rub.wn
Ominide
20 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Il Romanticismo è nato come reazione al razionalismo dell'Illuminismo, valorizzando soggettività, storia ed emozioni individuali in un contesto di crisi economica e sociale.
  • Si è espresso attraverso la letteratura, la musica e le arti visive, enfatizzando sentimenti intensi, irrazionalità e spiritualità, spesso con una visione della natura come sublime e indifferente.
  • Artisti come Caspar David Friedrich e John Constable hanno esplorato il concetto di sublime e pittoresco, raffigurando paesaggi e scene che evocano meraviglia e malinconia.
  • Pittori come Géricault e Delacroix hanno affrontato temi di libertà e ingiustizia sociale, rispecchiando le rivoluzioni e le tensioni politiche del loro tempo attraverso opere intense e drammatiche.
  • Francesco Hayez ha usato la pittura storica per evocare sentimenti patriottici e nazionali, come nel famoso dipinto "Il Bacio", simbolo dell'unità italiana e dell'alleanza con la Francia.

Indice

  1. Romanticismo storico e culturale
  2. Aspetti principali del Romanticismo
  3. Sublime e pittoresco
  4. Friedrich
  5. Il viandante sul mare di nebbia
  6. John Constable
  7. Barca in costruzione presso Flatford
  8. La cattedrale di Salisbury
  9. Géricault
  10. La zattera della medusa - Olio su tela, Parigi, Louvre
  11. Delacroix
  12. La libertà che guida il popolo
  13. Hayez
  14. Il bacio

Romanticismo storico e culturale

Il Romanticismo è un movimento culturale nato in Europa tra la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento, caratterizzato dalla reazione contro il razionalismo dell’Illuminismo e dal desiderio di riscoprire la soggettività, la storia e le emozioni individuali.
Il movimento emerge in un contesto di crisi economica, sociale e politica, segnato dall’industrializzazione e dalle conseguenze del Congresso di Vienna che cercava di ripristinare i confini e l’ordine pre-napoleonico.

Dopo la sconfitta di Napoleone a Waterloo nel 1815, i paesi europei si riunirono al Congresso di Vienna con l’obiettivo di riportare l’Europa ai vecchi assetti monarchici. Tuttavia, la Restaurazione non riuscì a contenere le pressioni rivoluzionarie, culminate nelle rivoluzioni del 1848 (Primavera dei Popoli), che manifestarono nuove aspirazioni di libertà, democrazia e nazionalismo.

Il Romanticismo si oppone al Neoclassicismo e all’Illuminismo, abbracciando invece l’irrazionalità, il sentimento e la spiritualità. Si esprime in vari ambiti: nella letteratura attraverso romanzi storici e poesie legate alle emozioni personali e alle tradizioni popolari; nella musica con composizioni cariche di emozioni; nelle arti visive con un’attenzione alla natura, vista come grandiosa e indifferente, spesso rappresentata con atmosfere drammatiche e cupe. La natura romantica è spesso vista come sublime, un concetto che evoca meraviglia e paura per la sua immensità, come si vede nel dipinto Viandante sul mare di nebbia di Caspar David Friedrich.

