicita del committente, che Tiziano risolse conferendo una straordinaria unità ai cinque pannelli.
Tiziano e il confronto con Michelangelo
A Brescia esiste infatti ancora un forte legame con la tradizione. Tiziano è innovativo nelle varie scene e risulta evidente il tentativo di misurarsi con l’opera di Michelangelo, anche se non è chiaro come i due siano entrarti in contatto.Resta il fatto che in questo momento storico il confronto con Michelangelo è inevitabile:Tiziano però non si limita a copiare l’artista, ma lo adatta alle specifiche esigenze della sua opera.
Il centro del dipinto è la raffigurazione di Cristo risorto, che si richiama Laocoonte, di cui Tiziano possedeva un modello.