Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • La Messa a Bolsena è un affresco di Raffaello, realizzato tra il 1512 e il 1514, che rappresenta un miracolo eucaristico avvenuto nel 1263.
  • Il tema dell'affresco, suggerito dal Papa, riflette la protezione divina della Chiesa in tempi di difficoltà e tensioni geografiche.
  • La scena si svolge all'interno di una basilica, con il sacerdote boemo che celebra la messa e figure importanti come Giulio II e diversi cardinali.
  • Raffaello include un autoritratto nell'affresco, rappresentandosi come una delle guardie svizzere, e raffigura anche la figlia del Papa, Felice della Rovere.
  • L'aspetto cromatico è caratterizzato da un contrasto vivace e una ricchezza di colori, influenzata dalla pittura veneziana e artisti come Sebastiano del Piombo.

Indice

  1. Descrizione dell'affresco
  2. Il miracolo eucaristico
  3. Contesto storico e simbolismo
  4. Dettagli della scena
  5. Autoritratto e personaggi
  6. Composizione e colori

Descrizione dell'affresco

La Messa a Bolsena è un affresco dipinto da Raffaello tra il 1512 e il 1514, su commissione del Papa per decorare le stanze che ora sono conosciute come le Stanze di Raffaello, nel Palazzo Apostolico in Vaticano. Si trova nella Stanza di Eliodoro e misura 660x500 cm.

Il miracolo eucaristico

La Messa a Bolsena rappresenta un miracolo eucaristico che si dice sia avvenuto nel 1263 nella chiesa di Santa Cristina a Bolsena. Un sacerdote boemo che dubitava della dottrina della transustanziazione stava celebrando la messa quando il pane dell'Eucaristia cominciò a sanguinare. Il sangue che sgorgava cadde sulla tovaglia formando una croce. L'anno seguente, nel 1264, Papa Urbano IV istituì la festa del Corpus Domini per celebrare l’ vento miracoloso.

Contesto storico e simbolismo

La scelta del soggetto, legata a interventi miracolosi per la protezione della Chiesa, è stata suggerita dal papa e riflette i tempi difficili dopo le sconfitte contro i francesi, che avevano portato alla perdita di Bologna e alle permanenti minacce di truppe straniere sulla penisola. Il Sommo Pontefice tornò a Roma nel giugno dello stesso anno, aveva giurato di non radersi la barba fino a quando non avesse liberato l'Italia dagli stranieri, infatti, nei dipinti dove appare da allora in poi, è sempre barbuto. Nell’insieme, la scena di Raffaello evoca la speciale devozione del Papa all'Eucaristia.

Dettagli della scena

L'ambiente che ospita questa è l'interno di una basilica. La parte centrale è occupata dal sacerdote boemo che sta celebrando la messa, assistito da alcuni chierichetti. Sulla destra, proprio davanti al sacerdote si trova inginocchiato Giulio II, riconoscibile attraverso il suo abbigliamento e differenziabile dalla massa poiché tiene i gomiti appoggiati su un cuscino decorato con delle nappe agli angoli; al suo seguito sono presenti dei cardinali.

Coloro che sembrano più sorpresi in assoluto dell'evento che sta accadendo sono i partecipanti alla messa collocati sulla sinistra della scena: alcuni di loro sono in piedi, sbalorditi ed altri invece seduti e attoniti.

Autoritratto e personaggi

In questo dipinto è presente un autoritratto dell'artista nelle vesti di una delle guardie svizzere in basso a destra dell'affresco, rivolto verso l'esterno con i capelli legati. Questo è uno dei tanti esempi in cui Raffaello si è collocato nei suoi dipinti. Possiamo anche vedere la figlia del Papa, Felice della Rovere, rappresentata a sinistra in fondo ai gradini, di profilo, in abiti scuri. I quattro cardinali a destra sono stati identificati anche come Leonardo Grosso della Rovere, Raffaello Riario, Tommaso Riario e Agostino Spinola, genitori di Giulio.

Composizione e colori

La scena è caratterizzata da masse equilibrate, ma con una simmetria naturale abbastanza, che varia la successione di gradini che portano all'altare della zona superiore e posizionando in modo diversificato le masse ai lati. La tensione sembra contenuta, come se fosse interiorizzata dagli spettatori. Nel contesto di una basilica classica aperta verso il cielo (come in Scuola di Atene), l'artista isola l'altare attraverso la massa scura di esedre lignea, una sorta di coro rovesciato, da cui sporgono due curiosi. Al centro si trova l'altare, coperto di stoffa in file d'oro e misurato con una natura morta di oggetti liturgici sopra, dove il sacerdote boemo celebra la messa, seguito da molti assistenti inginocchiati.

I colori rappresentano un contrasto vivido, soprattutto sui gradini in marmo bianco. La straordinaria ricchezza di colori ha cercato più volte di spiegare, ipotizzando rapporti con la pittura veneziana e per confronto, , l’influenza di artisti come Sebastiano del Piombo e Lorenzo Lotto.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato del miracolo rappresentato nell'affresco "La Messa a Bolsena"?
  2. L'affresco rappresenta un miracolo eucaristico avvenuto nel 1263, dove il pane dell'Eucaristia iniziò a sanguinare durante una messa, simboleggiando la dottrina della transustanziazione e portando all'istituzione della festa del Corpus Domini da parte di Papa Urbano IV.

  3. Qual è il contesto storico e religioso dietro la scelta del soggetto dell'affresco?
  4. Il soggetto è stato scelto per riflettere i tempi difficili della Chiesa dopo le sconfitte contro i francesi e le minacce straniere, evidenziando la devozione del Papa all'Eucaristia e il suo impegno a liberare l'Italia dagli stranieri.

  5. Come è strutturata la scena nell'affresco di Raffaello?
  6. La scena è ambientata all'interno di una basilica, con il sacerdote boemo al centro che celebra la messa, Giulio II inginocchiato a destra, e i partecipanti sorpresi a sinistra. La composizione è equilibrata con una simmetria naturale e una tensione contenuta.

  7. Chi sono alcune delle figure riconoscibili nell'affresco?
  8. Tra le figure riconoscibili ci sono Giulio II, la figlia del Papa Felice della Rovere, e quattro cardinali identificati come Leonardo Grosso della Rovere, Raffaello Riario, Tommaso Riario e Agostino Spinola. Raffaello ha incluso anche un autoritratto come una delle guardie svizzere.

  9. Qual è l'importanza dell'aspetto cromatico nell'affresco?
  10. L'aspetto cromatico è caratterizzato da un contrasto vivido, specialmente sui gradini in marmo bianco, e riflette l'influenza della pittura veneziana e di artisti come Sebastiano del Piombo e Lorenzo Lotto, contribuendo alla ricchezza visiva dell'opera.

Domande e risposte