Aspetti principali del Romanticismo

Il Romanticismo rivaluta fede, sentimento e irrazionalità, rifiutati dall’Illuminismo, esprimendoli in vari ambiti artistici. In letteratura, si prediligono romanzi storici e poesie che esplorano emozioni personali, riscoprendo tradizioni popolari, fiabe e poesie dialettali. La religione vive un risveglio, spaziando tra misticismo e credenze popolari. In musica, i compositori creano opere ispirate alla natura, con emozioni intense e malinconiche. Nelle arti visive, si abbandonano i temi classici per leggende, esotismo e scene quotidiane. La natura è rappresentata come grandiosa e indifferente all’uomo, come nel quadro Mar Glaciale artico (1823-24) di Caspar David Friedrich, oggi conservato alla Hamburger Kunsthalle di Amburgo, che rappresenta il naufragio di una nave. L’opera, ispirata dai racconti delle spedizioni artiche, in particolare dal naufragio della HMS Griper durante l’esplorazione di William Edward Parry, mette in scena la potenza indomabile della natura, contrapponendola alla fragilità umana.
I toni freddi e cupi e la composizione caotica, caratterizzata da ghiacci frantumati e sviluppati verticalmente, generano nello spettatore un senso di ansia e sgomento. Il sottotitolo dell’opera, “Naufragio della Speranza”, chiarisce il messaggio metaforico: la scena non è solo un evento realistico ma diventa simbolo del fallimento umano nel tentativo di dominare il mondo e comprenderne le leggi.
Quest’opera è interpretata su più livelli. In chiave autobiografica, il dipinto viene visto come un ricordo della morte del fratello dell’artista, annegato in giovane età, rappresentando quindi un dolore personale. In chiave politica, la nave naufragata simboleggerebbe le difficoltà della Germania post-restaurazione, un’immagine della speranza spezzata durante il periodo di repressione politica, parallela alla “Zattera della Medusa” di Géricault, che rappresentava il declino della Francia napoleonica.
Inoltre, il Polo Nord raffigurato diventa un luogo quasi mistico e senza tempo, simbolo dell’eternità di Dio, immutabile e irraggiungibile, al quale volere l’uomo non può sfuggire.
In generale, il Romanticismo abbandona la perfezione neoclassica per atmosfere cupe e drammatiche, enfatizzando passioni e sentimenti intensi, anche a scapito dell’armonia.
Il Romanticismo guarda con nostalgia al Medioevo, esaltando l’individualità e le radici storiche di ogni popolo, contrariamente al Neoclassicismo che si ispira all’antichità greco-romana.

Sublime e pittoresco

Il sublime è un concetto che porta l’uomo a provare emozioni forti come terrore ed ammirazione di fronte a forze naturali immense, tempesta, cielo stellato. Causa un senso di smarrimento paura che affascina come nel viandante sul mare di nebbia.
Il pittoresco invece è un concetto legato alla bellezza semplice e naturale. Non evoca grandiosità ma un piacevole equilibrio, quasi malinconico come la cattedrale di Salisbury.

Il sublime è definito da Bürke come un’emozione fatta di paura e meraviglia, suscitata da ciò che è è immensa travolgente. Più tardi Kant riprende l’idea distingue tra il sublime e matematico (una sensazione di vastità che non possiamo comprendere) e sublime dinamico (la sensazione di sgomento fascino che proviamo davanti alla forza e la natura).

Friedrich

nasce il 5 settembre 1774 a Greifswald. Di carattere solitario e malinconico visse una giovinezza difficile e dopo la sua formazione a Copenhagen si trasferì a Dresda dove rimase fino alla morte nel 1840. Fu riconosciuto ed apprezzato solo postumo, quando le sue atmosfere notturne e cimiteriali, ed i paesaggi desolati divennero espressione del gusto romantico per il sublime.

Il viandante sul mare di nebbia

Olio su tela realizzato tra il 1817 e il 1818. È rappresentato un uomo di spalle, che in piedi su uno spuntone roccioso, guarda solitario lo spettacolo di un paesaggio alpino all’alba. La scena è composta da un primo piano in violento controluce, che si taglia con un luminoso sfondo monstruoso. La sensazione è di infinita grandezza della natura, rispetto al quale l’uomo è solo un viandante. La contrapposizione delle luci, insieme al cielo annebbiato, contribuisce al senso di stupore e grandiosità sospesa che esprime la poetica del sublime. La luce è letta in chiave mistica. La scena è anche interpretata come metafora dell’anima davanti a Dio, rappresentando il limite della vita. Il bastone rappresenta le illusioni che sorreggono l’uomo nella sua esistenza.

John Constable

Nasce nel 1776 in Inghilterra. È stato un pittore inglese celebre per i suoi paesaggi ispirati alla campagna della sua infanzia. Si trasferì a Londra nel 1799 per studiare alla Royal Academy, diventandone poi membro. Profondamente attratto dalla natura, conferì dignità artistica al paesaggio come soggetto autonomo, sviluppando uno stile personale basato su osservazione dal vero, schizzi immediati e studio della luce. Rappresenta soprattutto paesaggi della sua infanzia. Influenzato inizialmente da maestri come Tiziano e Rubens, divenne un riferimento per artisti come Delacroix, Corot e gli Impressionisti. Definito come precursore dell’impressionismo e della pittura en plein air.

