Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Il Rococò, originato in Francia, si distingue per il suo stile decorativo raffinato ed elegante, con motivi di conchiglie e pietrificazioni.
  • A Venezia, pittori come Sebastiano Ricci e Gianbattista Tiepolo hanno contribuito a definire il Rococò con scene ariose e soggetti scenografici.
  • Giovanni Antonio Canaletto e Francesco Guardi si focalizzano su vedute di Venezia, con Canaletto che offre una visione lucida e Guardi che adotta un approccio più atmosferico.
  • La pittura francese Rococò, rappresentata da artisti come Antoine Watteau e François Boucher, esplora temi di idillio galante e mitologia con colori sensuali.
  • Artisti francesi come Quentin de La Tour e Elisabeth Vigée-Lebrun si distinguono per i ritratti di personaggi sorridenti, mentre Hubert Robert si concentra su paesaggi con rovine romane.

Indice

  1. Origini e caratteristiche del rococò
  2. Venezia e i maestri del rococò
  3. Pittura francese e idilli galanti

Origini e caratteristiche del rococò

Il Rococò è uno stile artistico (pittura, scultura e architettura) che per certi aspetti affonda le radici nel Barocco, con richiami al Manierismo posto rinascimentale e l’affermazione del Neoclassicismo della seconda metà del Settecento. Il Rococò dà molta importanza ad un nuovo gusto decorativo, fatto di raffinatezza, eleganza e leggerezza, anche come ricerca di evasione dai canoni classicistici. L’origine del nuovo stile è francese e il termine è derivato da “rocaille” che designava il tipo di decorazione fondato sul motivo della conchiglia e, in genere, sulle pietrificazioni scolpite, particolarmente in uso quando si trattava di allestire grotte o padiglioni da giardino a imitazione delle forme rocciose.

Venezia e i maestri del rococò

La capitale italiana della pittura rococò è senz’altro Venezia. La produzione pittorica del Settecento tocca un altissimo livello e si ricollega alla tradizione dei grandi pittori veneti del Cinquecento. Innanzitutto, bisogna ricordare Sebastiano Ricci che per gli aspetti compositivi e coloristici si rifà al Veronese, unendo, però, a tale eredità altri prestiti culturali, alleggeriti da colori chiari con una scenografia ariosa e piena di grazia. A lui si ispira Giambattista Crosato che è capace di interpretare in chiave garbatamente realista gli episodi mitologici, come nella decorazione di Stupinigi o della Ca’ Rezzonico a Venezia. Ma al di sopra di tutti si erge Gianbattista Tiepolo nelle cui opere sono celebrati soggetti scenografici e i fasti delle società veneziana dell’epoca che si compiaceva nel vedersi esaltata nelle vesti di grandi personaggi: è il caso del dipinto Storie di Cleopatra e Antonio. Infatti, spesso i personaggi illustri di un tempo sono raffigurati negli abiti del XVIII secolo. L’aderenza alla realtà viene costantemente perseguita da due grandi vedutisti: Giovanni Antonio Canaletto e Francesco Guardi. Il Canaletto ritrae in modo lucido ed oggettivo i paesaggi veneziani, mentre il Guardi interpreta gli stessi soggetti (cioè le calli veneziane, i canali e i ponti), inventando le luci o collocando la realtà in una leggera nebbia che tutto avvolge. Un altro aspetto di aderenza alla realtà ci è dato da Pietro Longhi, che molti critici, hanno ravvicinato al Goldoni. Egli raffigura con spirito bonario alcuni aspetti della vita borghese veneziana: Il cavadenti, L’indovina, La lezione di danza, ed altri.

Pittura francese e idilli galanti

Invece nella pittura francese dello stesso periodo si afferma il tema dell’idillio galante, reso con colori sensuali. I temi preferiti sono Venere e le Ninfe, Pan e i pastori, un Olimpo animato da danze, cacce, convegni erotici o anche i ritratti di personaggi nascosti sotti gli abiti di dee mitologiche. Questo è il mondo e l’atmosfera creata da Antoine Watteau, fatto di dame, cavalieri, suonatori. Da citare anche François Boucher le cui tele sono animate da cortei leggiadri di personaggi esotici (il tema della cineseria era frequente in quel tempo). Inoltre, i suoi soggetti pastorali e mitologici presentano, spesso, una vena sentimentale. Da aggiungere sono i ritrattisti come Quentin de La Tour, Hyacinthe Rigaud o Elisabeth Vigée-Lebrun che presentano un’ampia galleria di figure sorridenti. Infine va ricordato Hubert Robert per il fatto che viene attratto nei suoi paesaggi dalle vestigia romane, rese ancora più poetiche dal fascino di un tempo che si rimpiange perché perduto.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le caratteristiche principali dello stile Rococò?
  2. Il Rococò è caratterizzato da raffinatezza, eleganza e leggerezza, con un gusto decorativo che si distacca dai canoni classicistici, ispirato al motivo della conchiglia e alle pietrificazioni scolpite.

  3. Qual è la capitale italiana della pittura rococò e quali artisti sono rappresentativi di questo stile?
  4. La capitale italiana della pittura rococò è Venezia, con artisti come Sebastiano Ricci, Giambattista Crosato e Gianbattista Tiepolo che hanno contribuito significativamente a questo stile.

  5. Come si differenzia la pittura rococò francese da quella italiana?
  6. La pittura rococò francese si concentra sull'idillio galante con colori sensuali e temi mitologici, mentre quella italiana è più legata alla realtà e alla tradizione veneziana, come dimostrato dai vedutisti Canaletto e Guardi.

  7. Quali sono i temi preferiti nella pittura francese del periodo rococò?
  8. I temi preferiti includono Venere e le Ninfe, Pan e i pastori, e scene mitologiche animate da danze e convegni erotici, come nelle opere di Antoine Watteau e François Boucher.

  9. Quali artisti francesi sono noti per i loro ritratti durante il periodo rococò?
  10. Quentin de La Tour, Hyacinthe Rigaud e Elisabeth Vigée-Lebrun sono noti per i loro ritratti che presentano una galleria di figure sorridenti, tipiche del periodo rococò francese.

Domande e risposte