Concetti Chiave
- Il ritratto, originariamente associato erroneamente a Ariosto, è una delle prime opere ritrattistiche di Tiziano.
- Tiziano mostra una forte influenza di Giorgione, evidente nell'impostazione a mezzo busto e nell'introspezione psicologica.
- Il soggetto del ritratto potrebbe essere un membro della famiglia veneziana dei Barbarigo, protettori di Tiziano.
- Il farsetto con la grande manica di raso azzurro simboleggia il benessere economico e il ruolo sociale del soggetto.
- La luminosità del viso e la profondità spaziale sono accentuate attraverso variazioni di luce e diversi piani di rappresentazione.
Questo ritratto, realizzato intorno al 1508-10 e un tempo a torto identificato con il ritratto del poeta Ariosto, è uno degli esempi più belli della prima produzione ritrattistica di Tiziano, ancora molto influenzato da Giorgione, come si vede nell'impostazione a mezzo busto, ma soprattutto nell'introspezione psicologica e nel rapporto diretto di sguardi che si crea tra l'effigiato, probabilmente un membro della famiglia veneziana dei Barbarigo, protettori di Tiziano, e l'osservatore.
L'attenzione è catturata dalla grande manica di raso azzurro del farsetto, vero e proprio manifesto del benessere economico e del ruolo sociale dell'effigiato, rimarcato dalla posa quasi arrogante del braccio appoggiato al parapetto che funge da divisorio (secondo la tradizione fiamminga) e dallo sguardo di superiorità, obliquo. La luminosità del viso è messa in rilievo dallo scollo bianco della camicia e dallo sfondo scuro, mentre la profondità spaziale e la volumetria della figura sono ottenute grazie ai diversi piani di rappresentazione e alle sottili variazioni di luce.