Concetti Chiave
- San Carlino alle quattro fontane, realizzata tra il 1664-1667, è nota per la facciata dinamica che alterna superfici concave e convesse, creando giochi di luce e ombra.
- La chiesa, prima opera autonoma di Bernini, presenta una pianta ellittica con nicchie per altari, e una cupola ellittica con cassettoni simbolici delle api Barberini.
- L'oratorio di San Filippo, costruito da Borromini, è un esempio di tecnica costruttiva rivoluzionaria, con una facciata austera e rigida divisa da paraste su pianta concava.
- Il complesso di San Filippo Neri comprende due cortili con loggiati continui e vari ambienti, distinguendo chiaramente le funzioni degli spazi.
- Il restauro di San Giovanni in Laterano, commissionato da Papa Innocente X, mantenne la forma originale della Basilica, con una navata centrale e nicchie sporgenti dai pilastri.
Indice
La facciata di San Carlino
San Carlino alle quattro fontane, realizzata tra il 1664- 1667 è una chiesa ritenuta importante sopratutto per la facciata , si tratta dell'ultima opera dell'artista che muore suicida nello stesso anno.
La facciata copre l'intero corpo della chiesa e le sue forme appaiono in continuo movimento.
Gli elementi classici come le colonne , l'architrave, le nicchie assumono valore perché inserite in forme concave e convesse che creano un mutevole rapporto tra luci e ombre a seconda del momento della giornata. La facciata viene distinta in due parti che si alternano nella serie di superfici concave e convesse , tutta la superficie della facciata è strutturata nell'articolarsi dei cornicioni e inversione di parti chiuse e aperte.L'opera di Borromini
Prima opera eseguita autonomamente dal Bernini, il complesso di San Carlino e della Casa dei Trinitari. Commissionato dal priore dell'ordine dei Trinitari scalzi gli offri la possibilità di affermarsi come Sotto la direzione di Borromini vengono inalzati dal 1634 il refettorio (attuale sacrestia) il dormitorio , e il chiostro . Il primo lavoro è la pianta ottagonale del chiostrino dove distribuisce le colonne intervallando spazi più larghi e più stretti e archi e architravi, comprime lo spazio dando alle colonne una forma massiccia.
La chiesa e la cupola
Nel 1638 fu iniziata l'edificazione della chiesa dove per la pianta della chiesa Borromini non applica il modulo cruciforme ma l'ellisse il cui perimetro è vivacizzato da nicchie contenenti altari. Un perimetro dunque sinuoso , sviluppata in lunghezza L'interno della chiesa: per Borromini è molto importante il movimento. Le colonne accentuano l'effetto di ondulazione dei muri. La cupola ellittica e schiacciata presenta una complessa struttura a cassettoni ottagonali e cruciformi in riferimento al simbolo delle api, ( riferimento araldico della famiglia Barberini) e termina con un luminoso lanternino.
La tecnica costruttiva di Borromini
In quest'opera si riscontra la rivoluzione della tecnica costruttiva. Borromini vince il concorso nel 1637 bandito dai Padri dell'oratorio di San Filippo Neri .il complesso è costituito da due grandi cortili successivi con loggiati continui e con vari ambienti (oratorio, refettorio, biblioteca etc..) articolati in modo da distinguere chiaramente le funzioni.
La facciata assume lo stile austero e tecnicamente rigoroso del Borromini , divisa in 5 settori da paraste su pianta concava. Il gioco tra la parte centrale che curva verso l'esterno del primo ordine e la profondità della nicchia con catino dell'ordine superiore. Il timpano genera un movimento curvilineo e angolare. Costruita in mattoni per volere della confraternita, Borromini impiega l'intonaco e lo stucco. Importante è la sua rivalutazione integrale della tecnica. Si osservi la pulizia degli intagli delle forme , degli spigoli affilati e risalti plastico. La tecnica è usata come fonte di suggerimenti formali, i vincoli materiali guidano l'architetto nelle sue scelte.
Il restauro per il Giubileo
Il restauro fu commissionato da Papa Innocente X PER IL GIUBILEO DEL 1650 , Il restaurò costituì per Borromini una possibilità di confronto con l'antico. La forma originaria della Basilica doveva essere mantenuta e quindi Borromini concepì la navata come una grande de aula e conservò le antiche strutture. Nicchie che sporgono dai pilastri, facciata interna convessa alleggerita da un 'edicola e navatelle laterali.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza della facciata di San Carlino alle quattro fontane?
- Quali sono le caratteristiche principali dell'interno della chiesa di San Carlino?
- In che modo Borromini ha rivoluzionato la tecnica costruttiva nell'oratorio di San Filippo?
- Quali elementi architettonici sono stati mantenuti nel restauro di San Giovanni in Laterano?
- Qual è il significato simbolico della cupola di San Carlino?
La facciata di San Carlino alle quattro fontane è considerata importante per il suo design innovativo, caratterizzato da forme concave e convesse che creano un gioco di luci e ombre.
L'interno della chiesa di San Carlino è caratterizzato da un perimetro ellittico con nicchie contenenti altari, colonne che accentuano l'ondulazione dei muri, e una cupola ellittica con cassettoni ottagonali e cruciformi.
Borromini ha rivoluzionato la tecnica costruttiva nell'oratorio di San Filippo utilizzando un design austero e rigoroso, con una facciata divisa in settori da paraste su pianta concava e un uso innovativo di intonaco e stucco.
Nel restauro di San Giovanni in Laterano, Borromini ha mantenuto la forma originaria della Basilica, conservando le antiche strutture e concependo la navata come una grande aula con nicchie sporgenti dai pilastri.
La cupola di San Carlino ha un significato simbolico legato al simbolo delle api, riferimento araldico della famiglia Barberini, e presenta una struttura complessa con cassettoni ottagonali e cruciformi.