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Concetti Chiave

  • L'affresco "Il miracolo di Bolsena" si trova nella Stanza di Eliodoro nelle Stanze Vaticane, e celebra il primato del papato nella vita politica e religiosa.
  • Raffaello dipinge su una superficie asimmetrica, centrando l'altare sopra una finestra, con papa Giulio II e cardinali a destra, e il sacerdote celebrante a sinistra.
  • La scena rappresenta il miracolo eucaristico del 1263, dove un'ostia consacrata emise gocce di sangue, alla base della festa del Corpus Domini istituita nel 1264.
  • L'affresco mostra un anacronismo apparente con la presenza di papa Giulio II, simbolizzando la continuità della Chiesa nel riconoscere il miracolo nel tempo.
  • I colori e i dettagli esprimono un contrasto tra il movimento dei fedeli e la calma dei cardinali, evidenziando l'equilibrio tra emozione e solennità.

Indice

  1. Il miracolo di Bolsena
  2. L'affresco di Raffaello
  3. Dettagli e simbolismo

Il miracolo di Bolsena

Il miracolo di Bolsena, del 1512, si trova nella Stanza di Eliodoro, nelle Stanze Vaticane, in cui tutti gli affreschi hanno lo scopo di affermare il primato del papato nelle scelte di vita politica e religiosa. All’origine abbiamo un fatto accaduto nel 1263. Un prete boemo che non riusciva a credere nel dogma della transustanziazione, cioè nel fatto che durante la Messa il pane ed il fino consacrati si tramutano in vero corpo e sangue di Gesù, aveva deciso di recarsi a Roma in pellegrinaggio nella speranza che questo lo avrebbe aiutato a trovare una risposta al suo dubbio. Arrivato a Bolsena, decise di celebrare una messa nella chiesa di Santa Cristina; al momento dell’elevazione l’ostia consacrata si mise a stillare delle gocce di sangue Il miracolo dette origine alla festa del Corpus Domini che fu istituita nel 1264.

L'affresco di Raffaello

L’affresco porta la data di esecuzione sull’architrave della finestra ed è probabile che ci sia stata la collaborazione di qualche maestranza locale.
La scena è affrescata su di una parete che, in parte, è occupata da una finestra. Quest’ultima si trova un po’ spostata a sinistra rispetto all’asse centrale dell’arcata per cui la superficie da affrescare è limitata e asimmetrica. Tuttavia, anche in questo caso, Raffaello è riuscito a dare un senso logico ad una situazione di partenza svantaggiata. Sopra la finestra, Raffaello affresca l’altare che quindi si viene a trovare al centro della composizione. Dai due lati, lo spazio non è identico, ma Raffaello trova una soluzione al problema, accostando allo stipite destro della finestra una pedana rialzata su cui ha dipinto papa Giulio II in preghiera.

Dettagli e simbolismo

Dietro di lui, sui gradini si scorgono quattro cardinali e più in basso, a terra, due guardie svizzere e due portatori della sedia gestatoria inginocchiati. A sinistra dell’altare, abbiamo il sacerdote che sta celebrando la messa e solleva l’ostia stillante gocce di sangue. Dietro di lui, ci sono i chierici ed i fedeli laici, questi ultimi interra. La parte superiore comporta una sorta di emiciclo di legno dietro al quale si intravede un’architettura a volte molto solenne. Si potrebbe notare che la presenza di papa Giulio II ad un fatto avvenuto tre secoli prima è un anacronismo. Ma non è così. L’apparente controsenso la continuità della Chiesa nel constatare il miracolo eucaristico nel tempo. Ed è per lo stesso motivo che alla meraviglia del sacerdote e dei fedeli che assistono e che genera movimento, si contrappone la calma dei cardinali e del papa. Perfino la fiamma dei ceri portati dai chierici si agitano, come raggiunte da un colpo di vento improvviso, mentre quelle delle candele dell’altare sono immobili.

Da notare il rapporto esistente fra i vari colori che vanno dal tono marrone del legno del coro, alla pianeta del sacerdote celebrante ricco di ricami d’oro e alla stoffa che ricopre l’altare e a quella del cuscino su cui è inginocchiato Giulio II.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine del miracolo di Bolsena rappresentato nell'affresco di Raffaello?
  2. L'origine del miracolo di Bolsena risale al 1263, quando un prete boemo, dubbioso sul dogma della transustanziazione, assistette a un evento miracoloso durante una messa a Bolsena, in cui l'ostia consacrata iniziò a stillare sangue. Questo evento portò all'istituzione della festa del Corpus Domini nel 1264.

  3. Come Raffaello ha risolto la sfida compositiva dell'affresco nella Stanza di Eliodoro?
  4. Raffaello ha affrontato la sfida di una superficie limitata e asimmetrica affrescando l'altare sopra la finestra, centrando così la composizione. Ha bilanciato lo spazio accostando una pedana rialzata a destra, su cui ha dipinto papa Giulio II in preghiera, creando un senso logico e armonioso.

  5. Qual è il significato dell'anacronismo presente nell'affresco?
  6. L'anacronismo della presenza di papa Giulio II in un evento avvenuto tre secoli prima simboleggia la continuità della Chiesa nel riconoscere il miracolo eucaristico nel tempo. La calma del papa e dei cardinali contrasta con la meraviglia del sacerdote e dei fedeli, sottolineando la stabilità della fede.

  7. Quali elementi cromatici e simbolici sono presenti nell'affresco?
  8. L'affresco presenta un ricco rapporto cromatico, con toni che vanno dal marrone del legno del coro ai ricami d'oro della pianeta del sacerdote. Simbolicamente, le fiamme dei ceri si agitano, mentre quelle delle candele dell'altare restano immobili, riflettendo il contrasto tra il movimento dei fedeli e la calma della gerarchia ecclesiastica.

Domande e risposte