Concetti Chiave
- Nanni di Banco, fiorentino, ha realizzato tra il 1412 e il 1416 il gruppo scultoreo dei Quattro Santi Coronati per Orsanmichele, rappresentando martiri romani.
- L'opera riflette ideali umanistici e principi rinascimentali, combinando equilibrio spirituale e geometrico con un'immagine di antichi sapienti.
- I santi sono disposti a semicerchio, offrendo un'innovativa liberazione della scultura nelle tre dimensioni e ispirando artisti come Masaccio.
- La rappresentazione dei santi, con forme monumentali e realistiche, evoca un gruppo di togati romani, offrendo diverse prospettive e profondità.
- I volti dei santi si ispirano a busti romani antichi, mentre i corpi mostrano la padronanza anatomica e i panneggi naturali dimostrano virtuosismo.
Indice
Nanni di Banco e i Quattro Santi
Nanni di Banco, fiorentino, formatosi presso il cantiere del Duomo di Firenze, tra il 1412 e 1416 eseguì in Orsanmichele il gruppo scultoreo dei Quattro Santi Coronati (cosi vengono chiamati i quattro martiri romani Severo, Severiano, Carpoforo e Vittorino, che si rifiutarono di venerare una statua di Esculapio) per il tabernacolo esterno dell'Arte dei maestri di pietra e legname, a cui erano iscritti anche gli scultori.
L'innovazione nella scultura rinascimentale
In quest'opera, retta da un equilibrio spirituale e geometrico, Nanni di Banco ha dato forma sia agli ideali classicisti dell'umanesimo, restituendo l'immagine di antichi sapienti, sia al principio dell'uomo padrone dello spazio. I quattro martiri sono disposti a semicerchio entro la nicchia: questa concezione innovativa costituisce un importante passo avanti nel processo di liberazione della scultura nelle tre dimensioni e sicuramente Masaccio la ebbe presente per il suo Tributo nella cappella Brancacci, il che dimostra il lieve anticipo degli scultori nella formulazione dell'estetica rinascimentale.
Realismo e ispirazione classica
I Santi, dalle forme autonome e monumentali, appaiono come un gruppo di togati romani casualmente fermatisi a discutere all'interno di un'antica basilica: l'effetto è di grande realismo, perchè, da qualunque direzione lo si osservi, il gruppo offre visioni diverse e senso di profondità. I volti, austeri e nobili, si ispirano agli antichi busti romani - i due esterni richiamano i canoni dei ritratti di Adriano o di Marco Aurelio, il secondo da sinistra quelli di Giulio Cesare - mentre i corpi dimostrano la padronanza dell'anatomia da parte dello scultore, i panneggi morbidi e naturali sono prove di virtuosismo.