Concetti Chiave
- La tela "Il ritorno del figlio prodigo" di Rembrandt, realizzata nel 1668, è esposta al Museo dell'Ermitage di Pietroburgo, ed è l'ultima opera di grandi dimensioni del pittore.
- Il dipinto, ispirato dalla parabola evangelica del Figliol prodigo, mostra il padre che abbraccia il figlio minore, con personaggi aggiuntivi per rendere la scena più realistica.
- Il contrasto tra il rosso e il nero, e la luce che illumina la scena dell'abbraccio, sottolineano l'importanza del gruppo principale rispetto al resto dell'opera.
- Le mani del padre, una maschile e una femminile, simbolizzano l'unione dei sentimenti paterni e materni, rappresentando Dio come figura completa.
- Il dipinto potrebbe riflettere la vita travagliata di Rembrandt, con il pittore che si identifica con il figlio prodigo, cercando il ritorno e l'abbraccio del Padre Eterno.
Indice
La tela e il destino
La tela è stata realizzata nel 1668 e si trova esposta al Museo dell’Ermitage di Pietroburgo. Rembrandt aveva 62 anni ed è l’ultima opera di grandi dimensioni. Il destino riserva un colpo molto duro al pittore che morirà nel 1669: pochi mesi dopo il matrimonio, il figlio Tito, molto amato da padre, muore lasciando incinta di tre mesi la moglie Magdalena. Pertanto, il dipinto costituisce senz’altro un riflesso della vita del grande artista.
Il tema della parabola
Il tema è tratto dalla parabola evangelica del Figliol prodigo, con alcune modifiche. Il padre, spostato sulla sinistra della tela, sta abbracciando il figlio minore, appena ritornato a casa dopo aver lasciato la casa paterna e girovagato per il mondo. Intorno al vecchio che abbraccia il figlio, stanno quattro personaggi: il figlio primogenito, in piedi, che sta rivolgendo uno sguardo severo e di rimprovero al fratello, un uomo seduto, dall’atteggiamento molto pensieroso e in ultimo piano due donne, di cui una appena visibile e l’altra che accenna un sorriso.
Il figliol prodigo
Il figliol prodigo ha l’aspetto di uno straccione: le sue vesti sono logore, è stanco, sporco e, pentito, appoggia la testa sul petto dell’anziano padre che lo accoglie con amore. La testa rasata è simbolo di pentimento, i sandali sono consumati dal lungo cammino, il piede sinistro, sfilato, presenta una ferita e le calzature sono consunte. Il ragazzo, porta al fianco destro un pugnale, che può essere inteso come simbolo dello status sociale di cui egli godeva prima di abbandonare la casa paterna.
Osservando con attenzione i suoi piedi, lo spettatore non può fare a meno di pensare ai piedi dei due viandanti nel dipinto Madonna dei pellegrini di Caravaggio.
Il padre e il simbolismo
Il padre è probabilmente una persona benestante; pur essendo molto anziano ricopre ancora il ruolo di capofamiglia, come si desume dal mantello rosso, simbolo di potenza, un particolare che si ritrova anche nel figlio maggiore, destinato a succedergli nella gestione dei beni. Il padre ha un atteggiamento molto accogliente e poggia con amore le due mani sul dorso del figlio ritrovato. A proposito di quest’ultimo particolare, occorre notare che le due mani non sono identiche; infatti, la sinistra è più robusta e quindi maschile, mentre la destra è più affusolata e delicata e dunque femminile. Con questo particolare, il pittore ci vuole comunicare che Dio Padre è tutto e che in Lui coesistono sia il senso paterno che materno. Soltanto dall’unione del sentimento paterno e materno, può rinascere un nuovo individuo per cui il vecchio è padre e madre contemporaneamente. Nell’assoluta penombra, se non oscurità, appoggiata contro lo stipite di una porta si individua una donna: potrebbe essere una domestica o la madre del ragazzo. Alla fine, però, la sua identità non è proprio importante. Invece, ci possiamo chiedere perché siano stati aggiunti tanti personaggi, quando, invece, nell’iconografia tradizionale si ha soltanto il padre e il figlio. L’opzione scelta di aggiungere dei personaggi comuni serve per rendere la scena più realista possibile.
Luce e interpretazioni
La luce proviene da sinistra ed illumina la scena dell’abbraccio, mentre tutto il resto è posto nella penombra, con un contrasto fra rosso e nero. Lo scuro del fondo ha la funzione di isolare e sottolineare il gruppo principale.
Alcuni critici vedono nel dipinto Rembrandt stesso che, ormai arrivato in fondo alla sua vita, così travagliata, fatta di problemi economici, di solitudine, di lutti familiari, si identifica con il figliol prodigo per ritornare nell’abbraccio del Padre Eterno.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato simbolico del dipinto "Il ritorno del figlio prodigo" di Rembrandt?
- Quali sono le caratteristiche principali del figlio prodigo nel dipinto?
- Come viene rappresentato il padre nel dipinto e quale simbolismo è associato a lui?
- Perché Rembrandt ha scelto di includere più personaggi nella scena rispetto all'iconografia tradizionale?
- Qual è l'interpretazione personale di alcuni critici riguardo al dipinto?
Il dipinto riflette la vita personale di Rembrandt, rappresentando il tema del perdono e del ritorno, con il padre che accoglie il figlio con amore, simboleggiando l'abbraccio del Padre Eterno.
Il figlio prodigo appare come uno straccione, con vesti logore, stanco e sporco, simbolo di pentimento, con la testa rasata e i sandali consumati, riflettendo il suo lungo viaggio e la sua condizione di ritorno.
Il padre è rappresentato come una figura benestante e accogliente, con un mantello rosso simbolo di potenza, e le sue mani, una maschile e una femminile, simboleggiano l'unione del sentimento paterno e materno.
L'inclusione di più personaggi serve a rendere la scena più realistica, aggiungendo profondità e complessità alla rappresentazione del ritorno del figlio prodigo.
Alcuni critici vedono nel dipinto un autoritratto di Rembrandt, che si identifica con il figliol prodigo, riflettendo la sua vita travagliata e il desiderio di ritornare nell'abbraccio del Padre Eterno.