Concetti Chiave
- Tintoretto ottenne l'incarico di dipingere il soffitto e le pareti della Scuola Grande di San Rocco presentando una tela già finita, superando l'ostilità di alcuni consiglieri.
- La grande tela della Crocifissione occupa l'intera parete di fondo, rappresentando la scena con un'innovativa disposizione triangolare che enfatizza la croce al centro.
- La rappresentazione di Cristo sulla croce è insolita, con la testa reclinata sul petto, circondata da un alone luminoso che lo isola dal resto della scena.
- La composizione è caratterizzata da un uso sapiente del chiaroscuro e delle tonalità scure, ravvivate da luci gialle che provengono da tre fonti diverse.
- Il dipinto riflette i principi del Concilio di Trento, educando il popolo attraverso immagini che stimolano la riflessione sugli articoli della fede.
Indice
La commissione e Tintoretto
Nel 1564, i Consiglieri della Scuola Grande di San Rocco decisero di far affrescare a proprie spese il soffitto della sala delle riunioni chiamata “Albergo” che si trovava nella nuova sede costruita qualche anno prima dietro l’abside della chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari.
Fra i consiglieri ce ne fu uno che votò a favore della proposta condizione che l’incarico non fosse affidato a Tintoretto e questo particolare dimostra l’ostilità che circolava, a Venezia, intorno alla figura dell’artista.
Comunque, Tintoretto fu invitato lo stesso a prendere parte alla gara. Per partecipare, ogni pittore interessato doveva presentare un bozzetto su tema La gloria di San Rocco. Tintoretto andò ben oltre e presentò la tela già dipinta e collocata al soffitto, sostenendo che questo era il suo modo di lavorare e indipendentemente dalla decisione che la Commissione esaminatrice avrebbe preso, egli era pronto a cedere gratuitamente il dipinto alla Scuola Grande. Fu così che ottenne sia l’incarico di dipingere il soffitto che quello di dipingere tutte le altre pareti: per venti anni queste sale si riempirono delle tele di Tintoretto.La passione e la crocifissione
Il tema da dipingere era la Passione. Sulla parete d’ingresso furono collocate il Cristo davanti a Pilato, la Salita al Calvario e la Coronazione di spine, mentre la parete di fondo fu interamente occupata dalla Crocifissione.
La tela è enorme: misura m 5,36 x 12,24. Anche Tiziano si era proposto per realizzare la stessa opera. Pur essendo al culmine della fama, non sappiamo perché l’impresa non sia mai stata realizzata. Per dipingerla, Tintoretto fu molto rapido, tenuto conto anche dell’enorme superficie del dipinto.
Dettagli della crocifissione
La croce è collocata al centro della tela, sul vertice di un triangolo che parte da un basamento roccioso per allargarsi a forma di ventaglio verso lo sfondo di un cielo plumbeo, coperto di nubi.
Ai piedi della Croce sono rappresentate le persone addolorate, S. Giovanni e le Pie Donne, intorno alla Vergine Maria sopraffatta dallo strazio. In alto, abbiamo il corpo di Gesù Cristo, ormai senza vita e con la testa reclinata sul petto, una posizione piuttosto insolita, perché di solito viene rappresentato con la testa china su di una spalla. La sua figura appare isolata da tutto il resto ed è circondata da un grande alone luminoso. Il critico A. Venturi ha fatto notare che la croce costituisce il perno di un’enorme ruota i cui raggi sono costituiti da una scala posata a terra, dalla croce di uno dei due ladroni che alcuni uomini stanno ancora issando e dall’altra croce ancora a terra. Invece, il cerchio è formato dalla cerchia delle numerose persone presenti tutt’intorno: chi esegue un lavoro, chi osserva quanto sta accadendo, chi medita o chi, nella totale indifferenza, e al riparato sotto alcune pietre si sta giocando ai dadi gli abiti di Gesù. Alcuni uomini a cavallo guardano la scena con distacco oppure compiaciuti di quanto sta succedendo. Il dipinto è pieno di personaggi, non però disposti in modo confuso. Infatti, quelli in primo piano sono ben delineati, grazie ad una linea di contorno ben definita e all’uso del chiaroscuro, a tal punto da farci pensare a dei veri e propri ritratti; invece le figure più lontane sono appena tracciate e quindi prive di dettagli. I personaggi a cavallo sono disposti ai lati della scena.
Composizione e illuminazione
Dal punto di vista cromatico, nella composizione prevalgono le tonalità scure, ma i personaggi sono ravvivati dalla luce gialla. Bisogna aggiungere che la sala in cui la tela (e le altre) dovevano essere collocate era piuttosto scura e quindi essa erano collocate in una situazione sfavorevole per l’illuminazione. Per questo motivo Tintoretto immagina che le luci, il cui ruolo è preponderante, provengano da tre fonti diverse (naturale, artificiale e divina), cioè le montagne dello sfondo, la figura di Cristo e la destra.
Rappresentazione e significato
Il modo di rappresentazione dell’episodio è in linea con i dettami del Concilio di Trento secondo cui attraverso i quadri il popolo viene istruito, facendogli ricordare, meditando, gli articoli della fede.
Domande da interrogazione
- Qual era la condizione posta da un consigliere per l'affidamento dell'incarico di affrescare il soffitto della Scuola Grande di San Rocco?
- Come Tintoretto riuscì a ottenere l'incarico di dipingere il soffitto e le pareti della Scuola Grande di San Rocco?
- Quali sono le caratteristiche principali della Crocifissione di Tintoretto?
- Qual è il significato simbolico della disposizione della croce e degli altri elementi nella Crocifissione?
- Come Tintoretto ha affrontato le sfide di illuminazione nella sala dove la Crocifissione è collocata?
Un consigliere votò a favore della proposta a condizione che l'incarico non fosse affidato a Tintoretto, dimostrando l'ostilità verso l'artista a Venezia.
Tintoretto presentò direttamente la tela già dipinta e collocata al soffitto, dichiarando che era il suo modo di lavorare e offrendo il dipinto gratuitamente, ottenendo così l'incarico.
La Crocifissione è un'enorme tela di m 5,36 x 12,24, con la croce al centro e un alone luminoso intorno a Cristo. La scena è popolata da numerosi personaggi, con un uso distintivo del chiaroscuro e delle tonalità scure ravvivate dalla luce gialla.
La croce è il perno di un'enorme ruota, con i raggi formati da una scala e le croci dei ladroni, mentre il cerchio è costituito dalle persone intorno, rappresentando vari stati d'animo e azioni.
Tintoretto ha immaginato che le luci provenissero da tre fonti diverse (naturale, artificiale e divina) per compensare la scarsa illuminazione della sala, in linea con i dettami del Concilio di Trento.