Concetti Chiave
- Tintoretto, una figura centrale del manierismo veneto, si forma inizialmente nella bottega di Tiziano, imparando l'uso del colore e la rapidità esecutiva.
- Noto per la sua rapidità pittorica, Tintoretto utilizza colori vivaci e una luce inondante per creare spazi scenografici di grande impatto emotivo.
- Le sue opere, spesso realizzate per confraternite veneziane, sono caratterizzate da teleri monumentali che riempiono intere pareti, sostituendo gli affreschi inadatti al clima di Venezia.
- "Il miracolo dello schiavo" rappresenta una scena drammatica e teatrale, con un forte coinvolgimento emotivo e una spettacolare gestione della luce.
- La figura di San Marco nel dipinto è raffigurata in prospettiva audace, eliminando il confine tra lo spazio dipinto e quello reale, per coinvolgere lo spettatore.
Vita di Jacopo Tintoretto
Tintoretto è uno dei protagonisti del manierismo Veneto. Nasce a Venezia, è chiamato così perché è figlio di un tintore di stoffe, coloro che coloravano le stoffe. Si formo presso la bottega di Tiziano, è un suo allievo . Però la lascio presto, la sua formazione avviene nella bottega di Tiziano da cui apprende la tecnica del colore ma sopratutto l'immediatezza e velocità/rapidità nell'esecuzione dei dipinti, ma è anche attratto da Michelangelo viene a contatto vede i disegni di Michelangelo che giravano nelle varie collezioni e rimane affascinato dalla plasticità del corpi. Le confraternite erano queste associazioni che ci prendevano cura dei malati dei poveri e provvedevano alla realizzazione dei funerali, erano di per se religiose ma potevano parteciparvi persone laiche. Avevano uno scopo caritatevole e Tintoretto è l’artista a cui si rivolgono queste confraternita Tintoretto riesce a mettere in piedi una bottega con tanti dipendenti, le commissioni che gli arrivano erano tante e per realizzarle servivano molte persone, lavoreranno sopratutto i suoi figli che poi la porteranno avanti.
Pittura
Una caratteristica della sua pittura è la rapidità delle opere, perché ne doveva fare molte in poco tempo. Vasari dirà che la sua pittura è molto veloce e quindi i dettagli vengono a meno. Tintoretto utilizza dei colori che sono estremamente accessi e non solo ha un utilizzo tutto suo della luce, la utilizza in maniera personale, la luce va in qualche modo ad inondare le opere di tintoretto ad accenderle, ma sopratutto riesce a realizzare degli spazzi estremamente scenografici anche grazie alla luce e al colore, attraverso la luce e il colore riesce a creare delle immagini di forte impatto emotivo e scenografico. Come se ci trovassimo davanti a delle opere teatrali grande attenzione verso la gestualità e le espressioni. Grazie a queste tecniche riesce a coinvolgere lo spettatore è questo è in tutte le opere. Lavora a Venezia principalmente per le confraternite in primi per la confraternita di San Marco, i cosiddetti teleri che sono delle tele dipinte che occupano intere pareti che vengono utilizzate a Venezia per uno scopo per preciso, le opere di Tintoretto sono gigantesche ed occupano delle intere pareti, Venezia non era la città adatta per gli affreschi perché non volevano acqua gli affreschi ed Venezia è una città marittima quindi gli affreschi non avrebbero avuto vita lunga i teleri sostituiscono gli affreschi.