Barca in costruzione presso Flatford

Olio su tela, Londra Victoria and Albert Museum.
Esposto nel 1815 alla Royal Academy, rappresenta il punto di arrivo di un decennio di studi del pittore. Lui preferì rappresentare paesaggi noti consapevole del fatto che la conoscenza profonda e quotidiana della natura può risvegliare emozioni.
É rappresentata una tranquilla scena estiva in un cantiere navale presso Flatford.
In primo piano ci sono vari attrezzi tra cui un grosso paranco e sulla sinistra, due caldari. L’attenzione di ogni minuto particolare ci dice che buona parte del dipinto è stata realizzata dal vero, secondo la tecnica del en plein air. In secondo piano, gli alberi con il fiume e i campi all’orizzonte sono soggetti principali. La vera protagonista è la natura.

La cattedrale di Salisbury

Olio su tela, Londra Victoria and Albert Museum.
Realizzato nel 1823, rappresenta il trionfo del naturalismo pittorico, al quale l’artista si ispira sempre. Commissionata dall’arcivescovo John Fisher. Questa spontaneità espressiva emerge dall’utilizzo di chiaroscuri e di variazioni tonali, La chiara cattedrale, incorniciata dagli alberi, flessi quasi a formare un arcata gotica, si scontra con un cielo azzurro intenso. Il segreto della luminosità degli alberi sta nelle tante tonalità di verde affiancate le une con le altre e infinite picchiettatura di colore.

Géricault

Importante pittore francese nato a Rouen nel 1791. Si trasferisce a Parigi dove studia con il pittore neoclassico Guérin e conosce Delacroix. La sua poetica è sospesa tra Neoclassicismo e Romanticismo, ma con maggiore tendenza verso la sensibilità romantica. Dopo un breve periodo in Inghilterra, si interessa ai temi della tragica condizione umana, ma anche della follia. Nonostante le poche opere, divenne un pittore molto conosciuto e morì nel 1824 a 33 anni.

La zattera della medusa - Olio su tela, Parigi, Louvre

Esposta per la prima volta nell’agosto del 1819, al Salon di Parigi, l’opera destò grande scalpore, rendendo nota una drammatica vicenda che mostrava il volto peggiore del sistema sociale allora dominante in Francia.
Il testo descrive un evento drammatico accaduto durante i primi anni della Restaurazione in Francia. Nel giugno del 1816, la nave Medusa salpò dal Senegal, per ristabilire una colonia restituita alla Francia dagli inglesi. A bordo vi erano militari, funzionari, coloni.
Per l’incompetenza del marinaio e la mancanza di carte nautiche aggiornate, la nave si arenò. Dopo vani tentativi di salvarla, fu deciso di abbandonarla, ma le scialuppe non erano sufficienti per tutte le 400 persone a bordo, aprendo la strada a un tragico epilogo.
I superstiti, stipati su una zattera, vissero giorni di orrore: fame, sete, lotte e cannibalismo segnarono la loro sopravvivenza. Dei 150 naufraghi iniziali, solo 15 furono salvati dopo 13 giorni alla deriva.
La tragedia generò indignazione politica e sociale.
Il pittore Jean-Louis-Théodore Géricault immortalò la vicenda nella monumentale tela La zattera della Medusa, capolavoro romantico che esprime una drammatica intensità emotiva. Presentata al Salon del 1819, l’opera suscitò clamore: i conservatori la criticarono per il suo crudo realismo, mentre i liberali la interpretarono come una denuncia delle ingiustizie sociali del tempo.
Gli uomini sono racchiusi in un compatto schema piramidale con un uomo di colore scuro al vertice, diretto verso la nave argo di salvataggio, segno di speranza e che sventola un panno bianco e rosso. All’altro vertice troviamo l’albero della nave. I corpi sono modellati come statue, elementi di carattere michelangiolesco e caravaggesco. In basso a destra, un cadavere riverso è coperto da un drappo che richiama alla mente il lenzuolo funebre degli antichi. A sinistra, un giovane abbandonato nella morte, quasi del tutto nudo, è sorretto da un vecchio nell'espressione severa di un eroe omerico (Priamo, padre di Ettore). Il corpo è perfetto. Particolare è la presenza dei calzini che riporta immediatamente a una dimensione di umanità quotidiana e sofferta. Non vi sono eroi nella tela né insegnamenti o messaggi morali, ma solo il sopravvento del sentimento dell'emozione sopra ogni altro stato d'animo.

