Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • L'opera "Lapidazione di Santo Stefano" è la prima opera certa di Rembrandt, firmata F.R. 1625, e si trova al Musée des Beaux Arts di Lione.
  • Il dipinto è diviso diagonalmente, con Santo Stefano in piena luce e personaggi in penombra, illustrando la drammatica lapidazione del martire.
  • Rembrandt si rappresenta nel dipinto, con uno dei carnefici che ha i suoi lineamenti, riflettendo la sua posizione critica verso la Chiesa.
  • L'influenza di Caravaggio è evidente nel chiaroscuro e nella cura dei dettagli, accentuando l'intensità emotiva e la violenza della scena.
  • L'opera esprime un distacco dalla religione cattolica, manifestando un realismo che può essere visto come un'allusione allo spirito protestante.

Indice

  1. Descrizione dell'opera
  2. Composizione e simbolismo
  3. Influenze e stile
  4. Influenza di Caravaggio

Descrizione dell'opera

Si tratta di un olio su tavola datato e siglato F.R. 1625 ed è, quindi, la prima opera certa per mano del pittore olandese che all’epoca aveva solo 19 o 20 anni. Si trova esposto al Musée des Beaux Arts, a Lione. Le sue dimensioni sono 89,5 x 123,6 cm. L’opera è rimasta per molto tempo dimenticata nei magazzini del museo e soltanto nel 1962 è stata scoperta la firma dell’autore.

Composizione e simbolismo

Diagonalmente, la tavola è divisa in due settori: a destra, in piena luce, un diacono, in abito liturgico, è inginocchiato, con il braccio sinistro in alto e lo sguardo rivolto verso il cielo, che è aperto come ciò stesse a significare che è pronto a ricevere l’anima del martire. Dietro di lui, un aguzzino lo sta lapidando come i numerosi altri personaggi che gli stanno intorno; a sinistra, in penombra due personaggi, ben vestiti, stanno osservando la scena. L’uccisione si svolge sotto la guida di Paolo di Tarso prima che si converta al Cristianesimo sulla via di Damasco e diventi San Paolo. Il dipinto, con un notevole gioco di chiaroscuro, rappresenta la scena tratta dagli Atti degli Apostoli, in cui Stefano, il protomartire, e diacono della comunità cristiana di Gerusalemme, viene lapidato dalla folla inferocita, all’età di 19 anni. È colui che, più tardi, sarà folgorato sulla strada di Damasco, si convertirà al Cristianesimo e prenderà il nome di Paolo. Sullo sfondo, s’intravedono degli edifici di Gerusalemme. Da notare che la condanna non avviene in città, ma fuori dalle mura lontano dalla presenza dei Romani. La luce investe il santo e i suoi aguzzini mentre un cavallo con il suo cavaliere, a sinistra è in piena ombra. L’opera si distingue per l’aspetto elegante e prezioso e molto ricco di particolari. Inoltre l’insieme della composizione è ampio e solenne, con gesti di evidente drammaticità.

Influenze e stile

Pur rivelando alcune imprecisioni stilistiche, l’opera mostra già alcuni tratti del grande maestro della pittura olandese. Ai lati di Santo Stefano, le due figure sono i ritratti dell’artista e del suo collega ed amico Jan Lievens, anche lui artista. Anche i lineamenti del carnefice che scaglia la pietra con entrambe le mani hanno le fattezze del volto di Rembrandt. Un critico ha fatto notare che tale personaggio avrebbe un atteggiamento allarmato, come se stesse avendo un ripensamento in merito all’atto che sta compiendo. La sua collocazione in mezzo alla folla di aguzzini, indicata la posizione contraria che il pittore aveva nei confronti della Chiesa. In tutte le opere successive, l’artista continuerà a collocarsi nelle scene dipinte, occupando un ruolo più o meno esplicito o mascherato.

Influenza di Caravaggio

L’influenza di Caravaggio è presente nel gioco del chiaroscuro e nella cura dei dettagli che contribuisce a dare alla composizione una prospettiva più ampia. L’insistenza sui visi e sulle espressioni e tale da sottolineare la violenza che l’essere umano è capace di manifestare nei confronti degli altri, un tratto anche questo comune con il Caravaggio. Nell’insieme la pittura è realista e mette in evidenza una volontà di distacco dalla religione cattolica e dai suoi simboli, propria con la ricerca della realtà. Questa caratteristica potrebbe essere interpretata come un’adesione del pittore allo spirito del protestantesimo

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza storica del dipinto "Lapidazione di Santo Stefano" di Rembrandt?
  2. Il dipinto è significativo perché è la prima opera certa di Rembrandt, realizzata quando aveva solo 19 o 20 anni, e mostra già alcuni tratti distintivi del grande maestro della pittura olandese.

  3. Dove si trova attualmente esposto il dipinto e quali sono le sue dimensioni?
  4. Il dipinto è esposto al Musée des Beaux Arts di Lione e le sue dimensioni sono 89,5 x 123,6 cm.

  5. Quali elementi stilistici e tematici caratterizzano l'opera?
  6. L'opera è caratterizzata da un notevole gioco di chiaroscuro, un'ampia e solenne composizione, e un'attenzione ai dettagli che riflette l'influenza di Caravaggio. Inoltre, rappresenta una scena drammatica tratta dagli Atti degli Apostoli.

  7. Qual è il significato della presenza di Rembrandt e Jan Lievens nel dipinto?
  8. Rembrandt e Jan Lievens sono ritratti ai lati di Santo Stefano, e la presenza di Rembrandt come carnefice suggerisce un atteggiamento critico nei confronti della Chiesa, un tema che l'artista esplorerà in opere successive.

  9. Come si manifesta l'influenza di Caravaggio nel dipinto?
  10. L'influenza di Caravaggio si manifesta nel gioco del chiaroscuro e nella cura dei dettagli, che contribuiscono a dare alla composizione una prospettiva più ampia e a sottolineare la violenza umana, un tratto comune con Caravaggio.

Domande e risposte

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