Il miracolo dello schiavo
Questo Telero è stato realizzato per la confraternita di San Marco e il protagonista di questa storia è San Marco ed è un miracolo che compie San Marco e la storia narra che uno schiavo che si era convertito al cristianesimo viene punito dal proprio padrone, subisce delle torture ma nel momento in cui gli aguzzini, si scagliano sul corpo dello schiavo questo resiste ad ogni tipo di tortura o meglio possiamo vedere che c’è l’immagine di questo aguzzino che fa vedere al padrone il manico del martello spezzato e questo miracolo avviene per mezzo di San Marco. Abbiamo la scena centrale dove steso sul pavimento abbiamo la presenza di questo schiavo ed intorno vestitivi di blu, giallo e verde, coloro che infieriscono sul corpo dello schiavo, formando una sorta di semicerchio intorno al corpo troviamo tutte le persone che stanno assistendo a questo miracolo e sono rappresentanti con queste espressione sconvolte, si vede che c’è una sorta di confusione dovuta a questo evento. C’è questa forte emotività che crea questo evento a sinistra e a destra abbiamo, a sinistra abbiamo un edificio classico dove si affacciano sue personaggi che tentano di vedere il miracolo ed a destra in posizione più elevata il padrone che ovviamente è rappresentato sbalordito. Questo edificio classico ed il padrone dall’altra aprono la scena come una sorta di palcoscenico come se fossero un sipario. Quindi c’è una grande concitazione, sembra che si crei una sorta di onda sembra che ci sia un movimento ondulatorio questi personaggi a destra e sinistra, aprono la scena come un sipario. La scenografia sullo sfondo è un portale che probabilmente rappresenta l’acceso ad un giardino ed è un portane strettamente in stile manierista, questo dipinto è illuminato da una luce chiara, cristallina che fa emergere per contrasto appunto al scena principale quella che è in primo piano La cosa più interessante è la figura di San Marco che è visto, sta volando è in alto ed è praticamente rappresentato in forte scorcio ed è di spalle con le gambe verso di noi, e quindi e come se arrivasse dallo spazio dove si trova lo spettatore è come se si eliminasse il confine fra lo spazio reale, dove sta lo spettatore, e lo spazio dipinto è uno strumento per coinvolgere lo spettatore, quindi non solo la rappresentazione ci appare come un palcoscenico ma addirittura c’è questo San Marco che appare. Una luce è la luce cristallina naturale, l’altra e dalla figura di San Marco come se ci fosse una luce divina che illumina dall’alto.Domande da interrogazione
- Chi era Jacopo Tintoretto e quale fu la sua formazione artistica?
- Quali sono le caratteristiche distintive della pittura di Tintoretto?
- Perché i teleri erano preferiti agli affreschi a Venezia?
- Qual è la storia narrata nel "Miracolo dello schiavo" di Tintoretto?
- Come Tintoretto coinvolge lo spettatore nel "Miracolo dello schiavo"?
Jacopo Tintoretto era un importante esponente del manierismo veneto, nato a Venezia e figlio di un tintore di stoffe. Si formò presso la bottega di Tiziano, dove apprese la tecnica del colore e l'immediatezza nell'esecuzione dei dipinti, ma fu anche influenzato dalla plasticità dei corpi di Michelangelo.
La pittura di Tintoretto è caratterizzata dalla rapidità di esecuzione, dall'uso di colori accesi e da un utilizzo personale della luce, che inonda e accende le sue opere. Le sue composizioni sono scenografiche e coinvolgono emotivamente lo spettatore, con grande attenzione alla gestualità e alle espressioni.
A Venezia, i teleri erano preferiti agli affreschi perché la città marittima non era adatta agli affreschi, che non avrebbero avuto lunga durata a causa dell'umidità. I teleri, grandi tele dipinte, sostituivano gli affreschi e venivano utilizzati per coprire intere pareti.
Il "Miracolo dello schiavo" narra di uno schiavo convertito al cristianesimo che resiste alle torture inflitte dal suo padrone grazie all'intervento miracoloso di San Marco. La scena centrale mostra lo schiavo circondato da aguzzini e spettatori sconvolti, con San Marco che appare in volo, eliminando il confine tra lo spazio reale e quello dipinto.
Tintoretto coinvolge lo spettatore nel "Miracolo dello schiavo" attraverso una composizione scenografica che ricorda un palcoscenico, con San Marco che appare in volo come se provenisse dallo spazio dello spettatore. L'uso di una luce cristallina e di una luce divina che illumina dall'alto accentua l'impatto emotivo della scena.