Delacroix

Nato nel 1798 vicino a Parigi, Eugène Delacroix fu allievo di Guérin. Si staccò molto dall’arte neoclassica per arrivare ad essere il maggior esponente del romanticismo francese. La sua arte incarna i temi di malinconia, del desiderio di cambiamento, dell’esotismo, ispirandosi a scrittori romantici come Walter Scott e Byron. Fu influenzato da vari artisti quali Michelangelo, Tiziano e Rubens e anche da Constable. Delacroix perfezionò l’uso del colore grazie anche ad un viaggio in Marocco che gli fece scoprire la luminosità dei cieli nordafricani e i colori accesi, diventando un colorista e precursore dell’impressionismo. Morì a Parigi nel 1863.

La libertà che guida il popolo

Con il suo capolavoro assoluto, La Libertà che guida il popolo, Delacroix volle rendere omaggio alle tre giornate della rivoluzione parigina del 1830. Nel 1829 il re di Francia Carlo X nominò un governo clerical-reazionario. Il governo sciolse il parlamento, sospese la libertà di stampa e modificò il sistema elettorale. Queste misure portarono alla rivolta del popolo parigino durante le tre gloriose giornate (27-28-29 luglio 1830).
Questa fu realizzata da Delacroix per ricordare e celebrare la lotta per la libertà dei parigini.
I vari personaggi simboleggiano le diverse classi sociali, unite nella lotta comune contro il tiranno. Una giovane donna dal seno scoperto regge nella mano destra il tricolore francese e nella sinistra un fucile, allegoria della Libertà. Lei indossa il berretto frigio e incita il popolo a seguirla. Essa corre verso lo spettatore, quasi per invitarlo a partecipare. Senza dubbio, rimanda anche al modello classico della Venere di Milo, scoperta in quegli anni. Il fumo degli incendi e degli spari e la polvere sollevata dagli insorti lasciano immaginare l’esistenza di un qualcosa anche lì dove è impedito di vedere. Le torri gemelle della Cattedrale di Notre-Dame, che si intravedono sulla destra, tra le nuvole di polvere, suggeriscono la collocazione geografica.
Delacroix, ispirandosi alla Zattera della Medusa di Géricault, ne riprende lo schema compositivo piramidale e il dinamismo dell’onda umana, ma lo reinventa, invertendo la direzione del movimento dei personaggi, che si slanciano verso lo spettatore con energia e pathos, quasi coinvolgendolo direttamente. Le suggestioni classiche lasciano spazio a figure in controluce, immerse in un’atmosfera vibrante e luminosa. L’opera, carica di passione e forza emotiva, supera il contesto storico specifico per diventare un inno universale alla libertà e alla lotta per l’emancipazione umana.
Quando il dipinto di Delacroix fu presentato al Salon del 1831, suscitò scandalo e critiche negative, non tanto per il suo contenuto politico, quanto per la figura della Libertà, la protagonista dell’opera. La donna armata che guida gli uomini al combattimento disturbava l'opinione pubblica maschilista dell'epoca. Inoltre, il suo aspetto fisico, pur ispirato a modelli classici, era reso con un realismo che enfatizza la sua sessualità, come i peli sotto l'ascella, un dettaglio inaccettabile per la convenzionale estetica classica, che escludeva tali imperfezioni.
Per questo, la Libertà venne definita dai critici come "schifosa" e "ignobile", paragonata a una "Venere delle strade" o a una "cortigiana di basso livello", una figura carnale e popolare che mescolava realismo e allegoria in modo provocatorio.

