Concetti Chiave
- L'opera "Atlanta e Ippomene" di Guido Reni rappresenta il mito della ninfa Atlanta, famosa per la sua abilità nella corsa e il voto di castità.
- Ippomene batte Atlanta grazie a tre mele d'oro ricevute da Venere, che la distraggono durante la gara.
- La composizione utilizza una struttura a diagonali per suggerire il movimento e la tensione dinamica tra i protagonisti.
- La luce proviene da sinistra, enfatizzando le figure e sottolineando la contrapposizione tra Atlanta e Ippomene.
- La gamma cromatica è minima, con i drappi svolazzanti come unica nota di colore, accentuando l'idea della corsa.
L'ideale di perfezione classica che caratterizza la pittura di Reni si trova in molte sue opere, come Atlanta e Ippomene, opera di tema mitologico della prima metà degli anni venti del Seicento.
Il mito di Atlanta e Ippomene
Secondo il mito, la ninfa Atlanta, cacciatrice formidabile come la dea Artemide, aveva fatto voto di castità: per questo era solita sfidare i pretendenti alla sua mano in una gara di corsa nella quale sapeva di essere imbattibile. Chi l'avesse vinta, l'avrebbe avuta in sposa, chi avesse perso sarebbe stato punito con la morte. L'astuto Ippomene riuscì a batterla gettando a terra tre mele d'oro avute da Venere: la ninfa si fermò a raccoglierle e perse la gara.
La composizione e la tensione dinamica
Anche in questo caso la composizione presenta una riconoscibile struttura a diagonali che suggerisce il movimento divergente dei personaggi. L'opera comunica un'altissima tensione dinamica che nasce dalla contrapposizione delle figure dei due protagonisti, dall'utilizzo di una luce proveniente da sinistra che illumina con grande enfasi i personaggi e dalla geometrizzazione quasi astratta dei loro corpi. Anche la gamma cromatica è ridotta al minimo: l'unica note di colore è infatti rappresentata dai due drappi svolazzanti, che contribuiscono a suggerire l'idea della corsa.