Hayez

Francesco Hayez nasce a Venezia nel 1791, dove fa i suoi studi. Nel 1809 vinse il premio a Roma e fu bandito dall'accademia di Belle Arti di Venezia. Fu aiutato da Antonio Canova. L'artista visse tra Roma e Venezia ma poi si trasferì a Milano dove divenne famoso. Hayez ebbe una vita estremamente produttiva poiché ricevette molti incarichi. Dal 1850 fu anche professore di pittura all'accademia di Brera. Morì nel 1882 a 91 anni. Francesco Hayez si trovò a operare proprio quando il genere della pittura storica divenne un mezzo per diffondere nell'animo degli italiani una comune coscienza di nazione. Hayez si rivolse alla rappresentazione del vero. Con questo termine, l'artista intende la realtà nella sua complessità, la società, i sentimenti degli uomini. Hayez associa il bello al vero. Al vero e al bello fa poi corrispondere un contenuto profondo e virtuoso. L'opera d'arte è rivolta al popolo intero.

Il bacio

L’opera più famosa di Hayez, rappresenta due giovani in abiti medievali scambiandosi un bacio appassionato, interpretato come un addio.
Si può osservare dalla posizione del ragazzo che sembra pronto per scappare. L’abito di lei viene colpito dalla luce. Il giovane che dà un bacio alla ragazza, ha il volto coperto, porta un pugnale e si appresta a salire il primo gradino della scala. Il messaggio politico che nasconde il dipinto è racchiuso quindi in questi particolari appena percepibili. Si tratta, forse, di un giovane patriota che saluta la ragazza amata prima di andare a combattere. Nell’ombra che si intravede sulla sinistra, alcuni storici hanno visto la presenza di una figura, possibilmente che stia aspettando. Le figure dei due giovani si stagliano nitide contro una parete di pietre squadrate. La superficie uniforme è interrotta da una sottile colonnina. La fanciulla è completamente abbandonata nell'abbraccio. La sua flessuosa figura, come ritagliata fra il rosso delle calze e il bruno del mantello dell'amato, è impreziosita dai riflessi della veste di seta. Il giovane tiene tra le mani la nuca una guancia della amata Il pugnale simboleggia la politica e patriottismo. Di quest’opera, Hayez fece diverse ambientazioni medievali.
I colori dei vestiti, come verde, rosso e bianco rappresentano l’italia e riflettono l’alleanza con la Francia durante la seconda guerra di indipendenza.
La versione del 1861 celebra l’unità d’italia attraverso i colori del tricolore che emergono.
In quella del 1867 si aggiunge un drappo x rinforzare il simbolismo dei rapporti tra italia e francia. Il bacio diventa emblema dell’unità nazionale Italiana in un momento cruciale della sua storia

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le caratteristiche principali del Romanticismo?
  2. Il Romanticismo si oppone al Neoclassicismo e all’Illuminismo, valorizzando fede, sentimento e irrazionalità. Si esprime in letteratura, musica e arti visive, con un’attenzione alla natura sublime e alle emozioni personali.

  3. Come viene rappresentato il concetto di sublime nel Romanticismo?
  4. Il sublime nel Romanticismo evoca meraviglia e paura di fronte a forze naturali immense, come nel dipinto "Il viandante sul mare di nebbia" di Friedrich, che rappresenta la grandiosità della natura rispetto alla fragilità umana.

  5. Chi era Caspar David Friedrich e quale fu il suo contributo al Romanticismo?
  6. Friedrich, nato nel 1774, fu un pittore tedesco noto per le sue atmosfere notturne e paesaggi desolati, espressione del gusto romantico per il sublime. Le sue opere, come "Il viandante sul mare di nebbia", sono state apprezzate postume.

  7. Qual è il significato del dipinto "La zattera della Medusa" di Géricault?
  8. "La zattera della Medusa" rappresenta una tragedia reale e denuncia le ingiustizie sociali del tempo. L’opera esprime una drammatica intensità emotiva e critica il sistema sociale francese post-restaurazione.

  9. Qual è il messaggio politico nascosto nel dipinto "Il bacio" di Hayez?
  10. "Il bacio" di Hayez simboleggia l’addio di un giovane patriota alla sua amata prima di andare a combattere. I colori dei vestiti riflettono l’alleanza tra Italia e Francia, celebrando l’unità nazionale italiana.

Domande e risposte